Editoriali
20 Gennaio 2015
Il fratello della ragazza uccisa a Ferrara: “Devono pagare”

Ora ci sono dei fiori sulla tomba di Paula

di Marco Zavagli | 3 min

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unnamed1Ora ci sono dei fiori sulla tomba di Paula. Un mazzo di rose è stato posato sulla tomba che copre i resti di Paula Burci, la diciannovenne massacrata e bruciata viva nella golena del Po. La lapide si trova nel cimitero di Mizzana. Nel terreno destinato agli indigenti.

Quelle rose le ha portate Aurelian, il fratello di Paula. È la prima volta che viene a Ferrara. Grazie agli articoli di questo giornale ha saputo dove era seppellita sua sorella. “Prima non avevo nemmeno i soldi per il viaggio, ora ho trovato un lavoro a Roma. Non appena sono riuscito ad avere un giorno libero sono partito, anche se non sapevo cosa avrei potuto provare”.

Aurelian ha 25 anni. Il viso ricorda quello che i lettori hanno conosciuto attraverso la foto che la Polizia di Stato diffuse all’epoca del riconoscimento. “È l’ultima foto che ho di lei. Non credevo che potesse diventare anche l’ultima”. Aurelian è il più giovane di quattro fratelli. Le due sorelle maggiori vivono ancora in Romania. A Segarcea sono rimasti i genitori.

In questo piccolo paese vicino a Craiova arrivò l’Interpol a chiedergli di riconoscere quella foto. Sul punto il giovane racconta particolari fino ad oggi sconosciuti. Nessuno sapeva cosa fosse successo a Paula. “Una sera disse che andava a trovare il nonno, che vive poco distante, da allora non l’abbiamo più vista”. Era all’incirca la fine del gennaio 2008. Qualcuno la convinse, o forse costrinse, a partire per l’Italia per avviarla alla prostituzione. “Noi credevamo che fosse scappata con un ragazzo, magari una fuga d’amore”. Per mesi infatti la famiglia l’ha cercata dappertutto. Ma non all’estero.

Poi la notizia della morte e la consapevolezza delle atrocità subite man mano che il processo a carico di due dei suoi assassini (gli unici ai quali gli inquirenti sono riusciti a risalire) andava avanti. “In Romania i giornali e le televisioni riportavano gli sviluppi che arrivavano dall’Italia”, conferma Aurelian.

unnamed2Ma lo sviluppo peggiore forse, è stata quello della scarcerazione di Gianina Pistroescu e Sergio Benazzo, già condannati anche in appello all’ergastolo. Per un vizio di forma, la competenza territoriale, la Cassazione ha annullato la sentenza. Decorsi ormai i termini di carcerazione preventiva, i due sono stati liberati e sottoposti al semplice obbligo di dimora con obbligo di firma.

“Mi sento molto male, deve pagare chi ha fatto questa cosa, non ci dobbiamo fermare qui, mi fa molto male…”. Sono le poche parole che il fratello riesce a dire in proposito, trattenendo rabbia e lacrime. Intanto ha dato mandato a un avvocato di Perugia di seguire il nuovo processo che dovrebbe incardinarsi, questa volta presso il tribunale di Rovigo.

“Oggi mi sento un po’ più sollevato perché dopo tanti anni almeno ci sono dei fiori vicino a lei; vorrei che anche la mia famiglia fosse in grado di darle l’ultimo saluto”, aggiunge Aurelian all’uscita del cimitero. “A Paula piacevano le rose”. C’è un’altra cosa che nessuno sapeva. Il compleanno di Paula. Era l’8 luglio. Sulla tomba c’è solo la data indicativa della morte. Un giorno qualunque di marzo 2008.

Fiori sulla tomba di Paula

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