Mesola
14 Dicembre 2014
I militari hanno atteso il momento propizio per cogliere i due pusher con le mani nel sacco

Trasporto ‘stupefacente’ non sfugge all’occhio dei carabinieri

di Redazione | 2 min

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ImmagineMesola. Fermati in automobile mentre trasportavano un carico di 59 dosi di cocaina. È stato un vero e proprio blitz congiunto quello che ha portato i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Comacchio, insieme ai colleghi di Mesola e Codigoro e al nucleo cinofili di Bologna, all’arresto di due pusher di nazionalità marocchina operativi nella zona del litorale. I due infatti erano seguiti da circa un mese da parte delle forze dell’ordine, che hanno atteso il momento propizio per coglierli con le mani nel sacco e assicurarli alla giustizia.

E l’occasione giusta si è presentata venerdì, quando i due spacciatori – il 30enne L.R., residente ad Adria, e il 38enne B.B., non in regola con il permesso di soggiorno – stavano attraversando il territorio di Mesola con a bordo il proprio ‘prezioso’ carico di stupefacenti. I militari hanno sbarrato la strada all’automobile intimando l’alt, provocando un timido tentativo di fuga da parte dei due sospetti, che si sono però dovuti arrendere vista la superiorità numerica degli uomini dell’Arma. Un fatto che già di per sé confermava i sospetti dei carabinieri, che infatti pochi minuti dopo hanno trovato, sotto al sedile anteriore del passeggero, un barattolo di vetro pieno di buste preconfezionate di cocaina, divise in quantità da un grammo, mezzo grammo o un quarto di grammo.

In totale erano presenti 59 involucri di plastica della sostanza per un totale di circa 43 grammi di ‘polvere bianca’. Dopo il sequestro, i militari hanno quindi avuto carta bianca per eseguire una perquisizione domiciliare nella casa di B.B., a Mesola, grazie al supporto delle unità cinofile. Un ulteriore controllo che ha portato al rinvenimento di diversi involucri in cellophane, simili a quelli usati per confezionare la cocaina rinvenuta nell’automobile e che costituiscono un ulteriore prova contro i due pusher, che dopo le formalità di legge sono stati trasferiti nella casa circondariale di Ferrara in attesa di giudizio.

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