Riva del Po
5 Ottobre 2014
Individuato a Ro Ferrarese il punto preciso dell'impatto del cacciabombardiere del capitano Arthur E. Halfpapp

In corso il recupero di aereo e pilota della Seconda Guerra

di Redazione | 5 min

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Il capitano Arthur E. Halfpapp

Il capitano Arthur E. Halfpapp

Ro Ferrarese. E’ stato individuato nelle campagne di Ro Ferrarese il punto preciso del “crash” di un cacciabombardiere e del suo pilota americano abbattuti nei territori del fiume Po e dispersi dalla seconda guerra mondiale. Le operazioni di scavo sono iniziate ieri e proseguirannoi nei prossimi giorni nella speranza di ritrovare, oltre al cacciabombardiere, anche i resti del suo pilota, il capitano Arthur E. Halfpapp, nato nel 1921 e caduto in guerra il 24 aprile 1945.

L’individuazione del punto preciso dell’impatto è avvenuto grazie all’iniziale interessamento degli Archeologi dell’Aria, comunità web di appassionati di ricerche aeronautiche, che quest’estate ha focalizzato le ricerche nelle campagne di Ro basandosi su testimonianze di residenti della zona. Lo scorso settembre è poi intervenuto il Museo della Seconda Guerra Mondiale delFiume Po di Felonica (Mantova), che con i propri strumenti ha trovato il punto preciso d’impatto dove, a diversi metri di profondità, è risultata un’importante massa metallica. Proprio ieri sono quindi iniziate le operazioni di scavo, alle quali si è aggiunta anche Gotica Toscana, onlus di Scarperia (Firenze), partner del museo di Felonica nel progetto North Apennines Po Valley Park.

“Jabo” è il nome che veniva gridato dai tedeschi alla vista dei cacciabombardieri anglo-americani, una delle cose che portò più terrore e che rimase più impressa nei ricordi dei tedeschi che attraversarono i territori del fiume Po (i reduci tedeschi raccontano che in quei momenti essere localizzati da un cacciabombardiere nemico era come aizzare un alveare di vespe senza avere la possibilità di fuga). L’operazione aqvviata a Ro Ferrarese consiste nel recupero storico e umanitario di un cacciabombardiere americano con a bordo il pilota, precipitato alla fine della seconda guerra mondiale (in Italia la guerra terminò il 2 maggio 1945, il 25 aprile è invece la data di insurrezione dei Comitati di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia). L’impatto violento con il terreno alluvionale ha sepolto gran parte dei resti del velivolo, celandoli sino ai nostri giorni. Nell’immediato dopoguerra, a causa dei limitati mezzi a disposizione, è stato possibile il recupero dei soli resti sub-superficiali. Il tempo ha portato a dimenticare la precisa localizzazione del punto del crash e sono rimaste solo flebili testimonianze tramandate a livello locale.

Con gli scavi in atto si conta di riportare alla luce il cacciabombardiere Republic P-47 D Thunderbolt (Matricola: 44-20080), che aveva come nomignolo (generalmente dipinto sulla fusoliera) Zo-Zo, appartenente all’87° Squadrone del 79° Gruppo della 12^ Air Force americana, gruppo che dal 20 marzo 1945 aveva base a Cesenatico, mentre in precedenza era acquartierato a Fano e prima ancora a Jesi.

I resti mortali del pilota, nel caso venissero rinvenuti, saranno consegnati alla Joint Pow/Mia Accounting Command. Si cercherà di rintracciare e contattare la famiglia, o i discendenti, per la proposta di consegna degli eventuali effetti personali ritrovati (come già avvenuto in passato con i parenti inglesi e australiani dell’equipaggio dell’aereo rinvenuto nel luglio 2011). I reperti del velivolo saranno invece restaurati ed esposti presso il Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po di Felonica (Mantova).

Eventi bellici lungo il fiume Po nell’Aprile 1945

Lo sfondamento definitivo delle linee difensive tedesche predisposte lungo gli Appennini settentrionali avvenne ad opera degli eserciti anglo-americani a partire dal 14 Aprile 1945 e diede inizio alla Campagna militare nella valle del fiume Po.

L’offensiva anglo-americana costrinse i tedeschi ad un rapido ripiegamento, ma la schiacciante supremazia aerea anglo-americana limitò i tedeschi a movimenti prevalentemente notturni. Negli ultimi momenti prima dell’attraversamento del fiume Po, culminanti il 24 Aprile 1945, i tedeschi furono però costretti anche a movimenti diurni, per evitare di rimanere intrappolati in sacche a sud del grande fiume. Ad interdizione delle vie di fuga oltre il fiume le missioni dei cacciabombardieri anglo-americani si intensificarono in quei momenti in maniera esponenziale. Gran parte delle colonne di veicoli tedeschi confluenti nei punti nevralgici degli attraversamenti del fiume Po vennero fatte segno delle bombe, dei razzi e delle mitragliatrici dei cacciabombardieri anglo-americani. Nel giro di alcuni giorni i relitti dei veicoli in fiamme colpiti andarono ad accumularsi lungo le vie a sud del grande fiume, portando scene di morte e distruzione (molti reduci tedeschi ricordano questi momenti con una frase emblematica: “inferno Po”).

Dettagli della missione

La mattina del 24 Aprile 1945 una pattuglia di Republic P-47 D Thunderbolt dell’87th Fighter Squadron dell’Usaaf si levò in volo da Cesenatico per una missione di ricognizione armata nell’area del fiume Adige a supporto delle truppe terrestri della Eighth British Army.

Durante il sorvolo del fiume Po vennero avvistati veicoli tedeschi che procedevano lungo una strada parallela al corso del grande fiume. Una sezione della pattuglia comandata dal Capitano Arthur E. Halfpapp, con gregari il Tenente Raffaele Pasquale (palesemente italoamericano) e il Sottotenente Robert G. Saurey, decise di attaccare.

Dalle testimonianze dei gregari contenute nel Missing Air Crew Report n. 13999 si apprende che intorno a mezzogiorno la sezione di Halfpapp compì un’azione di bombardamento in picchiata contro una colonna di 8-10 autoveicoli nemici. Alla prima picchiata vennero sganciate le bombe subalari da 500 libbre, mentre nella seconda picchiata furono impiegati i razzi sempre subalari. Successivamente i tre cacciabombardieri si apprestarono a compiere un mitragliamento a volo radente da ovest verso est.

A circa 600 metri, il velivolo del Capitano Halfpapp, forse colpito dalla contraerea, cominciò a ruotare verso sinistra continuando ad avvitarsi verso nord-ovest fino a che non impattò il suolo con il dorso, esplodendo e incendiandosi immediatamente nei pressi di Guarda Ferrarese.

Poco dopo la caduta del cacciabombardiere di Halfpapp, il comandante della pattuglia circuitò il sito del crash per una decina di minuti, senza scorgere alcun segno di vita fra i rottami.

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