Jolanda
28 Agosto 2014
I numeri: -3 metri sotto il livello del mare, km 0 per la provenienza del prodotto, 10mila km per la commercializzazione

Successo per il Gran Galà del Riso del Delta

di Redazione | 2 min

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Eugenio Bolognesi

Eugenio Bolognesi

Jolanda. “Con questo primo Gran Galà avviamo, con il Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po Igp, una tradizione che mi auguro duri a lungo e confermi Le Giornate del Riso come punto di riferimento dell’agricoltura e risicoltura dell’Emilia Romagna”. È con queste parole di Elisa Trombin, sindaco del Comune di Jolanda di Savoia, si è ufficialmente aperto martedì sera il Gran Galà dell’Agricoltura.

“Abbiamo voluto creare un momento di incontro e di presentazione alle istituzioni e a tutto il mondo risicolo del nostro Delta” ha dichiarato Eugenio Bolognesi, presidente del Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po Igp, che ha fatto da padrone di casa per questa serata. E l’intento è stato certamente centrato vista l’ampia partecipazione e gli ospiti intervenuti e intervistati da Arianna Ruzza tra cui Letizia Martirano, direttore responsabile dell’agenzia stampa Agrapress, e Vanni Cornero, storico giornalista de La Stampa e Italia Oggi.

Tra gli ospiti anche l’assessore regionale Tiberio Rabboni che, parlando del nuovo Psr, ha confermato come la Regione Emilia Romagna abbia dedicato molta attenzione ai prodotti di qualità e certificati: “Abbiamo proposto all’UE di sostenere i costi di certificazione per le produzioni a marchio per incentivare le aziende ad aderire sempre di più a progetti come quello del Riso del Delta del Po Igp. Sarà inoltre sempre più importante favorire le reti di impresa”.

L’accordo di filiera, siglato da un gruppo di risicoltori con l’azienda Grandi Riso, sicuramente si può considerare come una rete d’impresa di fatto. “Il nostro progetto si basa fondamentalmente su tre caratteristiche – spiega il titolare della Grandi Riso Alessandro Grandi. – Prima di tutto il territorio di provenienza: la nostra zona è unica nel suo genere per salubrità e per la sua caratteristica morfologica e altimetrica (è l’area più bassa d’Italia, ben 3 metri sotto il livello del mare). La seconda caratteristica peculiare è rappresentata dai risicoltori che garantiscono un prodotto di elevata qualità, mentre la terza è la presenza di un’industria del territorio che può commercializzare il nostro riso ovunque, garantendo un premio economico ai produttori”.

Possiamo, dunque, sintetizzare con questi tre numeri: -3 i metri sotto il livello del mare, km 0 per la provenienza del prodotto, 10.000 chilometri per la sua commercializzazione.

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