Lettere al Direttore
16 Luglio 2013

Il “postribolo” di Bondeno

di Redazione | 2 min

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Livio Poletti

Livio Poletti

Da qualche settimana a Ferrara, le abitudini dei “giovani” sono al centro del dibattito giornalistico. Credo che  anche a Bondeno sia doveroso discutere del disagio giovanile, ed in modo particolare del rapporto tra giovani ed alcool. Fuori da ogni ipocrisia e dalla paura della perdita del consenso, credo sia evidente come molte volte le giovani generazioni trovino sfogo e divertimento nell’abuso di alcolici.

Non critico l’uso moderato e che fa parte della nostra tradizione, pure io esco per una buona birra con gli amici, o bevo un bicchiere di vino a tavola o all’aperitivo, ma quando nella testa di una persona l’alcool diventa un punto di riferimento, il problema c’è ed esiste. Quando esso è fuga dai problemi della quotidianità, fonte di divertimento fine a se stessa, quando chi più beve è l’esempio per gli altri, ci troviamo di fronte ad un enorme problema culturale e sociale. Questo avviene anche nel contesto bodenese, nell’ambito di manifestazioni che nascendo da aggregative e culturali scadono, per usare un termine dibattuto nelle ultime settimane, in “postriboli”.

Esempio ne è il Bundan, rievocazione storica che da anni porta molte persone sul nostro territorio. Nei giorni del Bundan è sufficiente fare un giro in tarda serata nei pressi dello spazio della rocca possente di Stellata, per vedere numerose persone ubriache, molti giovani e giovanissimi, coinvolti in vari atteggiamenti sgradevoli, dal vomito, agli insulti, fino a chi rischia di alzare troppo le mani in preda ai fumi dell’alcool. Credo che le istituzioni bondenesi debbano essere più responsabili, condannando questi atteggiamenti. I controlli non bastano. Pare vi sia un “lasciar fare”, poiché il tutto giova all’economia e all’aggregazione. Si, ma quale aggregazione vogliamo? Quasi fosse progresso e spirito di comunità il fatto che intere generazioni di giovani trovino in un baccanale il momento di festa per eccellenza.

Sostengo che, in un momento di crisi, le manifestazioni che portano a questi comportamenti, debbano essere le prime ad essere private dei contributi pubblici. Se la visione di società che abbiamo è quella di assecondare tutto e tutti significa che abbiamo un orizzonte molto basso. Crisi economica ma anche culturale, sociale, ma soprattutto umana.

Livio Poletti, consigliere comunale Pd Bondeno

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