Codigoro
18 Novembre 2017
Interrogazione della civica di centrodestra che chiede se “esiste un protocollo di sanificazione, pulizia e riordino degli ambienti”

A Codigoro chiedono di disinfettare i banchi usati da stranieri

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Codigoro. Il leghista Mario Borghezio proporrebbe la soluzione disinfettante ‘antistraniero’ a chi, qualche anno dopo di lui, lamenta e teme l’uso promiscuo di ambienti pubblici tra giovanissimi bianchi e richiedenti asilo dalla pelle scura.

Ad esempio ai genitori che nelle scorse settimane, nel codigorese, hanno calato la xenofobia letteralmente tra i banchi di scuola, lamentando la compresenza nei locali della scuola media Giovanni Pascoli dei loro figli minorenni – e sottoposti ad obbligo vaccinale – e dei richiedenti asilo – maggiorenni e non per forza vaccinati – che presso la struttura frequentano i corsi di alfabetizzazione tenuti dal Cpia, scuola statale per l’istruzione degli adulti.

Un doppio timore il loro: quello per l’incolumità morale dei propri figli, in virtù dei recenti e “gravi episodi di reato che hanno portato all’arresto in flagranza di stranieri richiedenti asilo in possesso per fini di spaccio di cospicui quantitativi di sostanza stupefacente”, e quello per la loro salute, considerata la condivisione di aule, materiali e ambienti che alla mattina sono degli italiani minorenni e al pomeriggio anche di stranieri maggiorenni.

E proprio l’angosciante doppio timore li ha spinti a chiedere l’aiuto dei rappresentanti politici di centrodestra, che lo scorso 9 novembre hanno portato la loro voce nell’ultima adunanza consiliare, dove i corsi – rivolti “a stranieri e italiani maggiori di 16 anni”, tenuti “all’interno della aule entro le quali si svolgono le lezioni scolastiche del mattino” su “banchi ed arredi scolastici in uso agli studenti della scuola secondaria di primo grado” al mattino come al pomeriggio in occasione dei corsi e laboratori extra scolastici – sono stati oggetto di un’interrogazione del consigliere Marcello Guidi, capogruppo della lista civica Obiettivo Comune.

Appurata l’indigesta “co-presenza all’interno del medesimo istituto di persone aventi età diverse”, il suggerimento indirizzato alla giunta è stato quello di collocare i corsi rivolti a stranieri “in locali diversi e più idonei rispetto alle aule scolastiche”.

Ciò unitamente alle richieste di conoscere “chi sono e da dove provengono i soggetti stranieri” in questione “se e quali costi correlati ai corsi siano posti a carico della collettività codigorese, se esiste o stato richiesto il parere positivo dell’igiene pubblica per l’utilizzo promiscuo da parte di adulti e di minori del comprensorio scolastico e, in caso di risposta positiva, quali criteri siano stati posti a base della valutazione”.

Considerate poi le nuove norme sull’obbligo vaccinale dei soggetti fino ai 16 anni, a preoccupare è la condivisione dei medesimi ambienti con “soggetti maggiorenni per i quali non vige alcun obbligo vaccinale”, domandando “quali misure sanitarie siano state prese o si intendano prendere, se vi siano state preventive valutazioni di salubrità o opportunità atte a consentire anche a livello sanitario la commistione tra soggetti vaccinati, in fase di vaccinazione e non vaccinati”.

E ancora “se esiste un protocollo di sanificazione, pulizia e riordino degli ambienti dopo l’utilizzo degli stessi da parte di studenti maggiorenni così da ripristinarne la funzione primaria” e “se esiste, a chi è affidato e come è svolto il controllo della struttura quando all’interno transitano e permangono per diverse ore pomeridiane” gli individui in questione.

Un questionario a cui la giunta, e il sindaco Alice Zanardi, dovrà fornire risposta scritta. “Interpelleremo il Cpia per ottenere le informazioni richieste”, l’unica cauta anticipazione fornita in sede di consiglio dal primo cittadino. E nel frattempo, dal Cpia di Ferrara, il dirigente scolastico Fabio Muzi, pur perplesso, preferisce attendere i contatti con l’Amministrazione per intervenire. “Apprendo solo da voi di questa interrogazione: sarò disponibile a ragionare rispetto a scelte che si possono condividere ma che prescindono dai contenuti dell’interrogazione, che non conosco in dettaglio”.

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