Gaia Fabrizia Righi
di Giuseppe Malatesta
Terre del Reno. La sala polivalente di viale Europa, oggi struttura ricreativa a disposizione dei cittadini nella località di Sant’Agostino, risulta priva delle certificazioni di collaudo, abitabilità e agibilità, probabilmente andate perdute sotto le macerie del vecchio municipio.
È quanto confermato anche dal sindaco Roberto Lodi, in risposta ad un’interrogazione della consigliera di opposizione Gaia Fabrizia Righi, che per la prossima seduta consiliare del 20 ottobre ha in serbo una mozione che impegni sindaco e giunta a sistemare la faccenda, provvedendo al rilascio della certificazione di prevista dalla legge.
“Viceversa si rischia la cessazione dell’utilizzo dell’immobile, con grave danno per la collettività” spiega Righi, che agisce “a fronte del silenzio del sindaco: non ha manifestato alcuna intenzione di porre rimedio a tale irregolarità e scongiurare tutti i rischi connessi alla mancanza. Vogliamo che la sala possa continuare a essere utilizzata in tutta sicurezza e nel pieno rispetto della normativa”.
“I documenti, prodotti all’epoca della costruzione dell’opera, sono al momento indisponibili” aveva risposto Lodi a fine agosto. “Essi potrebbero essere andati distrutti contestualmente alla demolizione della sede comunale avvenuta a seguito degli eventi sismici del maggio 2012, oppure potrebbero trovarsi fra il materiale recuperato, non ancora ripulito, classificato e consultabile”.
Ma, fa notare l’opposizione, “la sala è concessa in gestione all’associazione culturale ‘Homer Simpson’ da novembre 2016”, perciò in data successiva allo smarrimento in questione. “Un paradosso: la legge vieta svolgere attività in locali privi del certificato di agibilità e conseguentemente il Comune, quale organo di vigilanza, è tenuto a disporne la cessazione”.
Righi intravede inoltre un possibile danno erariale legato ai costi sostenuti per la manutenzione della sala. In ogni caso – conclude la consigliera – un sindaco non può prescindere dall’acquisire la certezza su agibilità e abitabilità e confidare sulla semplice presunzione che tali documenti siano stati prodotti all’epoca di costruzione dell’immobile”.
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