Politica
24 Agosto 2017
La reazione del segretario provinciale del sindacato di polizia alle esortazioni di Tagliani: "Faremo la nostra parte, ma lei chiami le cose col loro nome"

Sicurezza, Caprini (Sap): “Tardivo il cambio di rotta del sindaco”

di Redazione | 4 min

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Sul “brusco cambio di rotta” del sindaco Tagliani in merito alla sicurezza della città e della zona Gad, ma soprattutto sull’esortazione alle forze dell’ordine a fare di più, arriva anche la reazione, altrettanto brusca, del segretario provinciale del sindacato di polizia Sap, Luca Caprini.

Quelle del primo cittadino di Ferrara, per Caprini, sono infatti “belle parole, ma che si scontrano con una realtà: gli uomini a disposizione delle Forze dell’Ordine non aumentano a seconda dei tardivi desiderata del sindaco”. Il riferimento è al “battagliero pronunciamento agostano” con il quale Tagliani ha invocato un “cambio di marcia” annunciando che chiederà a Prefetto e Questore d’essere più incisivi, potenziando i controlli e incrementando le pattuglie.

“Tra l’altro – aggiunge Caprini – quando il Signor Sindaco di Ferrara invita ad usare una minore tolleranza verso comportamenti antigiuridici ed incivili, pare dimenticare che non più tardi d’un anno fa due Agenti della “sua” Municipale furono letteralmente cacciate dal grattacielo da alcuni migranti e che la “sua” Comandante dottoressa Trentini ebbe a proferire una frase come “A volte è meglio lasciar perdere”. Oltre 140 Ufficiali responsabili delle Polizie Locali Italiane mandarono un messaggio sdegnato e fortemente critico, dopo la lettura di quella improvvida uscita. Il Signor Sindaco come intervenne? In buona sostanza, prese tempo, abbozzò ed attese che la bufera  passasse. “Piegati giunco, che passa la piena” recita un furbesco proverbio del Sud. Peccato che certe polemiche si possono solo affievolire con il compiacente scorrere del tempo, ma non vengono dimenticate, così come l’atteggiamento inspiegabilmente “negazionista” sui guai del Gad che tutti in città (frequentatori del Palazzo Municipale esclusi) ben conoscevano”.

Il segretario Sap riferisce poi del correre di una voce secondo la quale “verrà comandato qualcuno dei “suoi” agenti della Municipale a far servizio la notte, per concorrere al controllo del territorio. Quando gliene tornerà indietro qualcuno sbucciato od ammaccato, cosa dirà il Signor Sindaco? Che hanno percepito male, scambiando baci per morsi e carezze per cazzotti?”

Caprini torna quindi sul “bellicoso documento” a firma Tagliani, Modonesi e Sapigni col quale si esortano altre autorità a far di più e meglio solo “adesso che la cancrena si sta diffondendo in altri quartieri, che nessuno riesce più a tenerla nascosta – e s’avvicinano le elezioni”. “Non solo – commenta Caprini – ma si elencano tutte le cose fatte dal Comune, come se qualcuno fosse ancora propenso a farsi convincere che mercatini con vendita di sedani/carote/zucchine “bio” et similia abbiano la benché minima utilità nell’arginare il fenomeno delinquenziale ed il degrado che affliggono ormai gran parte del capoluogo”.

Per il segretario provinciale Spa lo sbandierato trasferimento di un presidio di Polizia Municipale in viale IV Novembre non può aver alcuna efficacia, in quanto “mettere un “fortino” in zona Gad non serve a niente”. Contano invece, secondo Caprini, “il numero delle pattuglie in servizio e la loro rapidità d’intervento, ma soprattutto le disposizioni che ricevono gli agenti”, perché “il concetto di posto fisso è arcaico ed inutile”. Basti pensare che “se le gang si stanziassero da domattina in Foro Boario che si fa, spostiamo il Comando?”

“Come rappresentanti di lavoratori del comparto sicurezza – è la risposta di Caprini ai ‘desiderata’ di Tagliani – vorremmo tranquillizzare il Signor Sindaco, che appare alquanto agitato; anche senza le sue esortazioni, la nostra parte la facciamo da sempre e la faremo nel futuro, pur confrontandoci quotidianamente con una conclamata scarsità di uomini e di risorse. Le cose che scrive oggi l’avvocato Tagliani noi le sosteniamo da anni, perchè sull’asfalto e nei parchi della “sua” città ci stiamo notte e giorno. Tante volte abbiamo provato a far giungere nei “palazzi” la eco delle nostre considerazioni, frutto d’esperienza diretta. Hanno preferito soprassedere, se non ignorare; i risultati sono quelli che tutti sanno ed è perfino noioso ricordare tutti gli episodi che vedono coinvolti soggetti ultraccoccolati e super protetti nel nome d’uno spirito d’accoglienza sul quale troppe perplessità stanno emergendo. Siamo noi a venir aggrediti e feriti dalle “percezioni soggettive”, anche alla semplice richiesta d’un documento d’identificazione. Noi  arrestiamo a seguito di crimini questi soggetti per vederli liberati ancor prima d’aver finito di redigere i verbali”.

E’ infine Luca Caprini a esortare il sindaco Tagliani, d’ora in avanti, a chiamare le cose col loro nome: “Coloro che si introducono e permangono senza averne titoli nel Territorio Nazionale sono clandestini (altroché migranti economici), quelli che se ne infischiano delle elementari regole civili sono dei maleducati arroganti, coloro che non le capiscono sono dei selvaggi, quelli che commettono reati in serie sono dei delinquenti, indipendentemente dal colore della pelle e dalla loro provenienza. Chi s’ostina a giustificarli non va commentato; si definisce da solo. Se una qualsiasi persona viene accolta in una casa e si mette ad urinare in salotto, se ruba dagli armadi o dalla dispensa e prova a trasformare la dimora che gli ha dato asilo in un luogo di traffici sporchi e disonesti, ne consegue che viene buttato fuori a calcioni nel di dietro… e nessuno ha nulla da ridire. Almeno in un Paese normale. Signor Sindaco, su questo siamo d’accordo?”

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