Eventi e cultura
2 Agosto 2017
Conosciamo i venti gruppi di musicisti invitati alla 30° edizione

Buskers Festival, i volti e i nomi dei protagonisti

di Redazione | 4 min

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Ecco i volti e i nomi dei protagonisti della 30esima edizione del Ferrara Buskers Festival che si preannuncia ricca di sorprese e novità. Andiamo a conoscere i venti gruppi di musicisti invitati per festeggiare questo anniversario speciale.

Sono stati i più votati dal pubblico dell’edizione 2016, vincendo il contest “Vota il tuo busker preferito” per la categoria invitati. I “No Funny Stuff, jug band italo-americana unica nel suo genere, che riporta nel passato i successi pop-rock moderni, tornano a Ferrara con strumenti straordinari auto costruiti e il groove super coinvolgente che li contraddistingue.

Un grande ritorno è quello dei Gunshot, un gruppo già noto e molto amato dagli spettatori del festival, che arriva dalla Francia per celebrare il 30esimo compleanno della manifestazione, con uno scoppiettante “Rock’n’Drôle” – rock e divertimento – dall’effetto intenso e trascinante, che nasce dalla musica anni Cinquanta, ispirata al grande Elvis Presley, a Jerry Lee Lewis e Chuck Berry.

Il cantautore milanese Claudio Niniano si esprime attraverso un genere acustico sperimentale, che incanta gli spettatori, guidandoli in un percorso creativo e seducente. L’artista affonda le sue radici nel folk e nel blues americano, che si mescolano al pop, country e jazz. Italiani sono anche gli Streetlovers, vincitori del contest “Vota il tuo busker preferito” per gli artisti accreditati, i quali propongono pezzi che spaziano dal soul al pop, dal country al blues, canzoni tratte dai dischi dei musicisti che amano, come Ben Harper, John Butler, Jack Johnson, Bob Marley, Eddie Vedder e i mitici Beatles, ogni volta reinterpretate in modo diverso.

Una voce graffiante è quella di Ronja, ballerina e cantante che arriva al Ferrara Buskers Festival con un’eclettica band di musicisti provenienti da tutto il mondo. Ispirata dalla musica anni ’60 di grandi artisti come Janis Joplin, the Animals, Jimi Hendrix, ha messo su una formazione acustica che porta in scena un mix di soul, pop e jazz, mescolato a composizioni originali e reinterpretazioni di cover.

Da Fuerteventura, nelle Isole Canarie, arriva la strepitosa energia della Familia Flotante, pronta a conquistare il pubblico con la sua originale combinazione di stili musicali differenti e le diverse canzoni cantate in spagnolo, italiano, inglese, portoghese e francese. Ritmi africani della cultura Griot per il gruppo Africa Djembe Kaloba che porta in giro concerti e stage di percussioni, canto e danza. Suonano anche la kora, strumento a forma di arpa-liuto la cui costruzione, come per le canzoni, viene tramandata di padre in figlio. Tradizione musicale arcaica come quella sudafricana Maskandi, recuperata da Qadasi &Maqhinga e le loro inseparabili chitarre acustiche: una speciale musica Zulu delle origini, mescolata alle espressioni sonore folk occidentali.

Tra gli strumenti insoliti, non passerà inosservata la tuba-machine auto costruita della band nata a New Orleans Frog & Henry, che incarna lo spirito delle formazioni americane anni ’20 e ’30. Una rara tuba a pedali risalente al 1870, che permette ad una sola persona di suonare contemporaneamente la tuba con i piedi e la chitarra con le mani. Musica balcanica, klezmer, hot jazz e americana, arricchita dalle sinuosità della danza del ventre con l’Underscore Orkestracolorata e gioiosa orchestra itinerante. E multietnica, come i Blouzouki, gruppo che da Istanbul gira l’Europa per diffondere una musica raffinata a base di blues, country e swing.

Stupore con la salsa musicale Zap: un washboard, un mini megafono, un ukulele, un pollo di gomma, due scarpe da tip tap, una tromba, due cajon e qualche tzatziki in un frullatore. Uno show fisico e selvaggio, in cui la musica si fonde con il teatro di figura, con una narrazione giocosa e sempre sorprendente. E non passano inosservati neanche i The RedBoot Band, sempre vestiti di rosso, nero e oro. Una band numerosa e sgargiante che porta on the road una musica espressiva in cui si fondono ritmi klezmer, con melodie jazz, sinuosità swing con suoni tratti dai giochi per computer.

Vivaci canzoni irlandesi, tradizionali pezzi latino-americani e brani originali sono al centro della poetica musicale dei Windspiel, gruppo folk di Berlino. Mamihlapinatapai, invece, è una parola che deriva dal lessico yamana, popolazione indigena della Terra del Fuoco, considerata tra le più difficili da tradurre al mondo. È anche il nome della band spagnola che porta sul palcoscenico della strada un mix di musica latina, balcanica, jazz, reggae e flamenco, canzoni di libertà.

Sono rock, pop e rap gli ungheresi WatchMe, che dopo aver vinto lo Street Music Festival di Vezprémarrivano al Fbf con brani originali e voci che attirano le attenzioni delle orecchie e delle emozioni. Come il talento del bluesman Jake Green, che con la sua Gibson ha firmato concerti in Texas, New York, Londra,Thailandia, Spagna e in molte altre parti del mondo.

Nella Grande Mela si è formato anche il carisma di Maylin Pultarbluesgirl che a Parigi ha creato il gruppo Maylin & The Mad Machine. I pezzi sono ispirati a Bob Dylan, Joni Mitchell e John LeeHoocker, ma anche a Ben Harper e PJ Harvey. Cappelli da cowboy e camicie a quadri per una band americana alternativa con l’anima soul. Si definiscono così i Norton Money, trio che coinvolge il pubblico con ritmi swing, rock e folk. È un quartetto tutto “ferrarese”, formatosi proprio grazie al Ferrara Buskers Festival e al conservatorio di Ferrara, invece, l’ Adoc’ Quartet: giovani musicisti di formazione classica, pronti a stupire, rendendo omaggio alla città.

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