Politica
20 Luglio 2017
Il presidente del Consiglio: «Il finanziamento arriverà a settembre». Tagliani: «Vogliamo portare qualità»

Gentiloni a Ferrara: «Qui per il progetto del nuovo quartiere della Darsena»

di Redazione | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Toccata e fuga con i giornalisti per il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, giunto a Ferrara – nell’area della Darsena di San Paolo – nel tardo pomeriggio dopo aver visitato le Bonifiche Ferraresi di Jolanda di Savoia.

La scelta del posto non è casuale: «Un’occasione con il sindaco Tagliani per vedere uno dei progetti che stiamo facendo insieme a tante città italiane – spiega il premier -: a Ferrara riguarda il nuovo quartiere della Darsena, il finanziamento arriverà nel mese di settembre. Tappa qui per vedere il nuovo progetto collegato anche con il museo della Shoah (il Meis, ndr), un pezzo del discorso di qualificazione e rammendo delle città e delle periferie che è una delle priorità del governo». Il finanziamento previsto è di circa 18 milioni di euro, e arriverà grazia al ‘bando periferie’.

Gentiloni ha fatto una passeggiata proprio nell’area della Darsena-Ex Mof, accompagnato – tra gli altri – anche  da Tagliani e da Luigi Marattin, visitando Palazzo Savonuzzi – sede del consorzio Wunderkammer e della Scuola di Musica Moderna-Amf – e poi dirigendosi verso la nuova sede del Cus Ferrara Canottaggio, in corso di costruzione.

Per il sindaco Tagliani si è trattato di un incontro molto proficuo: «Gentiloni ha capito che questo progetto ci serve per ricucire degli elementi che sarebbero stati intorno al quartiere, dalla palazzina ex Mof al Meis, al Cus, fino all’infrastrutturazione con i percorsi verdi, i giardini che connetteranno il Meis alla Darsena, ma anche fogne, strade e illuminazione che arrivano fino allo stadio».

«Vogliamo portare qualità in quest’area – prosegue il sindaco – e fare in modo che consenta anche di affrontare la conflittualità di un quartiere che non ha confini ben precisi ma che sappiamo essere attorno a questa realtà».

Altro tema collegato al progetto e menzionato da Tagliani è il l’accordo sottoscritto con il demanio per la permuta di circa 100 ettari di area-parco con un’area di sedime, ceduta al ministero dell’Interno e in cui dovrebbe sorgere la nuova sede della questura e della polizia stradale. «Non significa che ci siano immediatamente le risorse per realizzare la struttura da parte del ministero, ma nel frattempo noi abbiamo le risorse per infrastrutturarla, fare viabilità, fogne e parcheggi. Prossimamente illustreremo la riqualificazione dell’area camper. Questi 18 milioni ci servono per ricucire una serie di elementi per i quali non avremmo mai avuto la possibilità di fare una progettazione unitaria».

A distanza c’era anche un presidio degli Azzerati Carife che ha consegnato agli addetti alla sicurezza una missiva indirizzata al premier. Nella lettera i risparmiatori  chiedono «il rimborso dei risparmi azzerati, guadagnati con anni di lavoro e molti sacrifici, secondo principi di equità ed uguaglianza omogenei ed uguali per i ‘colpiti’ di tutte le banche ‘salvate’ (Tergas, Cesena, Venete, Mps) e l’attivazione rapida dei lavori della commissione parlamentare di inchiesta e della esecuzione delle indagini della magistratura, affinché paghi chi ha sbagliato e non chi con il suo risparmio ha sostenuto l’economia del proprio territorio».

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