Argenta
11 Luglio 2017
Il corpo del calciatore affidato ai nuovi esami autoptici dei Ris di Parma e di un pool di 11 specialisti

Riesumata la salma di Denis Bergamini. Donata: “Doveva essere fatto anni fa”

di Redazione | 2 min

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Boccaleone. “Oggi si fa quello che doveva essere fatto anni fa”. Non sono bastati i ventotto anni trascorsi dalla tragica morte di Donato Denis Bergamini a placare la sete di giustizia di Donata, sorella del calciatore in forza al Cosenza Calcio morto il 19 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico, lungo la statale jonica.

Come stabilito dal gip del Tribunale di Castrovillari, Teresa Riggio – in accoglimento della richiesta del procuratore locale Eugenio Facciolla – la salma di Bergamini è stata riesumata dalla cappella di famiglia nel cimitero di Boccaleone di Argenta, per essere affidata ai nuovi scrupolosi esami autoptici dei Ris di Parma e di un pool di 11 specialisti tra periti e consulenti delle parti.

Cinque quelli nominati dal Tribunale, affiancati da due consulenti della Procura, da altri due nominati dalla famiglia Bergamini (difesa dall’avvocato Fabio Anselmo, non presente alla riesumazione per i concomitanti impegni del caso Cucchi) e altrettanti per l’ex fidanzata del calciatore argentano, Isabella Internò, (difesa da Angelo Pugliese) indagata per omicidio premeditato assieme al camionista Raffaele Pisano (quest’ultimo non ha nominato consulenti).

Al termine di operazioni estumulative blindatissime per volere della stessa famiglia, il feretro del calciatore argentano – accompagnato dal giorno della sepoltura dalla bandiera rossoblu dell’amata squadra calabra – è stato trasferito in serata all’istituto di medicina legale di Cona: sarà sottoposto anche ad una Tac 3D, con la speranza di fare luce sulle ombre di un delitto archiviato ai tempi come suicidio.

I recenti dubbi sorti per la Procura cosentina all’indomani dell’ultimo incidente probatorio, sono gli stessi che aleggiano da tempo nella mente dei famigliari su un giallo dai contorni che, per quanto poco nitidi, rafforzerebbero sempre più – secondo la difesa – la pista dell’omicidio.

L’esito dei nuovi esami di ultima generazione, che verranno resi noti nei prossimi 120 giorni, saranno oggetto di discussione nella prossima udienza del 29 novembre.

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