Attualità
9 Aprile 2017
Un coro che si è levato forte in piazza Municipale per manifestare contro gli ultimi accadimenti in Medioriente

“Basta guerra, giù le mani dalla Siria”

di Redazione | 2 min

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Basta guerra, #HandsOffSyria, un coro che si è levato forte domenica pomeriggio in piazza Municipale, per manifestare contro gli ultimi, terribili, accadimenti in Medioriente.

L’uso dei gas tossici e la decisione di Trump di mettere in scena un’azione militare. In tutto questo, chi ci rimette, sono solamente civili, donne e bambini in testa, una vera e propria negazione dei più comuni diritti umani. I manifestanti invocano l’articolo 11 della costituzione italiana che sostiene il ripudio della guerra, auspicando il diritto di pace per tutti i popoli.

Tante le associazioni e i comitati che hanno aderito a questo presidio, come ‘Comitato Acqua Pubblica’ che per voce di Corrado Oddi vuole “dire basta a violenza che genera solamente altra violenza, la guerra non serve né a portare democrazia né per pacificare ma solamente per una serie di interessi, come il petrolio e come sarà l’acqua fra non molto tempo. Mi fa specie che il presidente del consiglio italiano giustifichi l’attacco di Trump, uno che ha stanziato 54 miliardi per le spese militari. Si vuole cercare di creare dei nazionalismi pericolosi per cercare dei consensi, noi abbiamo un’altra visione del mondo e la pace è l’unica soluzione realistica”.

Anche Stefania Soriani di Rifondazione Comunista condanna “l’attacco di Trump in Siria e l’uso propagandistico delle foto dei corpi dei bambini ammassati, questo è vero e proprio terrorismo internazionale” aggiungendo che tutti “devono opporsi alla guerra e sostenere le forze che vogliono la pace, l’Italia e l’Europa non devono allinearsi con Trump”.

Kiwan Kiwan del partito comunista crede “fortemente che la pace vada assolutamente ricercata prima di iniziare il conflitto” e ribadisce con grande forza come “bisogna rivendicare la sovranità della Siria e del suo popolo, che conta purtroppo 10 milioni di spopolati a causa di un inutile massacro che dura da 7 anni”, parole condivise anche da Alex Canella che chiede “meno proclami e più risposte, tutti parlano di pace ma nessuno fa niente”.

Chiara Pollio dei giovani comunisti punta il dito contro il governo “che sostiene la guerra come strumento contro i crimini di guerra” e i media, “che strumentalizzano i massacri e le manovre imperialiste degli Usa”.

Tutti con le proprie idee, ma alla fine il pensiero rimanda sempre lì: giù le mani dalla Siria.

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