Politica
28 Marzo 2017
Azione Universitaria Ferrara critica le parole del ministro del lavoro

“Meglio il calcetto del curriculum? Poletti si dimetta”

di Redazione | 2 min

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“Sorge spontaneo un dubbio: perché il Ministro del Lavoro non assume un addetto stampa o, più auspicabilmente, non si dimette? Perché, come se non fosse sufficiente essere testimoni di una situazione occupazionale catastrofica, soprattutto tra i più giovani, dobbiamo essere periodicamente spettatori delle esternazioni prive di qualsiasi buonsenso del nostro Ministro, di origine renziana e ora riciclato nel Governo Gentiloni?”. È il commento di Alessandro Balboni che arriva in coda alle polemiche per le parole di Giuliano Poletti dette a Bologna davanti agli studenti dell’istituto Manfredi Tanari di Bologna.

Il presidente di Azione Universitaria Ferrara ricorda che già in un passato recente il ministro riuscì “nell’impresa non facile di umiliare un’intera generazioni di studenti italiani, quando dichiarò che molti degli italiani emigrati era meglio perderli che guadagnarli. Il Ministro allora dimenticava che la maggioranza dei italiani emigrati si è trasferita all’estero non per capriccio, ma per seguire a malincuore opportunità lavorative irraggiungibili nel nostro Paese, che in particolare il suo stesso ministero non garantisce”.

“Un peccato – prosegue Balboni – che il Ministro non si preoccupi della fuga dei cervelli. In questi giorni invece il Ministro ci ha intrattenuti sostenendo che sia meglio “giocare a calcetto piuttosto che inviare il proprio curriculum”. Il Ministro Poletti ha tutto il diritto di rimanere nelle sue convinzioni, sebbene rimanga a noi inspiegabile come abbia fatto carriera, ma sarebbe gentilmente pregato di smettere di insultare le generazioni che in futuro avranno l’onere di porre rimedio alle catastrofiche politiche di questi anni, comprese quelle dei governi di cui è stato Ministro”.

Il presidente di Azione Universitaria Ferrara riflette infine sul del lavoro giovanile e su “come neolaureati altamente specializzati debbano spostarsi in altri paesi per poter ambire a una crescita nell’ambito della ricerca o della professione, e queste dichiarazioni non fanno che svilire chi oggi, coraggiosamente, ancora immagina il suo futuro in Italia e si impegna per riuscire in questo obiettivo”.

“A nome di Azione Universitaria e di tanti studenti – chiude Balboni – chiedo al Ministro Poletti di dimettersi, o quantomeno di assumere un addetto stampa per arginare le sciocchezze che continua a proporci”.

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