Occhiobello. “Muori”, “sei un pezzo di merda”, “spero che ti mettano su una zattera e ti buttano a Po”. Sono solo alcune delle minacce giunte sui social nei confronti del sindaco di Occhiobello Daniele Chiarioni per l’accoglienza ai migranti.
Gli insulti sono piombati su Facebook dove circolava la notizia di 139mila euro impegnati dal Comune per il programma Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). L’articolo, pubblicato da una testata di Rovigo, ha scatenato condivisioni e reazioni piuttosto pesanti da parte di alcuni lettori che hanno trovato carta bianca per offendere l’amministrazione senza entrare nel merito del progetto.
La rabbia sui social ha fatto infuriare lo stesso Chiarioni che ha deciso di procedere per vie legali. “Ho già incaricato il mio legale di fiducia di procedere alla querela per diffamazione nei confronti di chi associa il mio ruolo di amministratore a offese pesanti tramite i social network” ha riferito il sindaco che porterà avanti la querela verso tre persone che lo hanno insultato su Facebook.
“I commenti e le offese – chiarisce il primo cittadino – derivano, peraltro, da un travisamento di un articolo di stampa che citava un atto amministrativo in cui necessariamente abbiamo dovuto mettere a bilancio la cifra destinata allo Sprar, benché il Comune non sborsi un euro e non sottragga nulla ad altri capitoli di spesa, ma faccia soltanto da tramite tra il ministero e la cooperativa che gestisce l’accoglienza”.
Il Comune, aderendo allo Sprar, ha previsto nel bilancio 2017 139mila euro, cifra che di fatto sarà interamente coperta da un fondo del ministero dell’Interno. Occorre precisare che il Comune di Occhiobello aderisce allo Sprar dal 2015, ottenendo l’accesso ai contributi ministeriali e che alla cooperativa Di tutti i colori è stata affidata, a seguito di gara, l’organizzazione e la gestione del programma territoriale di accoglienza. Il Comune, inoltre, a fronte delle fatture presentate dalla cooperativa, salda periodicamente le spese sostenute attingendo al fondo ministeriale.
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