Cento
26 Settembre 2016
L'associazione presieduta da Mattarelli: "La situazione non promette nulla di buono, chiediamo chiarimenti"

Caricento, i dubbi dei piccoli azionisti

di Redazione | 2 min

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caricento cavourCento. Non sono pochi i dubbi sul futuro dei piccoli azionisti della Cassa di Risparmio di Cento. Ad esprimerli è l’associazione “Amici di Caricento”, presieduta da Marco Mattarelli.

Con una nota stampa inviata a tre mesi dalla partenza del nuovo mercato hi-MTF, l’associazione ha una serie di rilievi e preoccupazioni, a partire dal fatto che “La nuova realtà finora non ha assolutamente favorito quanto ogni singolo azionista privato si aspettava: vale a dire uno stimolo all’incremento delle trattative di compravendita ormai da tempo ridotte pressoché a zero nonostante il crollo significativo del valore delle azioni”.

L’associazione sottolinea soprattutto quella viene giudicata un’operazione “strana”, anche se legittima: “In questi ultimi tempi – si legge nella nota – la spa in suoi comunicati sottolinea la notevole crescita nel numero dei soci che in pochi anni ha raggiunto la quota di 10.000 unità rispetto ai circa 7.000 del passato. Dal bilancio della Fondazione apprendiamo che la stessa ha proceduto all’acquisto di azioni da privati, operazione peraltro legittima ma a nostro parere assai strana visto che fra poco tempo (visto l’impegno sottoscritto in Acri, l’Associazione di categoria) dovrà cedere e quindi vendere circa il 40% delle azioni Cr Cento in suo possesso. Sarebbe interessante conoscere i motivi di questa scelta visto che ora quelle azioni acquistate a circa 23 euro alla quotazione attuale valgono 12,87”.

Il terzo rilievo è che “di fonte a un quadro così delineato l’associazione, dopo anni di interventi in cui si chiedeva il coinvolgimento nelle scelte strategiche aziendali, resta basita nel constatare l’impoverimento dei  piccoli azionisti ai quali non resta altro che chiedere chiarimenti su questa situazione che a parere nostro, ribadiamo, non promette nulla di buono per il prossimo futuro. Sono ancora troppe le zone d’ombra in tutta la vicenda che non ci consentono neppure di fornire consigli utili ai nostri associati”.

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