Bondeno
18 Agosto 2016
Il sindaco di Bondeno rincara la dose: "Chiunque dovesse accogliere clandestini sarà giudicato come traditore della comunità"

Migranti. Bergamini: “Via l’avviso della prefettura dall’albo del Comune”

di Redazione | 4 min

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Bergamini2 La7Bondeno. È ormai uno scontro istituzionale in tutto e per tutto quello tra il sindaco di Bondeno Fabio Bergamini e la prefettura di Ferrara.

Dopo la durissima presa di posizione di giovedì da parte di Bergamini a seguito dell’avviso – un comunicato stampa, nulla di formale – con cui la prefettura informava di essere alla ricerca di immobili privati da destinare all’accoglienza dei migranti, il sindaco di Bondendo adotta ora la linea dura: cancellare l’avviso prefettizio dall’albo pretorio del Comune, non garantendo più alcuna collaborazione in materia.

Accoglienza migranti. Bergamini sfida il prefetto e diffida i cittadini

Ad annunciarlo è lo stesso Bergamini  in una nota stampa in cui da conto di aver “dato mandato agli uffici di cancellare dall’albo pretorio del Comune l’avviso di manifestazione di interesse che la prefettura di Ferrara ha inoltrato in queste ore (dagli uffici territoriali del governo era stata avanzata alle Amministrazioni locali la richiesta di ‘darne massima diffusione’)”. La cancellazione dei documenti dall’albo pretorio – si apprende – sarà completata nell’arco delle prossime 24 ore, tempo che il server rimuova i file inviati dalla prefettura, che solitamente vengono caricati di ‘default’.

Emergenza migranti, la prefettura cerca nuovi spazi per l’accoglienza

“E’ partita l’operazione – dissenso. Più che un gesto di disobbedienza, il nostro è un gesto di civiltà – spiega Bergamini -. Vogliamo impedire allo Stato di spezzare il legame di solidarietà tra terremotati e Amministrazione. Non lasceremo che qualche privato si arricchisca alle spalle delle 634 persone ancora fuori dalle loro abitazioni originarie (rese inagibili dal sisma). Se lo Stato vuol fare qualcosa di utile a Bondeno paghi le imprese edili che ancora sono in attesa dei fondi per i lavori effettuati dopo il terremoto”.

Bergamini annuncia che la cancellazione delle comunicazioni prefettizie riguardanti l’accoglienza degli immigrati è solo il primissimo passo. “Invito i miei cittadini a non lasciarsi ammaliare dalle sirene della prefettura”.

Bergamini alza ancora, e non di poco, i toni, ergendosi a tribunale morale della comunità di Bondeno: “Per quanto mi riguarda chiunque dovesse affidare – dietro compenso – propri locali all’accoglienza dei clandestini sarà giudicato – e trattato – alla stregua di un traditore della nostra comunità. Lucrare sul caos immigrazione, voltando le spalle alla propria gente bisognosa, è cosa barbara e meschina”.

Paolo Calvano, segretario regionale del Pd, commenta la notizia con un post su Facebook, rivolto direttamente al sindaco di Bondeno: “Fabio (ti do del tu perché sono stato sindaco come te e perché ci conosciamo) quando sei diventato primo cittadino hai giurato fedeltà alla Costituzione e ti sei impegnato al rispetto delle leggi. Sarebbe bene, prima di tacciare gli altri di tradimento, rimanere fedele a quel giuramento.Da chi li farai eventualmente giudicare i tuoi concittadini? Da un gran giurì vestito di verde? E dopo averli giudicati da chi li farai “trattare”? Da un tuo esercito e da tuoi carcerieri costituiti ad hoc? Sei un sindaco prima di tutto, è legittimo che tu faccia la tua battaglia, ma falla nel rispetto delle leggi sulle quali hai giurato”.

Prima dell’ultima decisione di Bergamini, il Pd di Bondeno aveva già espresso dure critiche alla presa di posizione del sindaco: “Ancora una volta il Comune di Bondeno si presta ad essere una sede distaccata di Radio Padania – afferma in una nota il segretario  Pd Tommaso Corradi -. Ormai il sindaco continua a dire le solite tre cose contro gli immigrati per distrarre i cittadini dai veri problemi di Bondeno, che sono: la mancanza di lavoro, di infrastrutture e di futuro. Questa volta, come successo in passato, minaccia addirittura i propri cittadini di ritorsioni nel caso volessero accogliere persone. Si sa che il problema profughi è complesso ed è chiaro che tutti preferiremmo non ci fosse. Quando si governa, però, è necessario fare i conti con la realtà; lo dovrebbe sapere bene il nostro sindaco che ha lavorato per il ministero dell’Interno fino alla sua elezione, lo dovrebbe sapere ancora meglio l’ex-ministro leghista Maroni che fu l’artefice di quell’accoglienza diffusa che oggi il nostro sindaco attacca. “Tutti devono accogliere profughi e clandestini” questo diceva Maroni nel 2011, ma non solo, continuava con un duro monito nei confronti di chi diceva no all’accoglienza: “gli atteggiamenti di rifiuto di fronte all’emergenza non possono essere giustificati”. Siamo, di nuovo, davanti ad un’alzata di toni senza un briciolo di accenno ad una soluzione alternativa – prosegue Corradi -. Questa situazione ricalca quella di un anno fa, quando il sindaco minacciò di alzare le tasse ai cittadini che avessero accolto; minaccia smentita della stessa segretaria comunale dell’epoca che durante la risposta ad una mia interrogazione sbarrò la strada ad ipotesi di tassazione discriminatoria. Ormai siamo abituati alle posizioni della Lega Nord contro qualcuno o qualcosa: venticinque anni fa erano i “terroni” e “Roma ladrona”, adesso che a Roma hanno fatto le radici e si sono accorti che i voti dei “terroni” valgono come quelli dei padani il problema sono gli immigrati. Una volta al governo però si sono sempre lasciati alle spalle le varie sparate, pur di mantenere le poltrone. La schizofrenia tra oggi e il 2011 lo dimostra ancora una volta”.

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