Come sapere quanti rimborsi spettino all’Asl per le prestazioni sanitarie svolte a carico dei migranti? A chiederlo è, con un interrogazione, il consigliere comunale grillino Sergio Simeone.
Il pentastellato parte da quanto affermato in risposta a una precedente domanda dall’assessore Chiara Sapigni, ovvero che “le spese per i farmaci vengono rimborsate all’Ausl dall’Asp di Ferrara in quanto soggetto gestore affidatario del servizio di accoglienza da parte della Prefettura di Ferrara tra le spese rimborsabili previste dal Ministero dell’Interno”. Simeone rileva però quella che sembra essere un’anomalia. La Regione con una nota del 2014 informava che “L’Ausl rilascia al migrante un tesserino di validità semestrale, eventualmente rinnovabile, che riporti i dati anagrafici e un codice identificativo univoco (Psu) che consenta di ricondurre allo stesso le prestazioni usufruite…”. Ora, a quanto risulta al consigliere, l’Ausl di Ferrara utilizza per i migranti il codice E02, “lo stesso usato per i disoccupati”.
Per questo chiede a sindaco e giunta “come sia possibile verificare quanto effettivamente viene utilizzato per le spese di assistenza sanitaria rivolte ai migranti” e “come sia possibile, da parte di Ausl, richiedere il rimborso delle spese di assistenza sanitaria rivolte ai migranti ad Aasp, come previsto dal protocollo e come dichiarato dall’assessore Sapigni, stante l’assenza di una chiara tracciabilità e di una corretta imputazione della spesa stessa, a causa della confusione dei codici identificativi”. Infine, Simeone domanda “se non si ritiene che tale erronea procedura determini una assenza di chiarezza di bilancio di fondi pubblici impiegati, particolarmente significativa in un campo di applicazione tanto delicato”.
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