Argenta
17 Dicembre 2015
Ivan "Grozny" Compasso e la sua esperienza nel Kurdistan siriano

Sette giorni a Kobane

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Bonaccini: “Porterò il modello emiliano-romagnolo in Europa”

Argenta. “Porterò il modello emiliano-romagnolo in Europa: le sue eccellenze, soprattutto in tema di sanità, scuola, servizi, solidarietà; ma anche le sue capacità imprenditoriali e di export, alla pari a quelle della California, o del Texas; il basso tasso di...

Arma rubata ai carabinieri. Presa per dispetto e gettata nella spazzatura

. Rubati per un 'semplice' dispetto, gettati nell'immondizia e poi andati distrutti durante le operazioni di smaltimento dei rifiuti. Avrebbero fatto questa fine la mitraglietta M12 e i 180 proiettili che, nella nottata tra lunedì 26 e martedì 27 febbraio, un 65enne di Argenta aveva sottratto a una pattuglia dei carabinieri, mentre i militari erano impegnati a sedare una lite in famiglia a San Nicolò

Nessun rilievo sul bilancio 2023: il Gruppo Soelia è risanato

Il bilancio 2023 certifica l’avvenuta ristrutturazione del Gruppo Soelia, dopo un processo di ristrutturazione che è iniziato un quinquennio fa partendo dalla controllata Soenergy che operava nella vendita di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero. Oggi il Gruppo Soelia può ritenersi risanato e ciò viene certificato dalla medesima società di revisione contabile (Bdo Italia)

Il Montalcini ricorda la figura dell’eroe Bruno Bolognesi

Argenta. Grande fermento ieri mattina presso l’Istituto Montalcini di Argenta dove per ricordare Bruno Bolognesi è arrivata una delegazione della Sezione Anfi di Ferrara, composta dalla signora Marisa Bolognesi (sorella del Fin. Bruno), dal brig.ca (c.a.) Roberto...

indexdi Matteo Rubbini

Argenta. Sette giorni a Kobane, nel Kurdistan siriano, dove gli uomini del Pkk, la resistenza curda, lottano ogni giorno contro l’avanzata dello Stato Islamico combattendo per la propria libertà.

A raccontare tutto questo, con la voce di chi lì ci è stato, è stato Ivan “Grozny” Compasso che per l’occasione ha parlato del libro, tratto dalla sua esperienza, “Kobane dentro”, alle classi dell’Istituto Secondario di Argenta ed al pubblico presente.

Il libro di Grozny parla di quel dicembre del 2014, anno in cui è stato uno dei pochi giornalisti a riuscire ad introdursi a Kobane, documentando tutto con video, fotografie e la propria scrittura, un’esperienza durata una settimana in cui il giornalista padovano ha vissuto a strettissimo contatto con i guerriglieri curdi.

“Tutto quello che ho utilizzato per documentare la situazione di Kobane non è stato altro che il mio cellulare e una Gopro. Mi sono sempre poco fidato di quello che viene detto” – esordisce Grozny – “per quello sono partito, volevo vedere di persona, e farlo da freelance è bellissimo, senza alcun vincolo. I kurdi stanno facendo qualcosa di grande e fantastico che non si trova nei tg”.

Prima dell’esperienza in medioriente, Grozny, ha vissuto in prima linea i mondiali di calcio in Brasile guardando il tutto con occhi diversi, alieni a quelli degli spettatori accorsi da tutto il mondo: lo ha fatto dormendo per otto mesi nelle favelas, spostandosi di volta in volta in una diversa.

Il fascino per le minoranze lo ha diretto in Kurdistan dove “quelli che combattono sono persone normalissime, dai venti ai quarant’anni, non sono professionisti della guerra. Sono ragazzi prestati alla resistenza che fanno parte del Pkk, un’organizzazione che da anni si batte per i diritti dei kurdi e che prima o poi vinceranno la battaglia con l’Isis perchè loro hanno un sogno fatto di diritti umani.”.

Per un’ora e mezzo il giornalista freelance ha ‘stregato’ gli astanti con i suoi aneddoti e riferimenti tratti dalla propria esperienza, fino a quando il discorso ha inquadrato anche i nemici dei ‘combattenti per la libertà’:”Si dice spesso che i guerrieri del Califfato sono figli delle banlieu, ma l’80% degli affiliati sono figli della classe media. L’offerta del folle nazionalismo, proposto da Al Baghdadi, li ha irretiti. La religione è solamente una scusa per legittimare la violenza. Non è che un musulmano ci deve chiedere scusa per l’Isis, come un cristiano non lo fa dopo un’uccisione. Diffidate dalle risposte, non c’è una risposta semplice”.

In chiusura, Grozny, si è concesso alle domande dei numerosi ragazzi dell’Istituto Argentano.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com