Argenta. Rubati per un ‘semplice‘ dispetto, gettati nell’immondizia e poi andati distrutti durante le operazioni di smaltimento dei rifiuti.
Sarebbe stata questa fine della mitraglietta M12 e dei 180 proiettili che, nella nottata tra lunedì 26 e martedì 27 febbraio, un 65enne di Argenta avrebbe sottratto a una pattuglia dei carabinieri, mentre i militari erano impegnati a sedare una lite in famiglia a San Nicolò.
L’uomo, nella circostanza, avrebbe anche portato via due bastoni ‘tonfa’ e una seconda mitraglietta, sempre in dotazione ai carabinieri, che erano però stati ritrovati, la mattina seguente alla sparizione, in un sacco che galleggiava in un canale ai lati di via Curiona.
Per individuare il materiale mancante – la M12 e i 180 proiettili – e trovare l’autore del furto erano stati messi in campo circa 800 militari tra comando provinciale dei carabinieri di Ferrara, del Reparto Anticrimine del Ros, del Nucleo Subacquei di Genova, del Nucleo Cinofili e del Gruppo Forestale di Bologna. A loro si erano aggiunti circa 150 uomini dei vigili del fuoco e del nucleo di protezione civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Ferrara. Erano stati perlustrati inoltre 172 casolari e capannoni abbandonati, dragati oltre 20 corsi d’acqua, in un’area complessiva di circa 22 chilometri quadrati. Erano state svolte anche più di 39 perquisizioni in tutta la provincia e, in particolare, nel territorio di Argenta.
Le indagini avevano così permesso di stringere il cerchio attorno ad un 65enne pregiudicato locale, già noto ai carabinieri, fermato come indiziato di delitto a seguito di una perquisizione nella sua abitazione e condotto in carcere. Ai carabinieri aveva confessato di essere stato lui a rubare la refurtiva dalla pattuglia ma, davanti al gip Danilo Russo del tribunale di Ferrara, che non ne aveva convalidato il fermo, applicandogli comunque la misura della custodia cautelare in cella, aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, senza quindi fornire una versione ufficiale dei fatti.
Al momento l’uomo, dopo essere stato nuovamente riascoltato dal pm Barbara Cavallo, a cui ha fornito la sua versione dei fatti, è agli arresti domiciliari e gli vengono contestati i reati di furto pluriaggravato e detenzione di armi e munizioni da guerra.
Contestualmente, sia dalla Procura di Ferrara che da quella militare, sono stati avviati gli accertamenti per verificare il corretto comportamento in servizio dei carabinieri, a cui sono state sottratte le armi.
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