Cronaca
27 Luglio 2015
La vittima è Paul Finch, 72 anni. Il treno Italo fermo fuori dalla stazione per consentire i rilievi

Pastore della Chiesa Evangelica si getta sotto il treno alta velocità

di Redazione | 3 min

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Sembrano suggerire con sempre più forza l’ipotesi di un suicidio, gli indizi raccolti dalla polizia ferroviaria e dalla procura dopo il tragico incidente avvenuto questa mattina, attorno alle 10, sui binari della stazione di Ferrara. Dove un uomo è stato falciato da un treno ad alta velocità che gli è piombato addosso come un lampo, senza alcuna possibilità di evitare l’impatto. Una scena difficile da dimenticare per i viaggiatori e i pendolari che oggi, attorno alle 10 del mattino, aspettavano il proprio convoglio davanti ai binari. Una mattina come tante, tra persone che leggevano distrattamente il giornale e gli ultimi ritardatari che acquistavano e timbravano frettolosamente i biglietti, fino a quando l’altoparlante della stazione non ha annunciato il passaggio del treno Italo ad alta velocità sul quarto binario. Un fulmine che nel giro di pochi secondi attraversa sfrecciando tutta la stazione. E che al suo passaggio investe e uccide un uomo di 72 anni sul quarto binario.

La vittima si chiama Paul Finch, inglese da tempo residente a Ferrara, dove viveva assieme alla moglie ed era pastore della Chiesa Evangelica. Inizialmente i resoconti lasciavano pensare a una tragica fatalità: l’uomo avrebbe cioè tentato di attraversare a piedi i binari 4 e 5 ma non si è accorto del convoglio in arrivo dalla sua sinistra (dalla direzione di Bologna), ed è morto sul colpo nell’impatto.

Ma in queste ore gli inquirenti sembrano sempre più indirizzati verso l’ipotesi di un atto volontario: dalle registrazioni delle telecamere installate sui binari si scorgerebbe infatti il pastore aspettare l’istante del passaggio del convoglio, per poi buttarsi deliberatamente sotto al convoglio. Dopo il fatto gli inquirenti hanno ascoltato il macchinista che ha vissuto in prima persona il drammatico fatto, secondo cui Finch sarebbe si sarebbe voltato nella direzione del treno Italo pochi istanti prima di scendere sul binario. Inutile specificare che in nessun modo il convoglio avrebbe potuto evitare l’impatto visto che, una volta attivato il freno, si è fermato a circa 200-250 metri dal punto dell’impatto.

Il treno Italo è rimasto fermo per almeno due ore appena fuori dalla stazione, per consentire il regolare svolgimento delle indagini, coordinate dal pm Filippo Di Benedetto, mentre diversi ritardi hanno interessato i convogli sui binari centrali della stazione.

Paul Finch, 72 anni, viveva da quarant’anni in Italia, e dal 2009 curava la chiesa evangelica di Ferrara. «La sua scomparsa è un fulmine a ciel sereno – commenta a caldo Leonardo De Chirico, già pastore a Ferrara, raggiunto telefonicamente da evangelici.net -, Paul era una persona di spessore, conosciuta in città, affabile. Era un pastore preparato teologicamente e intellettualmente di cui si sentirà la mancanza».

Finch, londinese, era arrivato in Italia nei primi anni ’60, al seguito del’organizzazione evangelica Operation Mobilization. Per seguire la sua vocazione missionaria il pastore lasciò il lavoro a Londra per trasferirsi definitivamente in Italia; dopo alcuni anni trascorsi a Denver per conseguire il diploma in teologia lavorò a Firenze con i Gruppi Biblici Universitari, per poi trasferirsi negli anni ’70 a Padova a sostegno dell’opera pionieristica del locale Istituto di formazione evangelica e documentazione.

Negli anni ’90 svolse il ruolo di pastore a Vicenza, che lasciò nel 2008 per passare a Ferrara, dove l’anno successivo subentrò nella cura della comunità che si riunisce nel centro polifunzionale di via del Melo.

Paul Finch lascia la moglie Frances, due figlie e quattro nipoti.

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