Un ultimo, piccolo, rinvio e poi tutto dovrebbe essere pronto per partire: il via alla riqualificazione del Palazzo degli specchi è a pochi passi anche se non ci sono tempistiche certe.

Il Comune ha chiesto ha una piccola proroga del termine per la costituzione del fondo immobiliare chiuso che permetterà ai lavori di iniziare: da fine giugno a fine luglio, per via di alcune piccole, ma necessarie, modifiche portate dalla giunta ad alcune parti del progetto, poi tutto sembra essere pronto per porre fine al lungo calvario di uno degli immobili che doveva essere moderno fiore all’occhiello della città e che invece non ha visto altro che degrado.

“Siamo alla chiusura – spiega l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari durante la commissione consiliare di venerdì pomeriggio -, il protocollo per la costituzione del fondo Fia (Fondo investimenti per l’abitare, ndr) scade a giugno ma stiamo chiedendo una proroga per via delle modifiche che sono in corso di pubblicazione. Se tutto andrà bene e ogni cosa si infilerà al posto giusto – prosegue con ottimismo ma senza lanciarsi in piani temporali sicuri – nel giro di qualche mese si potrà partire, ma non possiamo dare delle scadenze precise”.

L’opera – che se dovesse iniziare entro fine anno dovrebbe concludersi entro fine 2017 in modo da ottimizzare tempi e redditività dell’investimento – prevede che l’attuale Palaspecchi cambi forma, a partire da ciò che oggi lo caratterizza anche nel nome: gli specchi sono infatti destinati a scomparire. Verranno tenute le strutture portanti come travi e pilastri – “che hanno retto molto bene, anche alla carbonatazione, e in più sono antisismici” – ma verrà demolito il ponte. Ci sarà un’area commerciale/sportiva, un parco pubblico, una struttura sportiva, il raddoppio dei parcheggi e l’area residenziale (270 alloggi di social housing, da non confondere con gli alloggi Erp) che, spiega la Fusari, “sarà a a bassa densità, diversa, ad esempio, dagli alloggi costruiti al Barco”. Il progetto prevede una particolare attenzione alla sostenibilità: “Sarà classe A, ma per l’area di social housing ci hanno chiesto di abbassare alla classe B e lo abbiamo concesso”, spiega ancora l’assessore.

Il fondo è necessario per dare via ai lavori, ma non tutto finirà al suo interno: ad esempio rimarrà nella disponibilità dei Ferrara 2007 l’area commerciale.

Il Comune ha in questo caso un ruolo da comprimario: i veri protagonisti saranno la società Ferrara 2007, Cassa depositi e prestiti e Acer che hanno stretto un accordo per costituire il fondo chiuso (sempre della Cdp) che dovrebbe durare 25 anni, avere una bassa redditività (circa il 4%) ma essere al contempo un investimento sicuro. Da piazza Municipale l’auspicio che tutto vada per il meglio è però tanta, anche perché l’accordo stretto con Ferrara 2007 è che la prima opera da realizzare sia la delegazione comunale nella palazzina, dove sorgerà la nuova e moderna sede della Polizia Municipale.

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