Cronaca
20 Aprile 2015
L'assessore Fusari: "Siamo nella fase finale, contiamo di poter iniziare i lavori entro l'anno"

Palaspecchi, il 2015 è l’anno della verità

di Daniele Oppo | 3 min

10380178_783753798325951_6914115238699183960_oCi sarà ancora da attendere – non molto se tutto andrà bene – per vedere il via alla riqualificazione di Palazzo degli Specchi. Il ‘calcio di inizio’ sarebbe dovuto arrivare lo scorso dicembre ma è stata stabilita una proroga fino a giugno.

“Stiamo lavorando per iniziare il programma del piano di recupero che abbiamo in questi ultimi due anni – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica Roberta Fusari -. Abbiamo fissato una serie di step con delle verifiche puntuali ogni sei mesi e adesso siamo nella fase finale”.

Il riferimento è alla costituzione del fondo per utilizzare una parte del palazzo per il social housing (270 alloggi a canone calmierato) tramite l’accesso al Fia (Fondo investimenti per l’abitare) di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), con la quale lo scorso anno è stata siglata una convenzione. Il Fia è un ‘fondo di fondi’ gestito dalla società Sgr (di proprietà della Cassa) e si occupa di acquisire quote significative di fondi immobiliari di social housing in ambito locale (nel caso del Pala Specchi circa tre quarti), nei quali potranno investire Fondazioni di origine bancaria, Enti locali e privati.

La data per la costituzione del fondo (immobiliare e chiuso) era stata fissata a dicembre 2014 ma, spiega l’assessora, “abbiamo deciso di prorogare l’ultima scadenza a giugno 2015 ed entro quella data ci dovranno essere le condizioni necessarie per la sua costituzione, anche perché scadono i termini per la presentazione dei progetti”.

L’importo del fondo dovrebbe portare investimenti per circa 40 milioni di euro, compresi i (circa) 6 milioni per recuperare una porzione dell’immobile da destinare a una delegazione del Comune. “Tutto potrà partire se riusciremo ad accedere ai fondi per il social housing”, afferma la Fusari che si mostra comunque molto ottimista sulla buona riuscita dell’operazione

L’interessamento del Cdp risale alla fine del 2013 con la sottoscrizione di un accordo al quale il Comune partecipa all’accordo solo da esterno – condividendone gli obiettivi – mentre i firmatari ‘sostanziali’ sono la Cassa depositi e prestiti e la società Ferrara 2007, proprietaria dell’immobile e, ovviamente, Acer.

Con la proprietà il Comune aveva precedentemente siglato un’accordo per dare il via ai lavori di recupero che prevedevano anche un calendario per la loro realizzazione (36 mesi dalla data di stipula, di cui 6 mesi per la progettazione e 30 per la realizzazione). Il valore della palazzina da cedere al Comune corrisponde a 6.820.080 euro, garantito da una fidejussione. Nel dicembre dello stesso anno arrivò l’accordo con la Cdp per valorizzare in chiave sociale almeno una parte del palazzo dismesso, rispondendo così anche alla maggiore domanda abitativa della città.

“Dopo la costituzione del fondo – conclude la Fusari – contiamo di poter iniziare i lavori entro l’anno”.

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