Politica
21 Maggio 2015
L'attuale assessore ad ambiente e lavoro potrebbe insidiare Maisto e Modonesi

Per il dopo Tagliani spuntano Ferri e Bratti

di Marco Zavagli | 3 min

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caterinaferriTra i due litiganti il terzo gode, vuole il proverbio. Se poi è la terza, allora c’è quanto basta per accendere la miccia del primo toto-sindaco per il post Tagliani. Anche se il mandato dell’attuale primo cittadino – il secondo consecutivo che lo rende non più ricandidabile – scade nel 2019, in seno al Pd si fanno già i nomi dei possibili successori.

Fino ad oggi si dava per scontata la corsa a due tra Massimo Maisto, attuale vicesindaco, e Aldo Modonesi, suo collega in giunta con deleghe a lavori pubblici e sicurezza. Dai tempi dell’ultimo congresso sono emersi anche altri nomi. Quello del deputato Alessandro Bratti che nel 2018 dovrebbe terminare il suo secondo mandato da deputato. Il condizionale, in tempi renziani tanto allergici ad elezioni, è d’obbligo. Ma salvo imprevisti, Bratti, dopo quattro legislature da assessore, un passaggio all’Arpa come presidente regionale e appunto due turni da parlamentare, potrebbe essere un nome da spendere sulla schedina delle amministrative.

Ma la vera sorpresa porta la gonna. Si tratta di Caterina Ferri, attuale assessore comunale ad ambiente e lavoro. Dalla sua la Ferri avrebbe l’età (una classe ’76 è ancora giovane per la politica italiana), l’esperienza amministrativa (già due mandati come assessore, il primo in provincia nella giunta Zappaterra) e produttiva (lavora in Sipro sin dal 2004), e – fattore da non sottovalutare – è donna. E, per il palato degli appassionati di annali, la prima, e fino ad oggi unica, sindaco donna di Ferrara fu Luisa Gallotti Balboni, dal 1950 al 1958.

Altro particolare non secondario, la Ferri troverebbe sponde in Tagliani, Calvano, Vitellio e Merli. Un sostegno che renderebbe superfluo anche quello eventuale di Franceschini, di cui fu pupilla dai tempi dei giovani della Margherita.

I professionisti delle dietrologie politiche non si sono fatti scappare poi alcuni particolari. Insignificanti per molti, pregni di presagi per altri. Come la fascia tricolore appuntata sul petto della Ferri per le celebrazioni del patrono San Giorgio, oppure l’improvvisa ubiquità nelle tante manifestazioni cittadine ed extracittadine (pochi giorni fa era in Cina per una partnership internazionale), in cui l’assessore ormai è seconda solo al tagliatore seriale di nastri Modonesi.

I complottisti si spingono anche più in là, riuscendo a mettere tutti d’accordo. Ferri sindaco, Modonesi in Regione al primo rimpasto di giunta e Maisto… Maisto non pervenuto. La sua discendenza Ds potrebbe non giovare al quadro complessivo che vede ormai nei posti chiave di Ferrara e provincia solo ex scudocrociati.

Precisazione (aggiornamento delle 18.11). Alessandro Bratti come assessore ha fatto due mandati e mezzo ed è stato direttore generale (non presidente) di Arpa, mentre come parlamentare ha fatto al momento una legislatura e mezza. Per statuto del Pd sono 15 anni il limite massimo per un deputato.

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