Cronaca
25 Aprile 2015
Innovazione, qualità, legalità le tre regole per il successo di Gisella Ferri

“Trentenni, datevi da fare!”

di Redazione | 3 min

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unnameddi Anja Rossi

Innovazione, qualità, legalità. Sono queste le tre regole per il successo, segnalate da Gisella Ferri all’incontro conclusivo di “Donne al lavoro”. Il ciclo di quattro incontri, ideato da Simona Gautieri e Sara Macchi con la collaborazione del Servizio biblioteche ed archivi e l’Assessorato alle pari opportunità del Comune di Ferrara, intendeva percorrere ed analizzare le difficoltà incontrate dalle donne nel mondo del lavoro attuale, soprattutto in Italia.

Dopo le molte amarezze raccolte negli incontri precedenti e le tante testimonianze ascoltate di donne, madri e lavoratrici, si è voluto concludere con degli esempi “positivi”, ovvero di donne che hanno investito nel loro talento e nelle loro capacità. Gisella Ferri è una di loro.

L’azienda Ferri è iscritta alla Camera di commercio di Ferrara dal 1844. Partita dal nonno della Ferri, l’azienda di Tamara di Copparo si è sviluppata nel tempo, pur rimanendo nello stesso territorio d’origine, diventando nel tempo la terza maggiore costruttrice di macchine agricole nel mondo. Presidentessa del Comitato imprenditoria femminile di Ferrara, Gisella Ferri fattura ora 18 milioni di euro all’anno con la sua impresa, e racconta ai presenti le difficoltà e le gioie di essere imprenditrici in Italia.

“Attualmente è un disastro se si lavora solo col mercato interno – spiega Gisella Ferri – perché ci sono costi talmente alti che se si è una piccola impresa ora non si riesce a stare in piedi. Noi lavoriamo al 75% con il mercato estero, è questo che ci salva”. La sua ditta di Tamara ha 70 dipendenti, con cui l’imprenditrice ha un rapporto di stretta collaborazione. Di questo spiega i motivi. “La cosa più importante, che mi insegnò mio padre, è che con il personale devi creare una squadra. È come gestire una famiglia allargata: devi relazionarti a loro come se fossero collaboratori, non dipendenti. È un approccio diverso di pensare e di relazionarti a loro, che cambia qualitativamente le cose”.

Gisella Ferri spiega subito che, la sua, non è una vita semplice. “Alle 7;30 sono già in ditta ed esco di là alle 20;20, sono la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via. Non ci sono ferie, né vacanze, devi essere sempre quella che trova la soluzione, ma io ci credo in questa squadra, e spero di dare in questo modo forza anche alle nuove ragazze”, racconta l’imprenditrice, parlando sia delle sue dipendenti-collaboratrici, sia alle due ospiti più giovani presenti all’incontro, Elisabetta Giorgi ed Erika Benigni, fresche imprenditrici di se stesse nella nuova era delle partite iva.

unnamedbQuanto alla situazione ferrarese, Gisella Ferri la vede così: “A Ferrara c’è sempre stata una mentalità stagnante, l’idea è ‘Abbiamo sempre fatto così, perché cambiare?’. Inoltre c’è troppa invidia e troppe cose ferme. È vero, non abbiamo più i soldi di una volta, l’economia ferrarese prima era il fiore all’occhiello, ma ora il centro è troppo spoglio, non c’è più turismo. È arrivato il momento: il ferrarese deve capire dove vuole arrivare, non dipendere sempre dagli eventi. Lo voglio dire anche alle nuove generazioni: se non si rischia non si ottengono le cose, Niente scende dal cielo, dovete darvi da fare e credere in quello che fate. Trentenni, datevi da fare!”.

Come fare quando non ci sono i capitali? Se lo chiedono le stesse organizzatrici, che avrebbero sperato in un confronto con i rappresentanti istituzionali, che però non sono riusciti a venire.

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