Politica
18 Dicembre 2014
Sui genitori delle esternalizzate: "Non hanno la percezione reale del sistema dei costi". Approvato il bilancio preventivo

Tagliani: “Più soldi nel welfare ma serve più flessibilità”

di Daniele Oppo | 6 min
Tiziano Tagliani

Tiziano Tagliani

Un discorso in gran parte incentrato sul sistema di welfare locale quello del sindaco Tiziano Tagliani durante la seduta di chiusura in Consiglio comunale dove è stato approvato il bilancio preventivo.

Si parla di scuola, Asp e anche di sicurezza, nel quadro di una mancanza di risorse che mette a dura prova le amministrazioni comunali e i loro conti. “Il bilancio che presentiamo è quello che si riesce a mettere insieme in un periodo come questo – afferma Tagliani in apertura del suo discorso -. Il livello di accomodamento dei costi tiene conto dello sforzo di riduzione del debito che abbiamo fatto in questi anni: abbiamo ridotto di tre quarti il costo della politica, di sei milioni di euro il costo del personale e ridotto le consulenze. Questo ci consente di tenere insieme una comunità di cittadini che ha uno straordinario bisogno di servizi e che si è impoverita”. Qui il sindaco parla dei “500mila euro in più per l’Asp” che però “non sono sufficienti per la crescita enorme del bisogno delle famiglie”. “Tutto questo sistema fatica a reggersi con un calo di trasferimenti di quasi il 20% in questi sei anni”, afferma il sindaco che rivendica, in quadro simile e con la Spada di Damocle della legge di Stabilità che pende sulla testa di tutti, come Ferrara sia “l’unico Comune capoluogo in Regione che presenta il bilancio (il termine ultimo per legge sarebbe il 31 dicembre, ndr); gli altri sindaci che ho incontrato oggi non sono in grado di chiuderlo”.

È il turno delle scuole e delle esternalizzazioni, sulle quali, nonostante l’apertura mostrata martedì nell’incontro con i genitori del comitato “Bambini fuori dal Comune” (e che ha portato il consigliare Leonardo Fiorentini a ritirare la propria risoluzione in materia), il sindaco mostra di avere una linea decisa: “Tutti siamo bravi a metterci dalla parte di genitori e insegnanti quando si dice no a esternalizzazioni – afferma -, ma in pochi sanno che questo bilancio paga 17 milioni di euro di differenziale tra i costi e i ricavi del sistema scuola. Lo facciamo perché è un investimento prioritario, aggiungendo 580 mila euro ma tenendo anche presente che ogni volta che si parla di rimodulare il sistema gestionale e inserire elementi flessibilità ci troviamo con un problema di resistenze e richieste di confermare e consolidare l’esistente che però così non sta più in piedi”. Tagliani prosegue poi su questa linea: “Lo abbiamo detto sulle prime esternalizzazioni e quando abbiamo introdotto quegli elementi di flessibilità non avete più visto i genitori e i dipendenti sullo scalone. In più non stiamo tagliando ma mettendo più soldi, ma nonostante questo ci dimentichiamo che la maggior parte dei bambini non va nelle comunali ma nella scuola d’infanzia privata. Stiamo parlando di due città diverse, di una con un certo livello di servizi e una con un altro. Questo bilancio cerca di tenere insieme tutti, perché sono tutti cittadini, e i bambini più di tutti. Se non facciamo queste operazioni diventerà una scuola per pochi: quelli che sono dentro saranno più contenti e ci saranno più bambini con le mani attaccate alle finestre delle scuole, ma sul lato esterno, a vedere quanto sono fortunati quelli che sono dentro”. Tagliani parla di radicalizzazione dell’utenza: “Il sistema pubblico, se lasciato così,  fa espellere le fasce medie e medio alte che reggono il sistema con i contributi, e radicalizza la scuola tra quella per fasce deboli e quella per fasce altissime. Ma la suola che vogliamo non è quella lì”.

Proprio l’incontro con i genitori diventa argomento per rafforzare la propria posizione: “Non hanno la percezione reale del sistema dei costi anche se vogliono un sistema universalistico. Questi discorsi – prosegue – vanno rifatti fino a che non facciamo cultura di gestione pubblica, perché se facciamo discorsi con superficialità non andiamo avanti”.

Si passa così al tema più generale del welafare pubblico che, sentenzia Tagliani, “non ce la fa più a reggere l’onda gestionale della povertà così come si sta creando perché a monte c’è diminuzione delle risorse, sia per minori trasferimenti sia perché è calata la capacità contributiva dei cittadini”. Il primo cittadino rivendica però la scelta politica di investire più soldi. anche se si tratta di “una scelta di compromesso”. E ancora, con una frecciata anche al ‘proprio’ governo: “Dobbiamo difendere il welfare locale, dicendo però al sistema a livello nazionale e regionale va cambiato, e noi dobbiamo fare dei nostri servizi un luogo dinamico dove si inseriscano elementi di novità che lo rendano più sostenibili”.

Sulle imprese, il sindaco ricorda di aver da poco deliberato con la Camera di commercio un sistema di finanziamento da 300mila euro per le imprese locali che vogliono assumere a tempo indeterminato: “Non ne abbiamo messi altri perché quando siamo arrivati a settembre la dinamica dei nostri conti ce lo consentiva, ma non sappiamo come sarà la dinamica dei conti domani con la legge di Stabilità che sta profilando una situazione assolutamente drammatica”. In cantiere anche un protocollo d’intensa tra Università, Camera di Commercio e Provincia per si possano realizzare le migliori condizioni affinché le imprese tornino a investire nel territorio ferrarese. Il tutto, sottolinea il sindaco non senza un po’ di polemica, “mentre le associazioni di categoria stanno concludendo alleanze che sono dicotomiche tra loro e che vanno da parti diverse”. Proprio sulle associazioni Tagliani punta per un’attimo il riflettore: “È difficile capire e individuare gli interlocutori così come capire chi rimarrà: la Camera di commercio non si sa se arriverà a mangiare il panettone nel 2015 ad esempio, anche se ci auguriamo di sì perché offre davvero tanti servizi”.

In tema economico il sindaco rivendica la decisione di includere nuovamente la tassa di soggiorno: “Doveva far chiudere gli esercizi commerciali e invece nel 2014 sono decollate le presenze, senza la tassa di soggiorno non saremo in grado di portare i quadri del Boldini nel Castello, starebbero nei sotterranei, non ci sarebbero le mostre, o l’evento per celebrare la nascita a Ferrara della metafisica”. Su questo tema Tagliani si riaggancia al discorso precedentemente fatto dall’assessore alla cultura Massimo Maisto: “Dentro questo bilancio ci sono anche investimenti per continuare a implementare la cultura: mostre, investimenti a palazzo Massari e palazzo Diamanti, l’accordo per portare qui la documentazione su Giorgio Bassani“.

Una frecciatina finale il sindaco la riserva alla stampa, parlando del rapporto Unioncamere sulla crescita del livello di penetrazione della mafia nel ferrarese: “Dobbiamo fare uno sforzo in termini di veridicità. Leggendo i giornali il cittadino capisce e percepisce che Ferrara è la quinta città d’Italia per penetrazione della mafia, mentre nella rassegna stampa di Rimini, che sarebbe la prima città, manco viene riportata la notizia. Non sono cose su cui scherzare: trattare uno studio di analisi con questo livello ci allontana dai cittadini. Il problema c’è ma bisogna analizzarlo: nel rapporto si vede che tra i reati civetta ci sono reati informatici e la contraffazione: un sequestro significativo ha fatto schizzare il valore di implementazione e se la pubblica informazione non comincia a trattare queste cose con la serietà che meritano non andiamo più d’accordo. Per loro il giorno dopo il problema è cosa scrivere sulla pagina, per me è cosa racconto ai cittadini su quello che faccio io e che fanno i consiglieri – afferma Tagliani, che conclude -: ho bisogno di avere città chiara e trasparente anche dal punto di vista dell’informazione”.

Il bilancio preventivo, comprensivo degli emendamenti, è stato approvato a chiusura della seduta (l’ultima della maratona di tre gioni) con 21 voti favorevoli e 9 contrari (l’opposizione).

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