“Abbiamo rappresentato al presidente Bonaccini la situazione di instabilità delle Province dovuta alla legge di Stabilità”. Tiziano Tagliani, in veste di presidente dell’ente con sede al Castello racconta il quadro a tinte fosche che lui e i suoi colleghi della altre Province emiliano-romagnole hanno dipinto per Bonaccini.
“Le Province non riescono a chiudere i bilanci in questa situazione, e ciò si riflette poi sulla comunità, dalle scuole alla manutenzione delle strade – spiega Tagliani -. Bisogna poi tenere in considerazione che in Emilia-Romagna la Regione ha trasferito tante funzioni alle Province e per mantenerle, oltre a ulteriori trasferimenti di personale, occorrono altri 30 milioni di euro per permetterne il regolare funzionamento, altrimenti si andrà verso il commissariamento”.
Un discorso che ha indotto i presidenti a richiedere un incontro con il Governo sia per far presenti i problemi, sia per cercare soluzioni adeguate. “Abbiamo bisogno di inserire la riforma Delrio, che vogliamo portare avanti, in un quadro di compatibilità con il riordino istituzionale – spiega Tagliani -. La nostra Regione ha da tempo ipotizzato il riordino con la creazione delle Aree vaste, e va bene, ma per poter perseguire questo obiettivo è necessario che il paziente non muoia prima”.
I 30 milioni extra che sarebbero necessari (oltre ai 32 provenienti dalla Regione) serviranno anche per sistemare la situazione dei tanti dipendenti dell’ente provinciale estense il cui futuro più limpido al momento è quello della mobilità, ma che, con i tagli al personale previsti dalla legge di Stabilità, potrebbero rischiare molto di più. Servono mosse repentine, anche perché – tra bandi di gara e processi di riqualificazione del personale – non c’è tempo per attendere eventuali trasferimenti dai ministeri.
“Ci saranno altri incontri con il presidente e con la struttura dirigenziale della Regione – conclude Tagliani -. Servono tempi più lunghi e un minimo di razionalità in più”.