Cronaca
18 Novembre 2014
Il Comune approva il progetto definitivo ma la spesa aumenta vertiginosamente: ora sono 56 milioni

La metro di superficie costerà 20 milioni in più

di Daniele Oppo | 3 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

A sentire l’assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri la metropolitana di superficie a Ferrara era già quasi ultimata, mancava solo la stazione dell’Università. Era il 2011, quasi dieci anni dopo l’avvio dei lavori – programmati con un’accordo del 1999 tra ministero dei Trasporti e della Navigazione, Regione, Provincia, Comunem Ferrovie dello Stato Spa (oggi Rfi Spa) e Gestioni Governative Ferrovia Ferrara-Suzzara e Ferrovie Padane (oggi confluite in Fer Srl) –  che già avevano visto l’intoppo del fallimento della Cir Costruzioni, rete d’impresa vincitrice dell’appalto. Oggi, a tre anni di distanza da quell’affermazione, nessuna inaugurazione ma solo una nuova promessa: l’opera sarà attiva entro il 2017 e intanto, oltre ai tempi, sono lievitati anche i costi. 

Dai 35.738.817 milioni di euro del progetto originario, si è passati infatti ai 41.856.688 dovuti alla prima variante e poi ai quasi 56 milioni di euro nel progetto, si spera, definitivo (+14.143.312 milioni sul progetto intermedio e +20 milioni su quello originario). Gli importi per i lavori sono quelli che determinano gli aumenti maggiori tra una variante e l’altra. Si passa da 34.161.623 milioni della seconda versione del progetto (con prima perizia di variante) ai 46.644.345 del progetto dato come definitivo, mentre la prima versione ne prevedeva ‘soli’ 29.052.041. In questo contesto balzano all’occhio gli aumenti di alcune voci specifiche tra una variante e l’altra, come i 449.164 euro per imprevisti che diventano  1.170.000, o le spese tecniche che balzano da 2.152.207 a 3.650.000 euro o, ancora, le spese per la pubblicità (da non intendersi in senso di promozione-spot) che passano dai ‘miseri’ 35mila e rotti euro del secondo progetto (ma erano 9.554 nel primo) a ben 340mila euro nell’ultima versione.

Le spese per realizzare la nuova (ormai non più di tanto) infrastruttura sono quasi tutte a carico della collettività: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci mette 33.649.699 euro, la Regione Emilia Romagna oltre 7 milioni (2.169.481 euro più altri 5.311.297,29), il Comune di Ferrara oltre 4 milioni (3.098.741 più un altro milione). Il resto arriva da Rfi (7.746.853 euro) e Fer (2.963.925).

Gli aumenti sono per lo più frutto dei lavori richiesti da Fer (che ha in affidamento la gestione delle fasi di appalto, direzione lavori, la gestione amministrativa dei contratti, collaudo e quant’altro) prima nel 2005 per modificare il progetto originario (che prevedeva la consegna dell’opera completata nel 2010) approvati con una variante nel 2008 per aumentare la velocità del tracciato da 30 Km/h a 60 Km/h e poi nel 2012 per adeguare l’infrastruttura alle nuove normative tecniche e di sicurezza, modificare il progetto per renderlo più spedito (riducendo la lunghezza del tunnel) e risolvere il nodo spinoso degli espropri. Si arriva così alla delibera della Giunta comunale dell’11 novembre scorso con la quale è stato approvato il progetto definitivo comprensivo della seconda perizia di variante che, immancabilmente, ha fatto lievitare di nuovo i costi per la realizzazione dell’opera.

Contemporaneamente sembra essere stato risolto il nodo degli espropri di alcuni terreni – approvati dal Comune con dichiarazione di pubblica utilità – per i quali a poco sono valse le osservazioni presentate da tre ditte interessate (Ditta 3 con 8 proprietari, Ditta 6 – Cavallini e Ditta 10 – Talmelli-Soavi) che chiedevano o revisioni di alcuni punti progettuali e l’adozione di misure alternative o, ancora, di tenere conto di alcuni danni subiti.

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