Cronaca
1 Novembre 2014
Animal Defenders mostrerà gli orrori dietro il consumo di prodotti di origine animale

I vegani scendono in piazza

di Redazione | 2 min

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1_In occasione della giornata mondiale vegan che viene celebrata il 1° novembre di ogni anno in tutto il mondo, l’associazione Animal Defenders organizza a Ferrara un’azione dimostrativa in piazza Duomo a partire dalle 15.30. L’evento consisterà in una rappresentazione scenografica di ciò che si cela veramente dietro il consumo di carne e di tutti i derivati animali, allo scopo di portare alla luce una realtà fatta di sfruttamento e sofferenza, nonché diffondere la cultura vegana.

Lo stile di vita vegano è volto all’abolizione di ogni forma di sfruttamento animale e l’esclusione dall’alimentazione di qualsiasi prodotto derivante da esso ne è l’aspetto più evidente. Chi manifesta per la diffusione di questa filosofia si oppone all’abuso sistematico, intenzionale e non necessario che viene perpetrato ogni giorno sugli animali, a partire dall’industria alimentare. Secondo le statistiche della Fao del 2007, ogni anno vengono macellati nel mondo più di 55 miliardi di animali, senza contare i pesci e le altre specie marine.

Oltre alle motivazioni di carattere etico che spingono alla diffusione della scelta vegana, è ormai documentato da numerosi studi che il consumo di alimenti di origine animale porta con sé imprescindibili conseguenze sulla salute e sull’ambiente: molti studi dimostrano i vantaggi legati al veganismo nella prevenzione di patologie quali malattie cardiovascolari, obesità, diabete e cancro, senza contare che il settore dell’allevamento emerge come una delle prime e più significative cause dei più gravi problemi ambientali, sia a livello locale che a livello globale, tra cui inquinamento delle acque, deforestazione, degradazione del suolo ed emissioni di gas serra.

L’iniziativa organizzata da Animal Defenders sarà volta soprattutto a mostrare gli orrori che si nascondono dietro il consumo di prodotti di origine animale nell’alimentazione, affinché cresca la consapevolezza di ciò che realmente sta dietro i piatti che comunemente portiamo sulle nostre tavole.

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