Cronaca
15 Settembre 2014
Il coordinatore europeo della rete 'Ten-T' Brinkhorst a Ferrara per la cabina di regia sul sistema padano-veneto

“L’idrovia è sviluppo”, parola di Europa

di Redazione | 5 min

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Marcella Zappaterra e Laurens Jan Brinkhorst“In un momento economicamente difficile per l’Italia il progetto Idrovia è importante dal punto di vista del mercato interno: investire nelle infrastrutture significa investire nella crescita e nella competitività del territorio”. Parola di Laurens Jan Brinkhorst, ex vice premier olandese e da marzo coordinatore europeo della rete Ten-T “Corridoio Mediterraneo”.

Brinkhorst è a Ferrara per partecipare alla ‘cabina di regia’ per il sistema idroviario padano-veneto che si è tenuto in mattinata (lunedì 15 settembre) in Provincia durante il quale gli sono stati spiegati i progetti attuati e da attuare e lo stato dei lavori e dei finanziamenti. Vi hanno partecipato anche la presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, il dirigente della Navigazione Interna della Regione Alfeo Brognara, il dirigente Porti e Navigazione Giancarlo Leoni, il responsabile dell’Area Tecnica Aipo Marcello Moretti, il dirigente Navigazione Interna della Regione Veneto Marco d’Elia e il funzionario della Direzion Tecnica dell’Autorità portuale di Ravenna Marco Farinatti. Alla fine dei lavori, nel pomeriggio, sopralluogo presso il cantiere di Ostellato, dove la costruzione del nuovo ponte ha raggiunto ormai oltre il 40% del completamento dei lavori.

Brinkhorst – che mercoledì sarà all’incontro informale tra i ministri dei trasporti europei a Milano – punta molto sul sistema idroviario all’interno del canale di trasporti Est-Ovest: “Questo progetto ha importanza strategica – osserva -, oltre all’asse Nord-Sud si deve sviluppare in contemporanea anche quello Est-Ovest, investendo nel trasporto multimodale, ferroviario e idroviario per la navigazione interna fino alla costa”. L’obiettivo primario ora – oltre al completamento dei lavori già avviati – è quello di riuscire a reperire altri fondi per realizzare l’intero sistema: “Sappiamo quali sono i limiti del budget europeo – afferma Brikhorst – ma per gli anni 2014-2020 abbiamo triplicato i fondi destinati a progetti Ten-T. Ottenerli dipende dalla forza delle istituzioni: ci sono altri nove coordinatori come me, e se i soldi non andranno a questo progetto finiranno a loro”. “Se voi siete pronti a lavora insieme – annuncia il coordinatore europeo che rivela come per i ritardi in Val di Susa si siano persi circa 400 milioni di euro – io sono pronto a fare del mio meglio per aiutarvi ad andare avanti”. E proprio sul capitolo fondi la presidente Zappaterra chiede che anche l’Europa faccia la sua parte: “Fino ad oggi – osserva – siamo stati interlocutori affidabili con l’Europa, abbiamo dimostrato che siamo capaci di progettare, attirare fondi, spendere e andare avanti ma se i meccanismi contabili come il Patto di Stabilità non cambieranno non sono sicura che riusciremo ancora a fare bene”.

La Zappaterra ha illustrato al coordinatore del Corridoio Mediterraneo lo stato dell’arte per quanto riguarda l’Idrovia ferrarese: “Il focus sull’Italia mostra quale unica via navigabile l’intero sistema padano-veneto, di cui l’idrovia ferrarese rappresenta il terminale sud, in stretta relazione con il core port di Ravenna, a meno di 20 km di navigazione sotto-costa da Porto Garibaldi, lo sbocco a mare della nostra idrovia”. Tra i dati esposti, quello del costo di 145 milioni di euro, finanziati con fondi statali, per l’adeguamento alla classe V di navigazione europea 70 km di tracciato, dalla città di Ferrara al mare. Lungo la costa – riporta sempre la presidente della Provincia –  sono previsti lavori di arginatura, sostegno e rinforzo delle sponde, nuovi ponti e nuove darsene. Nel dettaglio: due porti fluviali, un porto fluviale marittimo, 14 ponti e opere stradali complementari e due km di banchine fruibili.”Stiamo dando vita a un’infrastruttura che possa funzionare, per lotti funzionali, anche prima del reperimento delle risorse mancanti per il suo completamento – afferma ancora la Zappaterra -. Le aziende del territorio (petrolchimico, Berco) utilizzeranno le banchine per il trasporto merci via fiume, ma l’idrovia è perfetta anche per la fruizione del nostro patrimonio Unesco culturale ed ambientale in modalità ‘slow tourism’.”

Mostrate anche alcune slide con lo stato di avanzamento dei lavori finanziati finora con circa 70 milioni di euro. In particolare: l’allargamento del Porto canale a Porto Garibaldi con la realizzazione delle opere di riqualificazione delle darsene gemelle e dell’area dello squero è giunto ad un avanzamento dei lavori pari al 70%; il ponte di Valle Lepri risulta pronto all’80%, mentre i lavori per il ponte di Ostellato sono al 40%. “Ma l’idrovia per noi non consiste solo in cantieri, precisa la presidente della Provincia, che spiega come, secondo gli studi fatti commissionare, gli investimenti nelle infrastrutture viarie “dovrebbero contribuire a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti del 60% entro il 2050, a discapito del fatto che si prevede che entro quella data il trasporto merci crescerà dell’80%. Uno studio del 2013 ci dice che, a parità di carico e di strada da percorrere i risparmi in termini di esternalità negativa corrispondono a -77% ed i costi operativi al -84%, facendo propendere nettamente per il trasporto idroviario piuttosto che stradale”.

Ma l’idrovia ferrarese non è una monade, fa parte di un sistema più ampio, ovvero quello padano-veneto, da 652 km di lunghezza che  coinvolgono quatto regioni, 13 province e 183 comuni, con un’estensione del Delta del po di 380 chilometri quadrati e 6 bracci. “Condividiamo il progetto core – afferma la Zappaterra – e se finora ognuno ha lavorato alla sua parte, sia ben chiaro che da qui in avanti gli step saranno da portare avanti insieme, sia nei confronti del nostro governo nazionale, sia nei confronti di Bruxelles, al di là dei diversi orientamenti politici o geografici che ci connotano”. Motivo quest’ultimo, che ha spinto proprio ad organizzare la cabina di regia in versione ampliata, includendo anche i tanti portatori di interessi.

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