Comacchio
13 Settembre 2014
La polemica arriva fino in Regione, Meo (Verdi): "E’ iniziata l’era dei palazzinari a Cinque Stelle"

Comacchio. Opposizioni in rivolta contro Fabbri

di Redazione | 4 min

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Consiglio comunale ComacchioComacchio. “Quello di ieri sera (giovedì, ndr) possiamo considerarlo, senza possibilità di smentita, come l’ultimo atto della mancanza di rispetto istituzionale che l’amministrazione comunale ha ripetutamente nei confronti dei partiti di opposizione e di quanti, a vari livelli, non siano in linea con il dogma grillino”. Reagiscono così le opposizioni del consiglio comunale di Comacchio dopo la bagarre nell’assemblea di giovedì sera che ha visto la minoranza uscire dall’aula in segno di protesta contro l’amministrazione di Marco Fabbri, il quale, non ha rinunciato a una dura replica su Facebook.

“Dopo il nostro allontanamento dall’aula – segnalano le opposizioni in un comunicato a firma di Fabio Cavallari, Antonio Di Munno, Davide Michetti, Andrea Malano, Francesca Felletti e Mod’h Kubbadjed – è venuto meno il numero legale necessario per la continuazione della seduta, confermato in seguito dal segretario comunale, non prima d’aver assistito al recupero in zona cesarini del grillino mancante. Avevamo chiesto un consiglio straordinario monotematico, nel rispetto delle 3mila firme, una in più o una in meno tra quelle del comitato di piazza e quelle raccolte dai partiti, unite per avere risposte chiare e precise in merito alla destinazione di Palazzo Bellini. Le motivazioni a difesa del diniego, portate dal capogruppo pro tempore Jesus Bellini, ci sono parse oltremodo ridicole, sempre pretestuose: ‘Non ho i consiglieri per 2 consigli ravvicinati’, come se avesse bisogno della moltiplicazione dei pani e dei pesci!”

Secondo i gruppi di minoranza “l’unica cosa che si moltiplica sono gli attacchi personali, gli sgarbi istituzionali, le battutine inappropriate sui social network che sono indice di una bassa cultura politica e di una scarsa consapevolezza del ruolo che ci si trova a ricoprire, e nel tentativo si spostare la sede deputata al confronto, per il quale siamo sempre stati pronti e disponibili. Disponibili anche a discutere le delibere portate in consiglio sui piani di sviluppo, discusse, approfondite e con proposte di modifiche migliorative respinte. Abbiamo sempre avuto la volontà di confrontarci su tutto, anche e spesso con pareri diversi e variegati (siamo forze con anime diverse) me sempre nel rispetto delle istituzioni (noi)”. La polemica tocca poi direttamente il sindaco e il suo sfogo sui social network: “Sorridiamo anche noi quando lo vediamo nella stessa lista con i sindaci di Pd e Lega Nord, ‘per il bene di un territorio importante e sulla spinta degli imprenditori’. Eppure a Roma il loro ‘Guru’ questa collaborazione la chiama inciucio! E la coerenza? L’abbiamo persa? Noi no! Non accettiamo più le sviolinate sulla democrazia partecipata su cui cala l’ombra lunga dell’arroganza, mal celata dietro al regolamento del peso ponderato di ognuno di noi. Continueremo a chiedere chiarimenti e spiegazioni su questo e su ogni altro tema – concludono le opposizioni – sinché le argomentazioni fumose e fuorvianti, sempre mutevoli a seconda di ciò che più conviene, non diventino chiare e soddisfacenti”.

Nel frattempo la polemica arriva fino alla Regione con la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo entra nella polemica, questa volta in riferimento all’approvazione di tre delibere urbanistiche per 10 interventi sul territorio per un valore di 185 milioni di euro, non lesinando critiche all’amministrazione comacchiese: ““Tutti i peggiori progetti di cementificazione delle ultime aree agricole e naturali nei Lidi ferraresi, dal Villaggio Elisea alle villettopoli attorno al Lago delle Nazioni, che nemmeno i partiti della “Casta” erano riusciti a far approvare negli ultimi 15 anni, stanno diventando realtà grazie all’amministrazione comunale grillina di Comacchio. E’ iniziata l’era dei palazzinari a Cinque Stelle.” Critica di natura anche politica e non solo ‘ecologista’: “Alla faccia anche della “democrazia del web” – scrive la Meo -, altro punto forte dei Cinque Stelle:  fino a qualche settimana fa la documentazione relativa ai 10 progetti era accessibile a tutti sul sito del Comune di Comacchio a questo indirizzo: http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/Notizie/Contratto-di-sviluppo-turistico. Ora entra soltanto a chi possiede una password, certamente per incentivare la partecipazione popolare”. “Il Comune di Comacchio – tira le somme Meo – dovrebbe piuttosto dedicarsi a tutelare le immense risorse naturali che costituiscono il cuore del Parco del Delta del Po. Questa sì sarebbe una vera rivoluzione.”

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