Politica
30 Agosto 2014
La replica del direttore del Cadf: “Prendo 240.000 euro, non 243.000”. E attacca Estense.com e Zaghini

Stricchevole

di Marco Zavagli | 4 min
Silvio Stricchi, direttore generale del Cadf

Silvio Stricchi, direttore generale del Cadf

“Ero in dubbio se intervenire nella polemica “ferragostana” in merito all’entità della mia retribuzione, fino ad ora relegata ad un blog stucchevole per superficialità e pressapochismo, anche se non disdegnato da amministratori sempre in cerca di visibilità”. È l’inizio della lettera del direttore del Cadf inviata giovedì agli altri quotidiani. Stranamente non a Estense.com che aveva sollevato la questione.

Silvio Stricchi, il manager paperone dell’Acquedotto del Delta, quello per intenderci che prende più di Napolitano, bolla con tono sprezzante il forum dei commenti di Estense.com (crediamo si riferisca a quello, non vorremmo che ignorasse la definizione di giornale) e critica chi ha sollevato politicamente il caso del premio al cda di Area (che lo vedeva come consigliere) e chi ha fatto conoscere ai propri lettori quello che molti sindaci soci di Cadf hanno definito “sproporzionato” e “non in linea con i tempi”.

“Devo constatare che anche in questo frangente – scrive il nostro – come per la questione dell’indennità di fine mandato in qualità di membro del CdA di Area spa i temi non si affrontano mai nel merito e tantomeno nelle sedi deputate, ma si solleva mediaticamente “il caso”, per ergersi a paladini dell’etica pubblica, al solo scopo di accattivarsi consensi in un clima di perenne campagna elettorale e di ‘caccia alle streghe’”.

Ricordiamo a Stricchi che chi aveva osato alzare la voce contro il premio di fine mandato venne subissato da una risma di critiche (oltre che a una velata minaccia di azioni legali), tanto da suscitare l’indignazione dei lettori e di diversi politici di tutti gli schieramenti, che espressero solidarietà a Eric Zaghini. Paladino? Il sindaco di Berra, più che diventare un crociato, finì in croce…

Il direttore confida poi di essere stato recalcitrante a rispondere alle “ignominie rivoltemi”, “riproponendomi di soprassedere e sottrarmi alla polemica fine a se stessa”. A dargli la spinta decisiva è stato il consiglio comunale di Comacchio, nel corso del quale è stata posta la questione in via d’urgenza.

Il primo chiarimento di Stricchi riguarda lo stipendio: il dg non prende 243.600 euro come erroneamente (anzi, in modo… superficiale e pressappochistico!) riportato da Estense.com. Tutt’altro. La sua indennità è di 240.000… “Sarebbe stato semplice, per chi avesse veramente voluto affrontare la questione nel merito – bacchetta il dg -, verificare che la retribuzione di direttore generale, riconosciutami alcuni anni addietro, non è più di € 243.000 – importo che era comunque al lordo dei contributi e degli oneri fiscali, stimati in circa il 55% (una miseria insomma, ndr) – essendo già stata ridotta, con delibera del cda dal maggio 2014, entro il limite imposto dalla legge e tale rimarrà fino alla scadenza dell’incarico nel marzo 2017”.

In effetti, dopo il nostro articolo, la tabella con la retribuzione è stata aggiornata sul sito del Cadf. Se non altro abbiamo contribuito a rendere più penetrante l’opera di aggiornamento telematica dell’azienda.

A ogni modo il sermone omette la prebenda di Area di 21394,8 euro dell’ultimo anno. Diciamo per sicurezza circa 21394,8 euro. Chissà mai che non sia stata ridotta a 20.000.

Stricchi difende poi quelle cifre, ricordando che “lo stipendio del sottoscritto, oltre che regolato dal Contratto Nazionale dei Dirigenti e dalle dinamiche salariali del comparto delle Aziende Pubbliche di settore, non è affatto “una esagerazione o esorbitante”: il rapporto tra la mia retribuzione e quella di un operaio di quinta qualifica del Cadf spa è ben al di sotto del limite “etico” di uno a dieci”.

“Il direttore generale – aggiunge – non deve essere espressione della politica, e così è stato per quanto mi riguarda, ma scelto per merito, capacità ed esperienza (un punto sul quale non abbiamo mai avanzato dubbi o riserve, ndr): doti queste, che, se riconosciute, vanno adeguatamente remunerate”.

Stricchi sostiene poi che la sua retribuzione “non è finanziata dalle casse comunali o con risorse pubbliche e non grava sulla fiscalità generale: le retribuzioni rappresentano una fra le tante voci di costo di un servizio, in cui, nell’ottica di una gestione imprenditoriale, le tariffe garantiscono un equilibrio tra costi sostenuti e benefici conseguenti. Ed è faciloneria la connessione automatica tra la retribuzione del dg e l’ammontare della tariffa, non essendo affatto vero che l’eventuale riduzione della retribuzione determini automaticamente una riduzione delle tariffe”.

In attesa di saper cosa ne pensano di questo passaggio i cittadini, chiudiamo sempre con le parole del manager, sottoposto a una “gogna mediatica agostana”, “sorta ed alimentata da persone che non hanno la benché minima idea delle responsabilità e dei rischi che il mio ruolo comporta; le invito a trascorrere qualche giorno in azienda con me ed i miei collaboratori, alcuni dei quali anch’essi immeritatamente coinvolti, per comprendere cosa significa gestire e dirigere un’azienda come Cadf”.

Se la remunerazione è quella nota, chissà che a rispondere a quest’invito non sia il Presidente della Repubblica…

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