Comacchio
26 Agosto 2014
Mozione per una revisione 'al ribasso' dei contratti. Di Munno si astiene: "Giusto che un bravo manager abbia un certo compenso"

Cadf, Comacchio contro il maxistipendio di Stricchi

di Ruggero Veronese | 5 min

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ImmagineComacchio. Anziché l’atteso dibattito sul Psc, a tener banco nel consiglio comunale di ieri a Comacchio è stato il caso relativo ai compensi di Silvio Stricchi, dirigente e direttore dell’azienda Cadf che distribuisce l’acqua in 13 Comuni del Basso Ferrarese. Il consigliere comunale Alessio Taddei del Movimento 5 Stelle ha proposto un ordine del giorno con procedura di urgenza, sottoscritto anche dai capigruppo Maria Francesca Felletti (Pd), Fabio Cavallari (Centro-sinistra per Comacchio) e Davide Michetti (L’Onda), per chiedere all’amministrazione comacchiese di avviare un percorso di riduzione dei compensi.

Durante la prossima primavera è previsto infatti il rinnovo dei contratti dei dirigenti del Cadf e da questo deriva la procedura di urgenza con cui la mozione viene presentata, “vista la necessità – sostiene Taddei – di avviare un percorso anche gli altri Comuni serviti dal Cadf in tempo utile per il rinnovo delle cariche dirigenziali”. L’ordine del giorno introdotto dal consigliere pentastellato trae il proprio fondamento proprio “dalla notizia portata alla ribalta dal quotidiano Estense.com circa compenso di 243.600 euro annuali percepiti dall’ingegner Silvio Stricchi come dirigente e direttore del Cadf” e ripercorre le dichiarazioni di Eric Zaghini, Andrea Marchi, Filippo Barbieri e Rita Cinti Luciani (sindaci rispettivamente di Berra, Ostellato, Tresigallo e Codigoro) che bollavano lo stipendio del dirigente come “troppo alto”, “sproporzionato” e “sicuramente non in linea con i tempi”. Scopo della mozione è quello di chiedere al sindaco Fabbri “di farsi interprete di questa mozione nell’assemblea dei sindaci dei Comuni soci del Cadf, e in tutte le società partecipate, per richiedere una nuova  parametrazione dell’ importo della retribuzione dei dirigenti di tutte le società che erogano servizi pubblici”, oltre che “di aprire un confronto pubblico sulle politiche di remunerazione” e “fatti salvi questi punti, di salvare la possibilità di avvalersi di manager di qualità, senza subire ripercussioni dalle logiche di mercato”.

La discussione in consiglio dura appena una quindicina di minuti, visto il consenso pressoché unanime. Unico astenuto è
l’esponente di Forza Italia – Il Faro, Antonio Di Munno, secondo cui “la mozione è carente di un dato fondamentale: il risultato di bilancio conseguito da questo management. Un dirigente può percepire un “quid” ma – sostiene Di Munno -, se porta risultati tangibili per l’organo che rappresenta, questo fatto può passare in secondo piano. E’ giusto che un bravo manager che dà risultati eccellenti venga ricompensato in una certa maniera”. Il consigliere forzista afferma più volte che “Il Pdl, ora Forza Italia, è stato uno dei promotori a livello nazionale alla proposta di fissare un tetto al compenso manager pubblici, ma questo provvedimento è stato cassato dalla Corte Costituzionale perchè illegittimo”. E a tal proposito il consigliere non risparmia un attacco alla magistratura, sostenendo che “i manager più pagati del nostro Stato sono quelli del Ministero di Grazia e Giustizia e la decisione che è venuta fuori era abbastanza scontata”.

La priorità di Comacchio riguardo al Cadf, secondo Di Munno, dovrebbe essere un’altra: “Comacchio è Comune che partecipa al Cadf con il maggior numero di utenze. Il problema centrale non è lo stipendio dei manager, ma soprattutto la mancanza di un riconoscimento al nostro Comune del ruolo che gli compete: quantomeno una presidenza. E giova evidenziare che Stricchi è espressione del Partito Democratico: qui nasce il motivo della nostra astensione. La linea politica di questa amministrazione non è molto chiara e non si capiscono bene le sue connessioni con il Pd”.

Motivazioni politiche che portano Di Munno a non appoggiare la mozione. Sollevando l’ironia del consigliere pentastellato Roberto Bellini: “Stricchi prende più soldi di Napolitano e Obama – sostiene il consigliere – e dirige il Consorzio Acque del Delta. Forse sarà più difficile gestire il Cadf degli Usa o dell’Italia intera, però a prescindere dalla grandezza della società si parla di un singolo essere umano. Io non saprei neanche come spendere tutti quei soldi, anche se forse c’è chi lo sa”.

Chiude il sindaco Fabbri con un invito a “non personalizzare la questione sull’ingegner Stricchi, che è una persona molto capace e preparata. E’ del principio che stiamo discutendo: Cadf non è una spa finalizzata a fare utili, ma deve gestire un servizio pubblico e lo stipendio di questi supermanager viene fatto con le tariffe che mensilmente paghiamo. Compensi di questo genere non sono accettabili in un’azienda di questo tipo”. Una posizione addirittura più forte di una delle firmatarie stesse della mozione, Francesca Felletti, che cerca di mettere in guardia dalle notizie riportate sulla stampa: “L’unica cosa che chiederei è di valutare meglio la questione, perché al di là della lettura frettolosa che si può fare su Estense.com l’assetto del Cadf ha avuto cambiamenti, Stricchi ha assunto più responsabilità di prima e a questo corrispondono emolumenti maggiori. Non voglio dire che non sia esagerato, ma sarebbe bene capire qual è la responsabilità dell’ingegnere”. Dello stesso avviso anche il pentastellato Alberto Righetti, che si associa alla linea prudente – per non dire diffidente – affermando che “in effetti la cultura su Estense.com non è l’ideale”, mentre Cavallari afferma che “ci sarebbe da fare discorso approfondito, anche perchè nessuno di noi sa esattamente quali siano le mansioni di Stricchi”.

Tirati in causa sia dal testo della mozione che dalla successiva discussione, ci limitiamo – molto sommessamente – a far presente ai consiglieri Felletti e Righetti che tutti i dati e le informazioni riportate da Estense.com sono comodamente accessibili ai membri dei consigli comunali in poche ore. Basta cliccare sul sito del Cadf alla voce “trasparenza”. Ma forse a volte, per far arrivare la questione in consiglio comunale, è più semplice leggere il giornale. Potevano farlo prima.

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