Politica
20 Agosto 2014
Calvano: "Servono parametri comuni". Zaghini: "Per l'ad di Hera il Pd si mosse. Facciamo come dice Renzi"

Direttore paperone, i sindaci: “Compenso sproporzionato”

di Ruggero Veronese | 5 min
Silvio Stricchi, direttore generale del Cadf

Silvio Stricchi, direttore generale del Cadf

Il compenso del direttore del Cadf? “Troppo alto”, “sproporzionato”, “sicuramente non in linea con i tempi”. Parola di Andrea Marchi, Eric Zaghini e Dario Barbieri, sindaci di tre dei 13 Comuni  soci (rispettivamente di Ostellato, Berra e Tresigallo) del Consorzio degli Acquedotti del Delta. La notizia, portata alla ribalta nelle ultime ore da estense.com, dei 243.600 euro annuali percepiti da Silvio Stricchi in qualità di dirigente e direttore generale del  Cadf solleva critiche da parte dei diversi amministratori interpellati, che si augurano che la politica, dopo essere intervenuta sui compensi negli enti pubblici, ponga un limite anche agli stipendi dei manager delle società controllate.

Posizioni comunque diversificate le une dalle altre, anche se il richiamo alla ‘sobrietà degli stipendi‘ e ai ‘sacrifici già compiuti dalla politica’ è un mantra comune. Ma se da un lato Zaghini, senza troppi peli sulla lingua, propone addirittura di estendere la pratica del ‘galleggiamento’ (ovvero il livellamento dei massimi stipendi tra i dipendenti pubblici) anche alle aziende di proprietà pubblica, c’è anche chi, come il sindaco di Copparo Nicola Rossi, prende tempo e chiede di prestare attenzione anche ai vincoli del contratto nazionale di Federgasacqua.

“È giusto porre il problema ai sindaci – commenta Marchi -, che da tempo, almeno nella nostra zona, sono campioni di sobrietà e si sono già ridotti i compensi. Ma anche per quanto riguarda le aziende pubbliche si sta facendo molto: tra Area, Cadf e Delta Reti i cda contavano più di 15 membri, mentre adesso sono ridotti a solo tre consiglieri. Per quanto riguarda il caso specifico, fermo restando che stiamo parlando di un organo tecnico, è chiaro che il contenimento dei costi sia una riflessione giusta e occorre proseguire in quella direzione”. Concetti fatti propri anche dal primo cittadino di Codigoro, Rita Cinti Luciani, che dopo aver ripercorso i tagli ai compensi di sindaci e consiglieri comunali entra nel merito delle cariche nelle aziende: “Quando si chiedono sacrifici – è il suo pensiero – tutti devono fare la propria parte per abbassare le spese: le buone prassi devono essere diffuse”. Ma i politici hanno margine di intervento per influenzare le scelte dei dirigenti? La Luciani è scettica: “Il Cda è stato eletto per occuparsi delle tematiche gestionali e i compensi dei dipendenti rientrano tra queste. Ma se ci porteranno delle proposte le valuteremo con attenzione”. Quello che è certo, secondo il sindaco di Tresigallo Dario Barbieri, è che “sicuramente 240mila euro suonano come una cifra anomala, con i tempi che corrono. Mi sembrano troppi, bisognerebbe capire come si è arrivati a questa somma”.

Chi si mostra più cauto è il sindaco di Copparo: “Vorrei approfittarne per dire anche quello che abbiamo fatto in questi anni per ridurre i costi – premette -: dopo l’unificazione di Cadf e Delta Reti abbiamo ridotto i Cda e anche i compensi. Quello che competeva ai sindaci è stato fatto. Per quanto riguarda il compenso del direttore occorre aggiungere che è sottoposto al contratto nazionale di Federgasacqua e, essendo a tempo determinato (in realtà è indeterminato, ndr), il compenso viene stabilito volta per volta a  seconda del piano industriale, studiato in modo da rendere sostenibili i compensi. Detto questo, visto che i contratti dai manager pubblici scadono il prossimo anno, nulla toglie che gli stipendi potranno essere rivisti, credo che anche il contratto nazionale lasci spazio per una riduzione dei costi”. Una dichiarazione che stride nel momento in cui si parla della riduzione dei compensi al Cda, dal momento che dopo la fusione delle due aziende, con una delibera del novembre scorso, il compenso del direttore è aumentato di circa 31mila euro. Ma anche su questo Rossi non vede particolari problemi: “Il compenso non è stato aumentato, ma confermato: quello che prima era ‘spalmato’ sui direttori generali delle due aziende, ora viene percepito da un singolo dirigente”.

Sul fronte opposto – e per chi ha seguito la vicenda Area non è la prima volta – c’è il berrese Eric Zaghini, che ripercorre i “sacrifici già compiuti dagli amministratori locali” per poi lanciarsi all’attacco dei manager pubblici: “Hai voglia a tagliare costi politica quando poi, come in questo caso, hai voragini che si aprono. Dobbiamo cercare di fare salto di qualità e puntare al ‘bersaglio grosso’: gli stipendi dei dirigenti. Abbiamo un presidente del consiglio che dice ‘se non vi va bene lo stipendio vi facciamo una lettera di referenze‘ (per andare altrove, ndr). E nel dire questo spero di non essere ‘linciato’ come all’ultima assemblea di Area, dove tra l’altro ero assente”. Vale a dire? non era stata la riunione della pacificazione? Zaghini glissa la domanda e prosegue nel suo ragionamento: “Ricordo che lo stesso Pd fece più volte una battaglia nei confronti dello stipendio dell’ad di Hera. Se era un problema che il direttore di Hera prendesse oltre 450mila euro, il doppio di Stricchi, pur dirigendo una società quotata in borsa e con un fatturato nemmeno paragonabile a quello del Cadf, allora non può che esserlo anche questo. Ma sono convinto che su questo il Pd proseguirà il percorso intrapreso: il compenso del direttore del Cadf è oggettivamente troppo alto. La mia proposta è di inserire il principio del ‘galleggiamento’ (che vincola gli stipendi dei dirigenti comunali, ndr) anche alle aziende di proprietà pubblica”.

Una proposta diversa viene dal segretario provinciale del Pd, Paolo Calvano: “Il governo Renzi ha posto 240mila euro come tetto ai compensi dei manager pubblici. Credo che nelle diverse aziende pubbliche, nel momento in cui verranno rivisti i contratti, bisognerebbe commisurare quel tetto alla dimensione delle aziende e alla media dei compensi delle altre società pubbliche, in modo da individuare parametri comuni da far valere per ogni azienda”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com