Cronaca
28 Agosto 2014
È già nata una petizione sul web. “La lotta all'evasione non parte da chi non evade”

Validazione ad ogni accesso, “iniziativa dannosa della privacy”

di Redazione | 2 min

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autobus1A neanche 48 ore dalla partenza della fase sperimentale d’avvio della validazione obbligatoria dei titoli di viaggio ad ogni accesso ai mezzi Tper, fioccano le lamentele degli utenti, in particolare degli abbonati. La nuova campagna “valido contro l’evasione” prevede che ad ogni salita sul bus sia richiesto al passeggero di convalidare il proprio titolo di viaggio. Ciò che desta più lamentele, però, è che questa validazione obbligatoria non valga solo al primo utilizzo, ma anche ad ogni successivo cambio di mezzo, sia per i biglietti a tempo che per gli abbonamenti mensili e annuali. Una novità sostanziale promossa per “contrastare l’evasione sui mezzi pubblici” che non sta piacendo agli utenti, tanto che è già nata una petizione sul sito Firmiamo.it per revocare la validazione obbligatoria ad ogni accesso.

Il cuore della petizione, più che sulla scomodità degli utenti per questa nuova modalità di fruizione del servizio, si basa sulla violazione della privacy. Come si legge nel comunicato Tper, infatti, “la validazione ad ogni accesso consente all’azienda di disporre di dati precisi sui carichi di utenza”. E su questo aspetto non è assolutamente d’accordo il creatore della petizione Raffaele De Sandro Salvati, secondo cui “nonostante l’azienda di trasporti sottolinei che ogni rilevazione viene svolta nell’assoluta garanzia della riservatezza dei dati, come previsto dalle normative in materia, Tper acquisisce e traccia, attraverso i microchips (abbonamenti) e le bande magnetiche (biglietto ordinario, city pass, giornaliero) dei titoli di viaggio, informazioni personali sulla mobilità dei cittadini senza aver informato preventivamente essi riguardo la durata dell’archiviazione ed il titolare di chi ha accesso a tali dati”.

10612578_10203770510415994_6550908526081728363_nPer questi motivi, secondo il creatore della petizione, “si tratta di una iniziativa dannosa della privacy, inutile e vessatoria nei confronti di quegli utenti (in particolare pendolari studenti e lavoratori) che onestamente già fruiscono dei mezzi pubblici con regolare possesso del titolo di viaggio”. Firmando, o sarebbe meglio dire obliterando, questa petizione si chiede quindi di “provvedere alla revoca di tutte le decisioni riguardanti la validazione obbligatoria dei titoli di viaggio ad ogni accesso”.

Ma intanto la fase sperimentale – volta all’informazione per permettere a tutti i cittadini di prendere confidenza con le nuove regole e all’azienda di testare i sistemi tecnologici e le modalità d’attuazione – è già partita. Non si sa ancora quando questa nuova modalità entrerà ufficialmente in vigore, ma è già applicata in tre province emiliano-romagnole quali Modena, Reggio Emilia e Ravenna, oltre ad essere prassi comune in gran parte d’Europa. Eppure secondo Raffaele De Sandro Salvati, ‘capitano’ degli scontenti, “la lotta all’evasione non parte da chi non evade”.

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