Cronaca
29 Luglio 2014
Inaugurata la mostra sui progetti più significativi degli studenti di Architettura per l’area tra il Burana e il Boicelli

Ex distilleria, idee per il recupero

di Redazione | 4 min

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di Marcello Celeghini

“Ferrara può essere un laboratorio europeo di urbanistica”. A dirlo sono i professori Daniele Pini, Marco Zaoli e Marco Venturi del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara intervenuti nella conferenza stampa di presentazione della mostra ‘La città che cambia, le idee degli studenti di Architettura’ che sarà visitabile fino al 5 settembre nel Salone d’Onore del Palazzo Municipale. L’esposizione quest’anno focalizza l’attenzione su come rivalutare una delle aree industriali dismesse della città: l’imponente ex distilleria tra i canali Burana e Boicelli nel quadrante Ovest.

Il Laboratorio di Urbanistica, da cui sono usciti i progetti esposti, è nato da ormai qualche anno proprio grazie ad un protocollo d’intesa che lega il Dipartimento di Architettura all’amministrazione comunale per il conseguimento di comuni obiettivi nel campo dello studio e della ricerca delle azioni di riqualificazione e di rifunzionalizzazione delle aree urbane complesse. Quest’anno sono stati ben 150 gli studenti del terzo anno della Laurea quinquennale in Architettura che si sono cimentati, in gruppo di lavoro, nella realizzazione dei progetti. Tra i numerosi gruppi di lavoro, gli elaborati scelti per l’esposizione sono stati tredici.

Il progetto di recupero, per ora solo teorico, della vasta area dell’ex distilleria di via Turchi si inserisce tra l’altro in un processo di trasformazione del comparto Ovest e Nord-Ovest, durante l’ultimo decennio, che ha visto sorgere numerosi complessi residenziali, alcuni ancora in fase di completamento, e che ora, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, vedrà nuove previsioni di piano che porteranno ad una vera e propria ridefinizione dei margini della città e alla riscoperta del paesaggio fluviale di quell’area.

Passando in rassegna i vari elaborati si notano idee ed approcci variegati; c’è chi immagina quell’area come una sorta di parco pubblico con alcuni servizi, chi invece immagina in quell’area il nuovo stadio della Spal con servizi, negozi e piazze, chi sfruttando il paesaggio fluviale immagina percorsi cicloturistici e passerelle sopra i due canali e chi, recuperando un approccio storico al problema, vorrebbe far riscoprire il passato di quell’area (nella zona in questione un tempo era situata l’isola di Belvedere) in una concezione sempre proiettata al futuro. “Il lavoro di concerto con Dipartimento di Architettura, che si concretizza in questa mostra. è ormai un momento di riflessione urbanistica fondamentale per la città.- sottolinea l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari- L’amministrazione ha sul tavolo numerosissimi recuperi di vaste aree periferiche dismesse che, se realizzati, andrebbero a cambiare volto alla Ferrara che oggi conosciamo. L’attenzione quest’anno si è posata sull’ex distilleria, gli anni scorsi sul recupero dell’ex Mof e del vecchio Sant’Anna, il prossimo anno il tema del laboratorio sarà invece il recupero dell’area della Stazione Ferroviaria”.

“Ormai la mostra per i nostri studenti è un pò la fine del corso. – asserisce il professor Daniele Pini- Gli studenti hanno fatto gli esami la scorsa settimana e oggi esponiamo alcuni dei loro lavori, non in base ai risultati ottenuti ma in base all’originalità dell’idea. È da ricordare che si tratta di ‘esercizi’ di urbanistica, liberamente condotti in un quadro di riferimento teorico, svincolato dunque da tutte quelle condizioni con cui i Piani Generali e di Settore dovranno dimostrare di saper fare i conti. Al di là dell’esercizio accademico, comunque, le proposte progettuali costituiscono un interessante contributo al dibattito della collettività su una possibile trasformazione urbanistica di tale portata”.

“Gli esiti degli elaborati ci hanno stupito in positivo.- rivelano i professori Marco Zaoli e Marco Venturi- Sono tutti studenti del terzo anno al loro primo esame di progettazione urbanistica, siamo quindi partiti da zero e in appena cinque mesi abbiamo avuto questi risultati. Altrettanto positivo è il fatto che queste proposte vengano per lo più da studenti fuori sede o Erasmus; quest’anno dei 150 studenti che hanno partecipato al laboratorio solo quattro erano ferraresi. Ferrara ha ancora il suo fascino di fucina dell’urbanistica europea, bisogna solo saper rilanciare questo ruolo, anche attraverso questo tipo di attività didattiche”. Preziose aperture ad un possibile confronto sul recupero arrivano direttamente dalla proprietà dell’area ex distilleria. “Questa collaborazione stretta tra istituzioni e università è una cosa rara in Italia.- dichiara l’avvocato Pinardi di Alceste- Anche se i professori dicono che sono progetti essenzialmente accademici, io, in rappresentanza della società di cui faccio parte, dico che c’è tutta la disponibilità per ragionare insieme sul recupero dell’area ricercandone le possibili future potenzialità”.

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