Politica
22 Luglio 2014
L'intervento del consigliere indipendente di Sel tra i più accesi nel dibattito sul programma di mandato

Il ‘bufalo’ Fiorentini avverte la maggioranza

di Ruggero Veronese | 5 min

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unnamed (32)Critiche ed elogi, tregue e battibecchi. Non è mancato nulla nella seduta dal consiglio comunale che ha aperto ufficialmente il dibattito tra maggioranza e opposizione sugli obiettivi del prossimo quinquennio. L’argomento del giorno era il documento programmatico di 30 pagine presentato lo scorso 7 luglio dal sindaco Tiziano Tagliani, che è passato sotto il giudizio dei vari gruppi consiliari appena insediati dopo le elezioni.

Giudizi che si rivelano molto variabili: unanime l’apprezzamento dai banchi del Pd, i cui consiglieri si limitano a qualche indicazione specifica su argomenti tecnici, mentre gli attacchi più decisi provengono dal Movimento 5 Stelle (che pure non nasconde l’apprezzamento per alcuni punti) e soprattutto da Francesco Rendine, della lista Giustizia, Onore e Libertà. Ma forse la sorpresa più grande sta nella carica dell’intervento di Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente – e non lo nasconde di certo – ma eletto nella lista di Sel e quindi in appoggio alla giunta di Tiziano Tagliani.

A parlare per conto del Movimento 5 Stelle è la capogruppo Ilaria Morghen, che parte dai ‘pro’ per poi concentrarsi sulle critiche al documento di Tagliani. L’ex candidata sindaco spende buone parole per lo sportello attivo sui finanziamenti europei, per il richiamo alla progettazione partecipata (“e perciò – è l’avvertimento della Morghen – vi aspettiamo al varco sulla geotermia, ricordando la pretestuosa consultazione telefonica”), per la “digitalizzazione della città nel campo delle professioni” e per il progetto di sviluppo del social housing (“ma nel rispetto del risparmio di suolo”). Ma sono ben più numerose, secondo i ‘grillini’, le note stonate. A partire dall’utilizzo del project financing, uno “strumento truffa dove il rischio è tutto a carico del promotore pubblico. A Ferrara ne abbiamo esempio fin troppo esplicito e gravoso nel combinato Cona-Progeste”. E per restare in tema di sanità, la Morghen critica “l’uso discrezionale dei fondi, l’allocazione incerta delle risorse e l’opacità dei criteri di spesa” alla base dell’impennata dei costi pubblici. Le stoccate finali sono riservate invece al capitolo occupazione: “Sulla Ferrara che lavora – attacca la Morghen – crediamo che il sindaco abbia visto una città che non c’è, una proiezione ideale”. E un esempio degli errori di valutazione sta nel ‘famigerato’ Spazio Grisù: “Citarlo come esempio virtuoso, con le sue nebbie mai dissipate e responsabilità sempre negate, non lo condividiamo”.

Dopo la volta del M5S è il turno dei consiglieri di Forza Italia, Giampaolo Zardi e Matteo Fornasini, che apprezzano gli “spunti condivisibili” di “un documento pieno di buone intenzioni, che appare accettabile se poi verranno realizzate”. Non mancano però anche i punti critici e Zardi sottolinea soprattutto i risultati (o la mancanza di risultati) della società di trasformazione urbana Ferrara Immobiliare: “Il Palazzo degli Specchi aspetta ancora Godot – commenta sarcasticamente il consigliere -, l’ex Mof è ancora un parcheggio, la cittadella della salute è stata revocata e l’area ex Camilli è soltanto un prato da sfalciare”. Fornasini propone invece la creazione di una consulta per la sicurezza: “Non vogliamo sostituire il comitato per l’ordine, ma è curioso che non si voglia coinvolgere cittadini e associazioni per raccogliere le proposte migliori”. Un tema, quello della sicurezza, che offre anche un comodo assist al consigliere forzista per una critica a Tagliani, “che durante la campagna elettorale non si è presentato al confronto tra i candidati organizzato al Grattacielo“. Una nota non raccolta dal diretto interessato, temporaneamente assente dalla sala del consiglio come gran parte della giunta.

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… e quelli dell’opposizione

Ad alzare ulteriormente i toni è il ‘vulcanico’ consigliere Francesco Rendine (Gol), che per buona parte del suo intervento se la prende con l’unico membro dell’esecutivo presente, il malcapitato assessore allo sport Simone Merli. “Ma forse – è l’incipit polemico di Rendine – un sindaco che vince con una percentuale bulgara non è tenuto ad ascoltare l’opposizione. Anche Berlusconi aveva una maggioranza bulgara, poi sappiamo com’è finito”. Riguardo al documento di programmazione, vero tema del dibattito, il capogruppo Gol ne critica soprattutto l’approccio, definito poco concreto e “mirato ai massimi sistemi”. Una questione che secondo Rendine solleva diverse contraddizioni, ad esempio il proposito di ridurre l’inquinamento di CO2 che si scontra con “il progetto di finta geotermia, che prevede di riscaldare l’acqua con il pattume, a valle dello scambiatore di calore”. Rendine si sofferma sui possibili risparmi pubblici ottenibili senza rinnovo dei contratti di servizio, come l’installazione di fotocellule per l’illuminazione delle piste ciclabili (in modo da ‘razionalizzarne’ i costi notturni), o sulla ‘sburocratizzazione’ delle pratiche per i cittadini, spesso costretti a fornire informazioni già in possesso del Comune. L’ultimo attacco è rivolto all’assessore Merli, con Rendine a criticare “il finanziamento esagerato” per basket e calcio “mentre le altre società sportive sono tenute in sofferenza”.

Una questione che solleva l’immediata replica di Merli, che rivendica il progetto di creare una consulta dello sport e si augura una maggior coesione da parte delle società sportive, che permetta una maggiore organizzazione e la creazione, ad esempio, anche un calendario delle iniziative sportive, oltre a quelle culturali.

Da parte della maggioranza, i commenti sul documento programmatico sono più che positivi. A partire da quello del consigliere Ruggero Tosi, che propone di studiare convenzioni con le società di sport dilettantistiche e, sul fronte sanità, di accelerare i tempi per il progetto della Casa della Salute, mentre per Mauro Vignolo il testo di Tagliani “è la risposta migliore all’immobilismo degli scettici”. Di diverso tenore l’intervento del consigliere di Sel, Leonardo Fiorentini, che per certi versi suona quasi come un avvertimento nei confronti della coalizione di maggioranza di cui fa parte. Nel suo intervento tocca il tema del progetto geotermia a Malborghetto (“verso il quale non siamo contrari aprioristicamente – afferma il consigliere -, ma occorre un’attenta valutazione di impatto ambientale su tutto il progetto”), che porta direttamente al tema dei rapporti tra Comune ed Hera, “che guadagna profitti extra e immotivati, dal momento che le sue tariffe sono tarate sui prezzi di mercato e non sul costo effettivo del servizio”. Altro tema su cui Fiorentini si sofferma con decisione è quello delle unioni omosessuali, proponendo che anche a Ferrara (“nonostante vescovo e sentinelle”, premette ironicamente), come già avviene a Grosseto in seguito a un ordinanza del tribunale, il Comune trascriva sui registri civili i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. E per rendere ancora più chiara la propria posizione ‘indipendente’, pur tra i banchi della maggioranza, il consigliere di Sel chiude con un verso di De Gregori: “Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi: la locomotiva ha la strada segnata, il bufalo può scartare di lato e cadere. Io – conclude Fiorentini – sto dalla parte del bufalo”.

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