9 Maggio 2014
Le proposte dei candidati sindaco, dalla tolleranza zero ai concerti fino ai droni

Sicurezza in Zona Gad, disertano Tagliani e Felloni

di Redazione | 5 min

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zonagadNon c’era Tiziano Tagliani, ieri sera, sotto la torre del Grattacielo: all’incontro organizzato dall’Associazione residenti Gad ha mandato una lettera in cui ha parlato di “impegni presi da tempo che mi costringono altrove”. Non c’era nemmeno – ma l’aveva annunciato già alcuni giorni fa – la candidata di Ferrara Futuro Insieme Marica Felloni, e così sono stati in sei gli aspiranti sindaci a confrontarsi davanti a una novantina di persone nella sala polivalente, rispondendo a due domande dell’Associazione: cosa fare per il quartiere dal punto di vista urbanistico e commerciale? E cosa invece per la sicurezza? L’ordine di risposta era rigorosamente alfabetico.

“Avrei preferito che ci fosse Tagliani: non esserci a fronte dell’invito di un’associazione di cittadini la dice lunga sulla qualità della persona” ha attaccato subito il candidato di Fi, Fdi e Lega Vittorio Anselmi, che vede “sicurezza e riqualificazione urbana come due facce della stessa medaglia. Il senso di insicurezza è la dimostrazione che la città ha fallito: non dobbiamo più pianificare prevedendo buchi, ed è per questo che nel mio programma parlo dello Stadio. All’interno del quartiere Giardino abbiamo un oggetto che è aperto qualche ora ogni due settimane e neanche tutto l’anno, per il resto crea poco decoro. Costruirne uno nuovo con un accordo pubblico-privato in cui il Comune fa la governance consentirebbe di riqualificare il quartiere”. Sì anche alle telecamere (“il club Forza Silvio ha lanciato una sottoscrizione per posizionarne alcune altre”), all’intervento sulle piste ciclabili “oggi interrotte o al buio” e alla manutenzione del verde, interventi questi ultimi proposti da quasi tutti. Anselmi ha promesso anche “tolleranza zero contro la criminalità”, arrivando a evocare le ronde di cittadini ma ricordando che “compito del sindaco non è sostituirsi alle forze dell’ordine”.

Francesco Fersini di Insieme in Comune (Nuovo centrodestra + Udc) punta sulle attività commerciali con un impegno non da poco: al coraggioso che vorrà aprirne una in questo quartiere vorrebbe garantire, oltre che la semplificazione della burocrazia, una “defiscalizzazione che dovrà riguardare anche i locatari che affittano a basso costo a chi vuol fare impresa qui”, mentre le associazioni di qualunque tipo saranno invitate “a dare un contributo nel creare movimento rispetto all’attuale deserto che non lascia sicuri”. Quanto alla sicurezza vera e propria, vuole coinvolgere anche l’Agenzia delle Entrate nel controllo delle locazioni, e apre a “convenzioni tra il Comune e le polizie private che già operano in questo territorio”.

Per Francesco Rendine di Giustizia, onore e libertà l’ordine dei due temi va ribaltato: non può esserci riqualificazione del quartiere senza sicurezza. E siccome lui da piccolo ha sempre guardato i telefilm di Zorro, il vestito del misterioso giustiziere “lo metterei volentieri” e sarebbe “orgoglioso” di essere un sindaco-sceriffo. Se per scoprire i ladri di biciclette vorrebbe mettere in strada una bici-civetta dotata di Gps, per gli spacciatori pensa a un “finto tossico che li aspetti e vada a vedere dove nascondono le dosi”, dotando al contempo la Polizia municipale di cani antidroga, premiandola non in base al numero di multe irrogate ma alle “segnalazioni di delinquenti effettuate” e facendo girare gli agenti comunali in coppia con poliziotti e carabinieri, “così imparano a fare i poliziotti”.

zonagad2Alla citazione dell’eroe mascherato non si è trattenuto Giuseppe Fornaro di Valori di Sinistra (Idv+Pdci+Prc): “anche a me da ragazzino piaceva il film, ma oramai è passato del tempo caro Rendine. E visto che parli di regole, perché il tuo furgone oggi era fermo in corso Martiri?” gli ha chiesto riattizzando la polemica dei giorni scorsi. Il suo è infatti un approccio esattamente opposto: “quando i cittadini si riappropriano di un quartiere riempiendolo di contenuti non c’è spazio per altro – ha detto –. Qui dobbiamo portare cultura e iniziative, creando una città policentrica anziché abbandonare le periferie a se stesse come ora. La criminalità si sconfigge anche portando il Buskers sotto il grattacielo e il concerto dei Simple Minds del 28 luglio allo Stadio anziché in piazza Castello, dotando ogni quartiere e frazione di una biblioteca aperta anche di sera e gestita dalle associazioni”. Insomma bisogna “portare la bellezza nei quartieri”, mentre poca fiducia ha Fornaro nell’investimento dei privati: “noi dobbiamo agevolarli il più possibile, ma l’amministrazione altro non può fare. Dove sono gli imprenditori in questa città? Io vedo una borghesia parassitaria che investe non in attività produttive ma in speculazione”. Stoccata pure per il presidente di circoscrizione uscente Girolamo Calò, “che ha portato l’area al degrado, con un’illuminazione degna della campagna”.

Ilaria Morghen del Movimento 5 stelle punta quasi tutto sulla tecnologia e il coinvolgimento dei cittadini (ma pure sull’inglese): “il Grattacielo andrebbe riqualificato con un progetto di green building, ricoprendolo tutto di pannelli termoriscaldanti, mentre ogni quartiere dovrebbe essere dotato di un parco riabilitato”. Per prevenire e reprimere i reati pensa alle telecamere (“non ci sono lungo le via di fuga dei grandi rapinatori, via Modena e Pontelagoscuro”) ma anche ai droni “che consentono un controllo da remoto e non costano molto”. Una stazione mobile delle forze dell’ordine servirebbe a velocizzare le operazioni di verifica e identificazione.

Da liberale e da radicale, Mario Zamorani di Un’altra Ferrara ricorda che “ci sarà sempre chi chiede una certa sostanza psicotropa, e la prostituzione è detta il mestiere più antico del mondo. La repressione dei reati spetta alle forze dell’ordine, sulla sicurezza non ho quasi nulla da dire” ha detto ai presenti. Molto invece sul rilancio del quartiere: “perché non diamo lo spazio verde intorno al Grattacielo agli studenti di Architettura e alle associazioni, che ci direbbero cosa fare di questo posto? L’importante non è allontanare quelli che ci sono, ma avvicinare quelli che non ci sono. La rassegna di cibo che si tiene in piazza Ariostea, ad esempio, perché non si può fare qua?”.

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