di Marcello Celeghini
“Quello del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah è un grande progetto che interessa tutto il Paese ed è un onore averlo qui a Ferrara. Non è stato facile ottenerlo e la situazione finanziaria rimane complicata, ma siamo riusciti a inserirlo nel decreto legge “Valore Cultura” con il quale sono stati versati altri 4 milioni di euro. I fondi per il completamente del primo lotto ci sono e ora si tratta solo di procedere”.
È un “via” ufficiale ai lavori, quello pronunciato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervenuto ieri mattina a Ferrara, presso la sede della Fondazione Meis (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, appunto), per il taglio del nastro della mostra “Vita, colore, fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati”, uno degli evento clou della Festa del Libro Ebraico in Italia.
E così, se l’esposizione curata da Sergio Noberini (Museo Luzzati, Genova) e da Michela Zanon (Comitato Scientifico della Fondazione Meis) proseguirà fino al 27 luglio, ripercorrendo i temi ebraici cari a Emanuele Luzzati nei campi dell’illustrazione, dell’arte applicata e dei film d’animazione, si comincia a parlare di tempi e cantieri anche per il Museo Nazionale.
L’edificio di via Piangipane ospiterà l’esposizione, di illustrazioni, poster e disegni del Maestro che hanno come tema alcune tra le festività ebraiche, da oggi fino al 27 luglio prossimo, con orario 10-18 ed ingresso gratuito.
La mostra, curata dal direttore del Museo Luzzati di Genova Sergio Noberini e da Michela Zanon direttrice del museo ebraico di Venezia e componente del comitato scientifico del Meis, espone alcune tra le opere di uno dei geni italiani dell’illustrazione, Emanuele Luzzati (1921- 2007), in particolare la produzione ebraica dell’artista. Come suggerisce il titolo, i temi indagati nelle sale espositive sono tre e rappresentano in modo esaustivo il mondo ebraico italiano. La Vita che rappresenta la voglia di sopravvivere e di guardare avanti del popolo ebraico, nonostante tutte le avversità che lo hanno colpito nelle diverse epoche storiche. Il Colore che sottolinea la vividezza e le tante sfumature culturali della tradizione ebraica e dello stesso Maestro. Le Fiabe, tema che permea un po’ tutta la produzione di Luzzati, che coinvolge sia le leggende e il racconto storico che il racconto biblico e in una dimensione, appunto, fiabesca.
“Lele Luzzati era un eterno fanciullo con una fantasia, una creatività e una simpatia umana unica.- sottolinea Sergio Noberini- Questa è una mostra che vuole mostrare, dopo che per tante volte si è enfatizzato il Luzzati illustratore per bambini, anche il Luzzati progettista ed ideatore. Egli amava definirsi in questo senso un artigiano prima ancora che un artista”. “La mostra è stata pensata per enfatizzare il modo gioioso con cui Luzzati viveva il suo essere ebreo. –spiega Michela Zanon- Le illustrazioni rappresentano varie scene del matrimonio ebraico e delle feste tradizionali del Sukkot e del Pesach per testimoniare la gioia della vita ebraica in modo semplice e facilmente comprensibile anche da chi è estraneo a questa cultura”.
Il ministro Franceschini arriva quando la mostra è appena stata inaugurata. “Scusate il ritardo ma è colpa del treno”, afferma mentre varca il portone d’ingresso della palazzina del Meis. Poi, mentre passa in rassegna le varie sale espositive della mostra, confida ai presenti quanto stia a cuore al Ministero il progetto Meis. “Il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah- commenta Franceschini- è una realtà già riconosciuta a livello internazionale e rappresenta per la città di Ferrara una grandiosa vetrina culturale, perciò la città deve sentire come proprio questo museo con vanto”. A chi gli chiede se continueranno i finanziamenti ministeriali per la costruzione del Museo, Franceschini risponde che “il Meis è un progetto di interesse per l’intera Nazione e per questo verrà realizzato in tempi brevi perché i fondi sono già stati stanziati con il decreto ‘Valore e Cultura’ del mio predecessore. Sicuramente l’instabilità politica degli ultimi anni non ha aiutato nell’esecuzione del progetto ma adesso- conclude Franceschini- abbiamo un governo che sa il da farsi e che durerà fino al 2018”.
Alla fine della visita la direttrice regionale dei Beni Culturali Carla di Francesco ha rivolto un appello al Ministro Franceschini affinché proponga una riforma del sistema delle Sovrintendenze “per evitare che la cittadinanza usi la sovrintendenza per bloccare ad esempio lavori pubblici poco graditi invocando la mancanza di permessi e servendosi di questa come uno strumento politico. La sovrintendenza- sostiene Di Francesco- devono essere messe in grado di stabilire in modo chiaro ciò che va tutelato e vincolato e ciò che non lo merita”. I prossimi mesi saranno cruciali per la nascita del Museo, la tabella di marcia dei lavori è già programmata. “Sono già aperte le gare d’appalto per il primo lotto di lavori- spiega Carla di Francesco- presumibilmente in luglio partirà il recupero dell’edificio nel corpo di fabbrica che affaccia su via Rampari di San Paolo il quale diventerà la prima parte del museo. Il Meis finito lo vedremo a partire dal 2016”.
Come ha sottolineato anche il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, “di creare il Museo a Ferrara lo ha deciso il Parlamento, per dare una casa, un luogo attivo e vivace alla cultura ebraica, dove la memoria, lo studio, l’elaborazione, la ricostruzione possano convivere. Ferrara non vuole essere una mera cornice per il Museo, ma una comunità dialogante con un’esperienza che le appartiene da secoli: dalla chiamata, da parte degli Estensi, degli ebrei dalla Spagna nel XV secolo fino agli illustri esempi di Paolo Ravenna, Giuseppe Minerbi, Giorgio Bassani, che hanno fortemente contribuito alla cultura, all’economia, all’arte della nostra città”.
Alla fine della mattinata c’è stato il posto anche per un piccolo siparietto che però forse ha posto le basi per dare un futuro a uno dei luoghi più discussi del centro cittadino. Alla presentazione della mostra c’era anche la ristoratrice Giovanna Guidetti di Finale Emilia, poiché amica e collaboratrice in diversi lavori del maestro Luzzati. Il ristorante della signora è stato pesantemente danneggiato dal sisma di due anni fa. E questo ha fatto scattare la proposta del Ministro “ti offriamo in affitto uno dei posti più esclusivi di Ferrara che da troppo tempo è inutilizzato ed è una tristezza vedere tutto chiuso, i locali ex Bazzi, lì un ristorante di qualità sarebbe perfetto”. Se la proposta del Ministro era quasi una battuta scherzosa, è stata invece raccolta con la massima attenzione dalla signora Guidetti che ha chiesto di visitare al più presto i locali ex Bazzi per rendersi conto della fattibilità della cosa. Della serie…se son rose fioriranno…
Passando al programma della terza giornata (quella di oggi lunedì 28) della Festa del Libro Ebraico, che è organizzata dalla Fondazione Meis con il supporto di Ferrara Fiere Congressi, l’apertura sarà affidata al convegno “Conversos, marrani e nuove comunità ebraiche nella prima età moderna”. Curato da Myriam Silvera (Università degli Studi di Roma Tor Vergata), questo appuntamento si terrà alla Sala della Musica del Chiostro di San Paolo in due tempi –alle 9.30 e alle 15 – e vedrà la partecipazione di un parterre di profilo internazionale, con esponenti delle università di Gerusalemme, Ramat Gan e Lisbona, oltre a quelle di Roma, Udine e Pisa.
Dopo la parentesi culinaria delle 12.30, sempre al Chiostro, con i “Sapori di un aperitivo di ispirazione ebraico-ferrarese”, il pomeriggio proseguirà con gli “Incontri con l’autore”, nella fattispecie Gioele Dix. Alle 18, al Chiostro di San Paolo, Dix presenterà il suo libro, fresco di stampa, “Quando tutto questo sarà finito. Storia della mia famiglia perseguitata dalle leggi razziali”, che ripercorre la vicenda di una famiglia di ebrei italiani (la famiglia Ottolenghi, vero cognome di Gioele) a partire dal 1938, quando fu colta di sorpresa dalle leggi razziali.
Seguiranno, alle 19, un secondo aperitivo ebraico-ferrarese e, alle 21, il reading-concerto “La farfalla risorta”, con strumenti del ghetto di Terezin, suonati dal Pavel Zalud Quartet (in caso di maltempo, la performance avrà luogo alla Sala Estense).
Gli “Itinerari nella Ferrara ebraica” curati da Elisabetta Gulino si svolgeranno alle 11 e alle 15.30, con partenza dalla Libreria Sognalibro e destinazione il cimitero ebraico di Via delle Vigne, mentre quelli promossi da Itinerando sono fissati alle 16 e alle 17, con punto di incontro al Chiostro e tappe nel Ghetto e al Meis.
Al Chiostro di San Paolo funzionerà non-stop la fornitissima libreria tematica della Festa, con circa centocinquanta case editrici e oltre cinquemila testi di autori ebrei o su temi della tradizione ebraica.