“La tragedia dell’artigiano di Porotto che si è tolo la vita dopo aver ricevuto una cartella esattoriale da 90mila euro è uno dei drammi prodotto dalla crisi economica che ha travolto il nostro paese”. Lo afferma Comitas, l’associazione delle microimprese italiane, in merito alla tragedia che ha visto protagonista E.P. 49 anni a maggio, artigiano meccanico che si è ucciso con un colpo di fucile.
“Oramai i suicidi di piccoli imprenditori e artigiani che hanno perso la propria attività o non riescono a far fronte ai debiti, non si contano più – spiega Comitas – Si tratta di una dramma nel dramma, dove soggetti in difficoltà vengono lasciati soli dalle istituzioni e, sentendosi abbandonati, arrivano a compiere gesti estremi”.
“È necessario ora capire se, alla base del suicidio, vi siano eventuali responsabilità da parte di terzi – prosegue Comitas – Per tale motivo presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica di Ferrara, chiedendo di aprire una indagine sull’episodio alla luce del reato di istigazione al suicidio”.
Per quanto riguarda le eventuali responsabilità la procura ha esaminato l’informativa arrivata dai carabinieri. L’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per contributi arretrati risalenti al 2008 era stato recapitato a metà dicembre. Lo studio commercialista che seguiva i suoi affari in passato è stato oggetto di accertamenti da parte della Guardia di finanza, ma non risultano elementi legati al caso specifico.
L’artigiano aveva già incontrato i funzionari dell’Erario per cercare di chiarire la propria posizione. Ma all’appuntamento fissato a febbraio per produrre la documentazione relativa a Iva e contributi lui non ci sarà.
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