Politica
14 Gennaio 2014
L’europarlamentare Eva Lichtenberger propone di accogliere la richiesta di immunità contro Soffritti

Sponda ‘verde’ per Lara Comi per fuggire alla diffamazione

di Marco Zavagli | 2 min

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laura-comi-420x264Lara Comi trova sponde a Bruxelles. L’europarlamentare Eva Lichtenberger, eletta nel Gruppo Verde/Alleanza libera europea e relatrice dell’Eurocamera, ha proposto di accogliere la richiesta di immunità presentata dall’europarlamentare di Forza Italia, querelata per diffamazione aggravata da Roberto Soffritti.

L’ex sindaco di Ferrara, incensurato, venne chiamato in causa dalla Comi nel corso della puntata del 24 gennaio 2013 del programma di Santoro “Servizio Pubblico”. Durante il faccia a faccia pre-elezioni con Antonio Ingroia, la Comi, che Soffritti nemmeno conosceva (e che imparò il giorno dopo essere “eurodeputata Pdl 29enne con laurea specialistica sulla tesi ‘L’organizzazione di una società calcistica: il caso Ac Milan’”), accusò il ‘Duca rosso’ – come viene battezzato nella sua città – candidato alle politiche per Rivoluzione civile “persona poco limpida”, “con un background di tipo mafioso”, “che ha fatto fallire la Coopcostruttori”, “imputato per questi fatti” (non era nemmeno indagato, ndr) e “condannato”. “L’accusa di collusione è un’invenzione colossale, e nella vicenda Coopcostruttori, ho frequentato l’aula del tribunale una sola volta come testimone”, aveva replicato a mezzo stampa il giorno successivo Soffritti, che non ci pensò due volte a querelarla per diffamazione e ad agire in sede civile per un corposo risarcimento danni da 750mila euro.

Lara Comi, anziché rispondere delle accuse infondate e gratuite, aveva chiesto al Parlamento Europeo “che venga difesa la immunità di parlamentare e che venga applicata la sospensione del procedimento”.

E ora la sua proposta è stata accolta da Eva Lichtenberger, sostenendo che “il principio sotteso all’immunità parlamentare è la libertà dei membri di discutere su materie di interesse pubblico senza essere obbligati a modellare le loro opinioni in modo da renderle accettabili o inoffensive per chi le ascolta, senza temere, in caso contrario, di essere citato in giudizio”. Non viene contemplata però l’invenzione di collusione con la mafia o di condanne inesistenti. “Il mio nome – aveva sostenuto al momento della denuncia Soffritti – è stato usato per diffamare Ingroia e Rivoluzione Civile, seguendo un metodo lontano dalla politica e vicino soltanto alle fattispecie del codice penale”.

A ogni modo la plenaria dell’Europarlamento voterà oggi il rapporto Lichtenberger.

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