Politica
30 Novembre 2013
Il senatore e sostenitore di Civati si mostra ottimista per le imminenti primarie

Lo Giudice: “Pronti per la mozione Civaten”

di Redazione | 4 min

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pd1di Elisa Fornasini

“Liberarci delle correnti e costruire un partito più aperto, leggero, partecipato e radicato sul territorio è un lavoro che va fatto anche nel caso non vincessimo le primarie”. È questo il pensiero del senatore Sergio Lo Giudice, sostenitore di Civati e presidente onorario di Arcigay, espresso stamattina all’hotel Astra durante il secondo incontro promosso dal comitato provinciale “Ferrara per Civati” in vista delle imminenti primarie dell’8 dicembre. In realtà, nonostante i toni abbastanza moderati, il senatore si mostra ottimista riguardo alla vincita di Civati, una soddisfazione incrementata dal fatto di essere uscito vincitore al fact checking del confronto politico di ieri sera tra i tre candidati a diventare segretario del Partito Democratico. Tra le righe è possibile leggere il pensiero dei sostenitori di Civati sugli sfidanti: Gianni Cuperlo sostanzialmente non è visto come un nemico, mentre si teme ancora Matteo Renzi, forte di essere il candidato favorito alle primarie nonostante non abbia guadagnato punti nel confronto. Per il terzetto domani parte la settimana di fuoco che verrà giocata ancora nel territorio bolognese: domani Pippo Civati sarà all’Estragon Club di Bologna, il sindaco di Firenze all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno il 4 e a chiudere il giro il 7 dicembre sarà Gianni Cuperlo.

L’incontro non poteva partire se non commentando la recente uscita di Silvio Berlusconi dal parlamento. “La decadenza ha dato un senso a questa storia: era un atto giusto, dovuto e automatico” è il commento di Lo Giudice, che cerca di incentrare il suo discorso non sull’ormai ex senatore ma sul futuro che verrà dopo questo B-day, tra tenuta delle larghe intese e tempi delle prossime elezioni politiche. “Ci sono due questioni da tenere sott’occhio – spiega il sostenitore – la prima è dal punto di vista numerico in quanto il governo Letta non raggiunge più la maggioranza, la seconda riguarda il punto di vista politico”. Infatti il senatore percepisce la maggioranza parlamentare, senza Berlusconi e Forza Italia, “meno arlecchina e contraddittoria e più coesa” e questo rappresenta anche un rischio per chi non vede nelle grandi o medio intese una prospettiva politica. Così il programma di Civati non cambia: nel caso vincesse punterebbe tutto sulla nuova legge elettorale e si tornerebbe al voto nel 2014 per dare un limite alle larghe intese.

La critica in realtà viene mossa più al governo Letta che al governo delle larghe intese, di cui Lo Giudice porta esempio e apprezza il modello nato recentemente con Angela Merkel. La Germania viene vista come un modello da seguire, perché il governo tedesco ha recepito la cosiddetta “mozione Civaten” e compreso le cose realmente da fare, ovvero costruire una rete tra tutti quelli che fanno politica per ragionare e discutere assieme, promuovere un referendum fra i propri iscritti e favorire la partecipazione. A dirla proprio tutta il governo Letta viene bocciato su tutti i fronti: “La legge di stabilità sta venendo male e per la legge elettorale ci si sta incartando”. Al punto che i sostenitori di Civati fanno una proposta molto secca: proporranno all’ordine del giorno il ritorno immediato al “Mattarellum” al posto dell’attuale legge elettorale definita “Porcellum”.

pd2Per quanto riguarda le priorità dell’Italia, Lo Giudice si dice d’accordo che risolvere la questione economica sia al primo posto ma una priorità non esclude l’altra, ovvero l’impegno per i diritti civili. “Tutelare i diritti non solo sulla carta ha dei costi – evidenzia il senatore – come dimostra il finanziamento dei centri antiviolenza per cui sono stati stanziati 10 milioni di euro”. Trattando i diritti civili, è inevitabile che Lo Giudice vesta i panni del presidente onorario di Arcigay, parlando di matrimoni e adozioni per le coppie omosessuali. Il senatore, esprimendosi anche a nome di Civati, si dichiara favorevole a matrimoni, affidi e adozioni per i gay: “Sono per il matrimonio egualitario, è giusto allargare l’estensione dei diritti matrimoniali alle coppie omossessuali anche se magari con un nome diverso dal matrimonio”. Sul fronte adozione, che scatena sempre molte polemiche, la sua posizione è ferma e decisa: “Perfino i tribunali dicono che il fatto che le coppie omosessuali non possano crescere un figlio è fondato su un pregiudizio. Gli studi dimostrano che non c’è alcuna differenza: per un bambino non rappresenta un trauma crescere con due mamme o due papà, ma lo è la mancanza dell’armonia famigliare che ci può essere anche nelle coppie etero”. Per fare passi in avanti su queste tematiche, Lo Giudice afferma che bisogna staccarsi dal governo Letta perché, anche se è impossibile cambiare la maggioranza nel governo, lo si può fare sulle singole proposte. In questo modo ci sarebbe la maggioranza in Parlamento per votarli dato che anche il Movimento Cinque Stelle è a favore.

In conclusione dell’incontro viene svelato il motivo fondamentale per cui Lo Giudice ha scelto di sostenere la candidatura di Giuseppe Civati a segretario del Pd. “Ho scelto di appoggiarlo a metà ottobre con una lettera pensata e coerente. Il motivo fondamentale è quello che Pippo dice delle cose molto chiare”. Il prossimo e ultimo incontro di “Ferrara per Civati” è previsto per giovedì 5 dicembre con l’onorevole Davide Mattiello, già responsabile dell’organizzazione territoriale di Libera e adesso presidente della Fondazione Benvenuti in Italia, che parlerà di legalità.

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