Economia e Lavoro
19 Novembre 2012
Allarme della Fipe: "La crisi ha martoriato i consumi e decimato aziende”

Economia e solidarietà per la ricostruzione

di Redazione | 4 min

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Buoni esempi per ripartire. Un sostegno morale ma anche materiale è ciò che arriva dalla Fipe -la Federazione italiana pubblici esercizi che quest’anno ha deciso di organizzare la propria assemblea ordinaria a Ferrara, presso la sede della Camera di commercio in largo Castello- agli esercenti emiliani.

Un assegno da 35mila euro è stato infatti donato da Fipe, Anseb (Associazione nazionale società emettitrici buoni pasto) e Silb (Sindacato italiano locali da ballo) all’Unione regionale dell’Emilia Romagna per essere destinati ai bisogni delle aziende del settore. “Queste informazioni si danno non per raccogliere consenso o autocelebrarsi – ha detto Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe e vicepresidente di Confcommercio-, sappiamo che, visti i bisogni, le somme possono anche sembrare modeste, ma l’obiettivo è anche quello di dare buoni esempi”.

Fra i buoni esempi, anche quello di Ascom Ferrara che ha consegnato a Gloria Cremonini, vedova di Leonardo Ansaloni, l’operaio di Reno Centese, vittima del terremoto e del crollo della Ceramiche Sant’Agostino durante il sisma del 20 maggio scorso, la somma di 5mila euro per sostenere gli studi dei figli, raccolta anche tramite la vendita delle t-shirt ‘Comacchio cuore dell’Emilia’.

L’assemblea, alla quale sono arrivati i saluti dei presidenti di Camera e Senato Renato Schifani e Gianfranco Fini, è stata aperta da un breve filmato con interviste a titolari di pubblici esercizi di Cento, Finale Emilia, San Carlo e Ferrara colpiti direttamente o meno dal sisma “con la finalità di non far perdere attenzione sul dramma che ha colpito questo territorio, consapevoli che se il peggio è passato, molto rimane però ancora da fare” ha affermato Stoppani.

Attenzione che, ha ricordato ancora Stoppani, sembra essersi rivolta solo alle attività agricole e industriali, tralasciando l’economia dei servizi “che rappresenta, in Emilia Romagna, il 68% del valore aggiunto, il 64% dell’occupazione e il 65% degli investimenti”.

Da qui l’appoggio alle richieste delle aziende colpite dal sisma di avere agevolazioni sugli adempimenti fiscali, contributivi e amministrativi, tutti oneri che si inseriscono in un sistema che anche a livello nazionale è in forte in crisi: “nel primo semestre 2012 -fa notare Stoppani- le vendite reali sono calate del 1,90% e per fine anno stimiamo una contrazione reale dei consumi del 2,5%, pari a 1,6 miliardi di euro”.

L’economia dei servizi, che secondo i dati del 2010 contava 950mila addetti ed un valore aggiunto di 38 miliardi di euro a livello nazionale, ha visto nei primi nove mesi del 2012 la cessazione di 18mila 621 attività imprenditoriali con un saldo iscritte-cessate negativo pari a oltre 6mila attività. Numeri che si aggiungono alle 25mila attività cessate nel 2011, anno in cui il saldo negativo è stato di 9mila unità.  In questo contesto si rafforza però l’imprenditoria immigrata che conta circa 38mila imprese, il 12% del totale.

Il quadro totale che ne risulta è negativo: “stiamo diventando un sistema che produce poco con troppo lavoro. Senza una ripresa della domanda rischiamo il cortocircuito, con ricadute negative sul versante dell’occupazione e sulla tenuta del tessuto imprenditoriale”.

Il settore della ristorazione, ad esempio, manda segnali poco incoraggianti: secondo i dati forniti dal Ufficio studi Fipe nel report annuale del settore, prendendo in considerazione il terzo trimestre di quest’anno con quello del 2011 il fatturato complessivo è calato del 18% e nel 2012 sia il livello occupazionale che il valore aggiunto dovrebbero subire una contrazione.

Il quadro così dipinto rischia di essere peggiore nelle zone colpite dal sisma che, senza la proroga o la rateizzazione di imposte e contributi – “al riguardo registriamo con soddisfazione alcuni provvedimenti in itinere” ha però rassicurato Stoppani- rischia di non riuscire a ripartire e “far risorgere il sistema dell’accoglienza” in una regione dove “migliaia di piccole e medie imprese commerciali e dei servizi sono l’ossatura del sistema produttivo”.

Dopo la relazione del presidente nazionale sono poi proseguiti gli interventi di fronte ad un fitto parterre di rappresentanti delle forze politiche, economiche e produttive: tra gli altri l’onorevole Elisa Marchioni (componente della X Commissione attività produttive, commercio e turismo), l’assessore regionale al Turismo Maurizio Melucci che ha annunciato un progetto speciale per Ferrara, l’amministratore delegato di Apt Servizi Emilia Romagna Andrea Babbi, la vicepresidente della Provincia Carlotta Gaiani, gli assessori del Comune di Ferrara, Deanna Marescotti (Attività Produttive), Aldo Modonesi (Lavori Pubblici e Mobilità), ed una fitta schiera di amministratori dei comuni dell’intera Provincia.

Infine, a riconoscimento del ruolo di Ferrara nel corso dell’assemblea è stata proposta la candidatura di Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe e componente della giunta Ascom Ferrara, a presidente nazionale del gruppo Giovani Imprenditori della Federazione dei Pubblici Esercizi.

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