Cento
2 Marzo 2012
“L’apertura continuativa 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno è una condizione insostenibile”

Aperture domenicali, l’Udc frena

di Redazione | 2 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

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Cento. In merito a un nuovo disciplinamento degli esercizi commerciali, sulla base del decreto Monti per le liberalizzazioni, anche a Cento si accende un vivo dibattito intorno alla possibilità di tenere i negozi aperti la domenica. È in corso infatti una tavola di discussione che vede coinvolti il Comune di Cento, l’Ascom, nella figura del suo presidente Marco Amelio, le comunità parrocchiali centesi, e alcuni soggetti politici del territorio tra cui l’Udc, che interviene direttamente entrando nel vivo della questione, per voce del suo segretario comunale, Paolo Fortini: “il sistema italiano della distribuzione commerciale assicura oggi ai consumatori livelli di servizio fra i più elevati in Europa: l’orario di apertura giornaliero può coprire fino a 13 ore di servizio continuato. E se proprio dobbiamo guardare all’Europa, Germania e Francia per citare solo alcuni esempi, osserviamo un modello basato sull’assenza di limite orario giornaliero ma che salvaguarda il principio dell’apertura per deroga nelle giornate domenicali e festive”.

“L’apertura continuativa 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno è una condizione insostenibile, soprattutto  per le piccole imprese che saranno costrette alla rinuncia al diritto al riposo e alla vita familiare, con il rischio, in quest’ultimo caso, di impoverire la ricchezza del modello italiano di pluralismo distributivo”, aggiunge il segretario Udc.

Rimane ancora oggi in Italia un’esigenza diffusa e necessaria – conclude Fortini – per la libertà del cittadino, basata non solo sui criteri del profitto e della super efficienza nei servizi, bensì sui principi fondamentali della famiglia, della persona e della cultura. Citando le parole del mons. Guizzardi, questi valori possono essere garantiti solo salvaguardando “almeno un giorno settimanale in cui godere insieme della possibilità di riposare e di far festa”.

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