Economia e Lavoro
8 Luglio 2011
Altri 69 a casa. Cisl-Snals critica sulla ripartizione dei collaboratori scolastici

Emergenza scuola, mobilitazione Cgil contro i tagli

di Redazione | 4 min

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Carla Renzi, referente Cgil per il personale Ata, e Fausto Chiarioni, segretario Flc-Cgil

Emergenza scuola, mobilitiamoci. È il grido che Flc-Cgil ha lanciato questa mattina, in conferenza stampa, presso la sede di Piazza Verdi. “Siamo all’ultima fase – ha annunciato Fausto Chiarioni, segretario Flc-Cgil – della manovra della riforma Gelmini, che prevedeva 133mila posti in meno nell’organico scolastico. Per settembre – ha fatto il punto il vertice Cgil -, sul territorio provinciale, saranno 69 i collaboratori scolastici (di cui 2 assistenti tecnici, 10 assistenti amministrativi e 57 collaboratori scolastici) che non avranno più un lavoro”. A tanto ammontano i tagli del personale Ata, che da un organico di 1040 unità passerà a uno di 971, e che, in tre anni, è stato ridotto complessivamente di 171 unità, ovvero il 23 percento dei lavoratori. Una scure che si è abbattuta su docenti (280), assistenti tecnici (17), assistenti amministrativi (21). “Con la riduzione che ci è stata annunciata, nonostante la progressiva crescita delle nuove iscrizioni (ne sono previste 10mila) intendiamo denunciare alla comunità e agli amministratori locali che l’apertura di tutte le scuole, a settembre, è a rischio: non solo – ha fatto sapere Chiarioni – è minacciato il normale funzionamento delle attività, ma si mette a repentaglio la sicurezza dei plessi scolastici”.

Ciò perché, come ha ricordato Carla Renzi, referente Cgil per il personale Ata, “il ruolo di collaboratori scolastici non si riduce alla pulitura dei locali, ma si estende alla vigilanza dei plessi, alla assistenza dei disabili e delle segreterie, ridotte anch’esse e colpite dalle molestie burocratiche della legge Brunetta”.

A livello regionale, Cgil ha prodotto, insieme a Cisl e Snals, un documento unitario. Ma a livello provinciale non sono mancate le difficoltà, tanto da convocare due conferenze stampa separate, contemporaneamente. “I punti di disaccordo – ha sostenuto Chiarioni – sono fondamentalmente due: sull’indisponibilità a organizzare iniziative di mobilitazione e nell’attribuzione di responsabilità politiche rispetto a quello che sta accadendo. Cgil – ha garantito il sindacalista di Piazza Verdi – non si tira indietro: per settembre proclameremo lo sciopero delle attività straordinarie, perché così diventeranno quelle ordinarie. Il lavoro straordinario –  continuato il segretario – non sarà cioè un problema contingente alle assenze del personale, ma una necessità per assicurare il normale funzionamento dei plessi”.

Rispetto a questa situazione di emergenza, Chiarioni prevede come “cercheranno di andare in deroga rispetto al Contratto nazionale del lavoro, che prevede 6 ore continuative in orario antimeridiano, stabilendo orari spezzati e scavalchi (cioè lo spostamento del personale nell’ambito della stessa giornata su diversi plessi). Noi – ha assicurato il segretario Flc Cgil – a questo gioco non ci stiamo”.

In tutto questo, le scuole dell’infanzia, primarie e medie sembrano risultare le più colpite. “Questa manovra – ha attaccato Chiarioni – rientra in un quadro politico chiaro: registriamo tagli alla scuola pubblica e finanziamenti garantiti alle private, proprio laddove c’è più concorrenza”.

La questione delle politiche edilizie è centrale. “A Renazzo, l’anno prossimo, verranno tagliati 4 collaboratori scolastici: consideriamo che ci sono ben 18 plessi. Ad una razionalizzazione del personale – sostiene Chiarioni – andrebbe accompagnata quella delle strutture: ma non si può scaricare il problema sugli amministratori locali – ovvero i Comuni per le scuole primarie e medie e le Province per le superiori -, già gravemente colpiti dalle manovre finanziarie. A loro, inoltre – ha ricordato il segretario Flc -, si chiede di avere una surroga dei tagli al personale, per avere posti aggiuntivi nell’organico di fatto rispetto a quelli conferiti di diritto. Per questo – ha fatto sapere Chiarioni, in accordo con quanto espresso nel comunicato Cisl Snals – chiediamo di incontrare Martinez, nuova dirigente dell’Usp, e auspichiamo un incontro unitario con la Provincia affinché attivi un tavolo di confronto con gli amministratori locali, i dirigenti scolastici e le organizzazioni sindacali. Infine – ha aggiunto il segretario Flc – invitiamo l’amministrazione periferica a prendere posizione, perché i dirigenti scolastici, finora silenti, dichiarino lo stato di emergenza delle loro scuole”.

Un ulteriore punto di divergenza tra Cgil da una parte e Cisl e Snals dall’altra emerge inoltre relativamente alla ripartizione provinciale dei 113 posti per collaboratore scolastico. “Sembra di intravedere – scrive Cristina Vendra di Cisl – una mancanza di proporzioni che penalizza una provincia che si trova a dover risolvere i numerosi problemi determinati dai molti plessi sparsi per la pianura spesso fra loro molto distanti e appartenenti a comuni diversi, e quindi non accorpabili: come sarà possibile – si interroga Vendra – il prossimo anno, assegnare un collaboratore scolastico per due plessi che distano 40 Km?”. La sindacalista evidenzia inoltre come diversi istituti siano formati da molti plessi, la maggior parte dei quali composti da 2 o più piani, in cui dovrà essere presente un solo collaboratore scolastico, e considera infine la maggiore attenzione che occorrerebbe prestare “nelle scuole dell’infanzia o primarie a tempo pieno che – sostiene Vendra -, proprio per la particolarità dell’utenza, richiederebbero invece più attenzione per l’assistenza e la sorveglianza dei bambini”.

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