Salute
9 Dicembre 2022
La risposta delle due aziende sanitarie alle critiche mosse dai sindacati Fials e Cgil: "Prevista anche l’attivazione del modello See and Treat, per far fronte alla presa in carico dei codici minori in modo appropriato"

Criticità nei Ps e sottoutilizzo Abc: “Presto riorganizzazione e ‘infermiere di flusso'”

di Redazione | 3 min

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Sono le Aziende Usl e Ospedaliero Universitaria di Ferrara, attraverso le loro direzioni strategiche, a rispondere alle osservazioni dei sindacati Fials e Cgil sulle criticità del pronto soccorso e sul sottoutilizzo dell’ambulatorio a bassa complessità (Abc) presso la Cittadella San Rocco.

Come sottolineano le due aziende sanitarie provinciali, l’attivazione di ambulatori a bassa complessità “rientra tra le misure che le Aziende sanitarie della Regione stanno assumendo al fine di far fronte al problema, comune a tutte le realtà, del sovraffollamento dei Pronto Soccorso, e che a Ferrara si presenta in particolare, da anni, sul Ps di Cona”. Ma soprattutto “l’Abc di Ferrara fa parte di un più ampio progetto di riorganizzazione della rete provinciale dei Pronto Soccorso, che sarà deliberato e presentato nei prossimi giorni”.

“La sua attivazione – aggiungono – rappresenta una prima sperimentazione del servizio, con la previsione di ampliarla sia per quanto riguarda gli orari sia con l’apertura di ambulatori analoghi in altre località della provincia. Si stanno dunque attentamente valutando i dati relativi all’afflusso, dai quali emerge in modo chiaro un sottoutilizzo della struttura ma non una sottovalutazione delle condizioni dei pazienti che vi afferiscono“. “L’obiettivo resta dunque quello di far conoscere sempre di più il servizio per un maggiore utilizzo, e quindi di monitorare costantemente l’appropriatezza d’accesso al fine di renderlo sempre più funzionale ad alleggerire la pressione su Cona. A questo proposito, si precisa che l’orario di maggior afflusso di pazienti con codici di bassa complessità, a Cona, è nella fascia mattutina e del primo pomeriggio”.

Contestualmente, per intervenire direttamente e limitare le attese dei pazienti che accedono al Ps del Sant’Anna, vien precisato che “la Medicina d’Urgenza dell’ospedale di Cona è stata estesa da 34 a 46 posti letto per dare una risposta più tempestiva alle necessità di ricoveri internistici dovuti anche alle patologie influenzali/Covid”, mentre per evitare la dispersione in troppi reparti “sono stati inoltre identificati alcuni settori di ricovero dedicati proprio ai pazienti Covid”, limitando così il rischio di contagio degli operatori.

Le aziende sanitarie annunciano poi la prossima introduzione della figura dell’’infermiere di flusso’, “anch’essa mirata ad una più efficace gestione dei pazienti in attesa e dei percorsi interni ospedalieri”. Inoltre “le misure per la riorganizzazione dei Ps della provincia prevedono l’attivazione del modello See and Treat, per far fronte alla presa in carico dei codici minori in modo appropriato”. Il progetto, viene specificato, “contempla anche un miglioramento degli aspetti dell’accoglienza/umanizzazione, per migliorare la relazione e comunicazione tra operatori, pazienti e loro congiunti e accompagnatori. Si ricorda, infine, che da subito l’attuale Direzione ha attivato un Team Operativo Interaziendale composto da Direzioni, clinici e infermieri, che si confrontano ogni giorno alle 13 per valutare la situazione e studiare insieme le opportune manovre per favorire le dimissioni e migliorare la situazione contingente”.

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