Economia e Lavoro
27 Novembre 2022
Il sindacato di piazza Verdi contro il ritorno della misura prevista dalla nuova legge di bilancio per agricoltura, hotel, ristorazione, pubblici esercizi e lavoro domestico: "Porterà a un ulteriore impoverimento del lavoro"

Reintroduzione dei voucher, la Cgil non ci sta: “Inaccettabile”

di Redazione | 2 min

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Primo maggio. Tagliati (Cgil): “Costruire insieme un’Europa di Pace, Lavoro e di Giustizia Sociale”

Nella data in cui si ricorda che il lavoro "è la condizione fondamentale di dignità delle persone" e la "condizione necessaria per poter realizzare il proprio progetto di vita", Veronica Tagliati dalla piazza di Argenta rimarca che "come Cgil, Cisl e Uil abbiamo voluto dedicare quest’anno il 1° maggio ad un sogno, il sogno di Costruire insieme un'Europa di Pace, Lavoro e di Giustizia Sociale”

Inaccettabile“. È così che Cgil Ferrara, Filcams Cgil Ferrara e Flai Cgil Ferrara contestano la reintroduzione e l’estensione dei voucher in agricoltura, hotel, ristorazione, pubblici esercizi e lavoro domestico, emersi dalle prime anticipazioni del Ddl Legge di Bilancio 2023.

“La reintroduzione e l’estensione fino a 10.000 euro della possibilità di utilizzo, non significa infatti – spiega il sindacato – introdurre flessibilità, ma legittimare lo sfruttamento per legge sostituendo contratti regolari con buoni lavoro che di ‘buono’ non hanno proprio nulla. Lo strumento dei voucher venne fortemente limitato nel 2017 dal Governo Gentiloni a seguito
della straordinaria mobilitazione della Cgil. Una mobilitazione che si concretizzò nella raccolta di 1,1 milioni di firme per sottoporre i voucher a referendum abrogativo“.

I sindacalisti aggiungono: “Abbiamo già visto in passato come i voucher si prestino ad un utilizzo distorto e a numerosi e inaccettabili abusi da parte delle imprese, favorendo inoltre il lavoro nero e grigio e comprimendo le retribuzioni e i diritti di lavoratrici e lavoratori. Non è questa la direzione giusta per lo sviluppo di settori così importanti per l’economia dell’Emilia-Romagna e dell’intero Paese. Non è sicuramente questa la strada per risolvere l’annoso problema del reperimento di manodopera nel turismo e in agricoltura“.

“Al contrario, la reintroduzione massiccia dei voucher – proseguono – porterebbe verso un ulteriore impoverimento del lavoro e una sempre minore attrattività dell’occupazione in questi settori. È infatti errato sostenere che con il voucher si assicurano le tutele previdenziali dato che il versamento alla gestione separata Inps (13% contro circa il 33% dei dipendenti) non sarà ovviamente sufficiente a maturare una pensione dignitosa e non copre le minime tutele sociali quali malattia, maternità, indennità di disoccupazione e assegni famigliari. La stessa prevenzione contro gli infortuni, in settori come quello del turismo e agricolo (tra i più a rischio di incidenti anche mortali), viene assolutamente messa a rischio vista la totale mancanza di formazione”.

A questo proposito, come organizzazioni sindacali, Cgil, Filcams Cgil e Flai Cgil promettono di mettere “in campo tutte le iniziative a nostra disposizione per rivendicare la modifica da parte del Parlamento di questa scelta profondamente sbagliata“.

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