Politica
10 Luglio 2022
A esprimere contrarietà senza mezzi termini c'è anche Tommaso Cristofori, già consigliere Pd e geometra esperto di urbanistica

Progetto Feris: “Retorica da venditori di padelle”

di Redazione | 4 min

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“Non immagino che tipo di film andrà in onda lunedì prossimo nel nostro consiglio comunale, certo è che se non saremo capaci come cittadini di far sentire tutta la nostra disapprovazione e preoccupazione per la proposta avanzata dal sindaco di trasformare tre importanti aree della città a ridosso delle mura, il danno sarà difficilmente sanabile e come ferraresi avremo pochi alibi nel dare, come sempre, la colpa “alla politica””.

A esprimere contrarietà senza mezzi termini al progetto Fe.Ris presentato in commissione dall’Amministrazione c’è anche Tommaso Cristofori, ex capogruppo Pd in consiglio comunale e geometra esperto di urbanistica. Contrarietà tale che Cristofori fatica persino “a credere come molti consiglieri nella attuale maggioranza siano disposti ad accettare una simile proposta, che per essere rispettoso definirei fuori dal tempo”. Iniziative definite addirittura “imbarazzanti” e ammantate “da quella retorica comunicativa fuorviante che farebbe invidia al più bravo venditore di padelle”. E questo “dopo decenni di faticoso lavoro e risorse della collettività investite per acquisire aree nel sottomura e sottrarle alle pur legittime dinamiche del mercato immobiliare”.

Il riferimento è all’insediamento di un ipermercato a pochi passi dalle mura in via Caldirolo. Cristofori difende lo straordinario patrimonio delle Mura e fa presente come “in passato un po’ tutti parevano convinti che il recupero di questo monumento non poteva limitarsi alla sola manutenzione del paramento murario o della pista ciclabile, ma che il sistema della cinta, del suo vallo, del suo rapporto con il fuori, il dentro mura e il parco Bassani, assumeva una straordinaria funzione di nuova vita per la città. Occorreva quindi salvaguardare anche il suo profilo paesaggistico, impedire che fosse aggredito da ogni tipo di costruzione e vissuto come spazio di relazione, di svago, sport o rimanesse agricolo”. “In questi giorni si sono avanzati paragoni con il passato – sottolinea – quasi a voler giustificare queste scelte di sviluppo commerciale, ma appurato che in passato tutti hanno commesso errori, per carità, non è paragonabile la proiezione della città del 2022 che si deve progettare oggi (non a suon di varianti ma con un Piano urbanistico), rispetto a quella degli anni 70-80-90, quando le condizioni sociali demografiche economiche e ambientali erano completamente diverse, per non parlare delle dinamiche di mercato e modalità di vendita nel commercio, che oggi vanno in tutt’altra direzione”.

Ma per Tommaso Cristofori è inaccettabile anche che questo progetto venga propagandato “come un intervento di rigenerazione, innovazione e sostenibilità, quando tutte e tre le proposte risultano, per usare un termine che le accomuna, spaventosamente fuori scala. Appaiono abbastanza prevedibili i danni che questo tipo di interventi possono innescare nelle dinamiche di movimento ed economiche, per non parlare dei fantasiosi 400 posti di lavoro promessi, che non trovano alcun ragionevole riscontro”. “Che l’area dell’ex caserma di via Scandiana vada rigenerata e restituita alla città con attività e funzioni legate al sistema museale, dell’Università e altre funzioni pubbliche, ne siamo tutti convinti e da anni ci si sta lavorando – aggiunge Cristofori – esistono in proposito piani di intervento in tal senso già approvati a suo tempo nella latitanza delle proprietà, la sproporzione però dei nuovi volumi intravisti nella presentazione appare eccessiva e preoccupante, come anche non definite sembrano le destinazioni d’uso che si vorrebbero insediare in particolare nell’ex Cavallerizza”.

I parcheggi scambiatori o di attestazione – ammonisce – vanno collocati nella periferia e in prossimità del trasporto pubblico, il sotto mura nella nostra città è centro, non più periferia. L’imbuto di San Giorgio rischierebbe un ulteriore appesantimento della mobilità. Pare appassionare molto il parcheggio a raso ai nostri amministratori, vedere auto sparse un po’ ovunque deve evidentemente piacergli molto. Di supermercati su un’area agricola in via Caldirolo angolo via Turchi, seppure ammantati da un coperchio erboso e con i parcheggi nascosti non so dove, solo una persona probabilmente ne sente la necessità: chi propone l’intervento. E’ evidente che nessun abitante della zona avverte questo tipo di bisogno dal momento che nelle immediate vicinanze sono già presenti strutture di quel tipo. Siamo quindi molto lontani dal concetto di rigenerazione urbana e tutela ambientale che tutti predicano”.

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