Cronaca
3 Luglio 2022
L'appello di Roseline Okingnowa, proprietaria del minimarket In God We Trust, controllato nei giorni scorsi dalla polizia locale: "Chiediamo la presenza delle forze dell'ordine per aiutarci"

“Sì a più controlli in Gad. Ma in tutta la zona e non solo in via Ortigara”

di Davide Soattin | 2 min

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Più controlli di polizia e carabinieri, a patto che vengano svolti in tutta la zona Gad contro spaccio e degrado”. Questo l’appello di Roseline Okingnowa, proprietaria del minimarket In God We Trust di via Ortigara 22/C, che durante i giorni scorsi è stato al centro di un’ispezione della polizia locale con tanto di unità cinofila.

A far scattare l’intervento dei vigili erano state alcune segnalazioni di residenti, che già da tempo lamentano la presenza di persone che bivaccano nelle aiuole di nuova costruzione e che trattano l’area con totale noncuranza.

Non si tratta del primo controllo per l’esercizio commerciale, che già nell’ottobre 2019  era stato chiuso per 60 giorni proprio per gli stessi motivi, mentre tra aprile e maggio 2018 si erano verificati episodi per i quali erano dovute intervenire pattuglie delle forze dell’ordine a seguito di liti e risse tra extracomunitari che brandivano bottiglie e coltelli.

Il locale è stato anche oggetto di controlli da parte dei Nas dei Carabinieri per la presenza di alimenti scaduti posti in vendita e della Polizia Locale Terre Estensi che aveva verificato il commercio di prodotti senza prezzo e idonea indicazione del tipo di bevanda all’interno di una vetrinetta refrigerata e articoli tessili senza alcun cartellino posizionati su uno scaffale.

A questo giro però niente di tutto questo: “Non ci è stata fatta nessuna multa – sottolinea la proprietaria – e ci hanno dato dieci giorni di tempo per mettere a norma alcune cose che non andavano. Abbiamo già sistemato una zanzariera e imbiancato una parete vicino al bagno, mentre nei prossimi giorni acquisteremo una nuova porta e sistemeremo alcune mattonelle del pavimento”.

“Se – aggiunge la donna – fossi io a sbagliare, è giusto sanzionarmi e farmela pagare. Ma oggi il negozio non c’entra niente. Nel mio negozio non c’è mai stata cocaina oppure marijuana, eppure sono entrati con i cani anti-droga. Noi non vogliamo avere nulla a che fare con gli spacciatori. Siamo contro la droga. Così come non c’entriamo niente con chi crea disagiÈ da 22 anni che siamo aperti e siamo puliti“.

Per la donna, che alla guida dell’attività è accompagnata dal marito Yusuf Osagie Belo, il fulcro della questione è un altro: “Il vero problema non è il locale, perché tiriamo giù la saracinesca ogni giorno alle 19 e alla domenica è chiuso, ma le persone restano qui davanti anche quando non c’è nessuno e sono difficili da mandare via. Chiediamo quindi la presenza delle forze dell’ordine per aiutarci. Paghiamo le tasse come tutti, e come tutti vogliamo essere tutelati”.

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