Attualità
30 Giugno 2022
Inaugurata la nuova struttura da 500mq della Cooperativa Integrazione Lavoro, che sarà adibita a casa-famiglia e a laboratorio di trasformazione alimentare

Una nuova casa famiglia al Civico77. Schlein: “Simbolo di rinascita comunitaria”

di Davide Soattin | 3 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Un nuovo tassello per la Cooperativa Integrazione Lavoro e per il Fienile di Baura, oggi sempre più “simbolo di rinascita comunitaria e di forte attenzione all’inclusione sociale”. È con queste parole che Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, ha inaugurato, ieri (29 giugno) pomeriggio, il Civico77.

La nuova struttura da 500mq, dedicata a soggetti non autosufficienti, sorge in via Raffanello a Baura e sarà adibita a casa-famiglia per cinque persone al piano superiore, realizzata con 150mila euro del Fondo regionale per il Dopo di Noi e dotata di cinque stanze da letto con bagni privati, cucina e soggiorno, mentre al piano terra sono stati allestiti una cucina e un laboratorio con 132mila euro del Fondo regionale Agricoltura Sociale, che accoglieranno 25 persone di un centro socio-occupazionale in convenzione con Asp per attività di trasformazione alimentare.

“Questo luogo – esordisce Schlein, dopo il taglio del nastro con il sindaco Alan Fabbrisi sta arricchendo sempre di più. La nostra quotidianità è caratterizzata da una grande incertezza per il futuro. C’è un nuovo contesto di guerra, una pandemia mondiale che non pensavamo di affrontare e una situazione in cui le famiglie fanno fatica. In un mondo con profonde disuguaglianze come questo, le difficoltà di tutti i giorni finiscono per abbattersi su chi già faticava a vivere prima dell’arrivo di questi grandi eventi”.

A tal proposito, ancora più importante e fondamentale diventa l’attività della comunità di Baura, attraverso “quello strumento che la Costituzione individua come il principale vettore della dignità di una persona, vale a dire il lavoro”. “Qui – prosegue la vicepresidente – le persone con disabilità possono essere portatrici di valori e competenze altre, ma non diverse. E hanno anche il diritto di vivere in luoghi belli, accessibili e inclusivi nel segno di un modo di guardare al mondo che tutti dobbiamo assumere, a prescindere che noi abbiamo o meno una disabilità perché è da questo che si misura il grado di civiltà della nostra società”.

A fare gli onori di casa Nicola Folletti, presidente della cooperativa sociale Integrazione Lavoro: “Questo è un luogo di tutta la città, un vero patrimonio di tutta la comunità. Devo dire grazie a tutte le istituzioni che ci sono state vicine in un percorso che oggi ci porta alla concretizzazione di un altro risultato. Baura è tutto fuorché un ghetto, ma uno spazio in cui le persone hanno potuto rappresentare e dare vita a un nuovo modello comunitario, dove si può produrre e consumare in un modo diverso, tutti insieme”.

“All’inizio sembrava una totale utopia e ci avevano preso per matti” sorride il numero uno della cooperativa, ma oggi “posso dire che questo non è l’ultimo tassello perché non ci fermeremo qua. Abbiamo da recuperare molti terreni e da ristrutturare il laboratorio artigianale, che penso faremo il prossimo anno, per aumentare le attività di inserimento”. “Negli anni – conclude Folletti – abbiamo fatto oltre 2 milioni e mezzo di investimenti e se c’è qualcosa in cui crediamo è la concretezza dell’oggi per vedere il domani realizzato sia per le persone con disabilità che per le loro famiglie. Noi non ci vogliamo fermare“.

La volontà di andare avanti e crescere è alimentata anche dall’aiuto di Confcooperative del presidente Michele Mangolini, che si “è detto fiero e orgoglioso di quanto fatto e consapevole di quanto ci sia ancora da fare”, così come Cristina Coletti, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara, che ha rassicurato – grazie anche alla sinergia con la Regione Emilia-Romagna – il ruolo attivo dell’amministrazione comunale con l’obiettivo di “migliorare il territorio e fare del bene” soprattutto nei confronti di una realtà, come quella di Baura, che è “una comunità nella comunità, meravigliosamente integrata nel contesto cittadino”.

 

 

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