Economia e Lavoro
10 Maggio 2022
Il segretario generale della Uil critica l'attuale amministrazione e definisce l'assessore Angela Travagli come "assessore alla disoccupazione"

Petrolchimico, Zanirato (Uil) contro Fabbri: “La sua assenza vuol dire non svolgere il ruolo di sindaco”

Massimo Zanirato
di Davide Soattin | 5 min

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“A chi diceva che la lotta non serve più a nulla, oggi dico che noi avevamo ragione”. È da poco arrivata la lettera di Basell al governo sulla garanzie per le forniture, quando Massimo Zanirato, segretario generale di Uil Ferrara, prende in mano il microfono e interviene durante il presidio dei lavoratori del Petrolchimico in sciopero per dire no alla chiusura del cracking di Marghera da parte di Eni.

Senza quelle forniture – tuona il sindacalista – questa comunità, queste competenze e questo centro ricerche non esisteranno più. Per fortuna però i sindacati insieme ai lavoratori, con il coinvolgimento della sola Regione Emilia-Romagna, sono riusciti a portare a casa un primo risultato, che è quello dell’apertura di un confronto. Lo abbiamo fatto noi da soli“.

Zanirato non risparmia frecciatine, nemmeno al sindaco Alan Fabbri: “Noi che non andiamo su Facebook, noi che non ci facciamo fotografare con le pecore, gli uccelli, i monili e neanche alla festa di compleanno di Sgarbi, perché qui almeno un rappresentante delle istituzioni locali avrebbe dovuto fare un salto. E lo avrebbe dovuto fare non in termini di solidarietà con i lavoratori che rischiano il posto di lavoro, ma per svolgere appieno il proprio mandato, che è quello di rappresentare i cittadini e questa città. In questo petrolchimico c’è una città nella città, ci sono persone in carne e ossa che hanno il diritto di lavorare, che esprimono competenze e lo fanno con passione. Persone che hanno fatto grande il nome di Ferrara”.

“Non comprendere ciò – prosegue nella sua invettiva il segretario della Uil – significa non svolgere a pieno titolo il proprio dovere e il proprio ruolo di sindaco e di giunta di questa città. Abbiamo un assessore alla disoccupazione, perché così si chiama Angela Travagli, che viene qui, fa gli incontri per parlare di Pnrr e i lavoratori sono tagliati fuori da qualsiasi dialogo e confronto. Eppure i soldi del Pnrr sono i soldi dei cittadini perché l’Europa non ce li regala, ce li presta, e li trasferiremo a debito alle future generazioni. E allora sono soldi nostri che vanno spesi per generare benessere. Ma quale benessere generiamo, se qui ci manca la materia prima e non riusciamo più a produrne?”.

Secondo Zanirato, l’obiettivo è far toccare con mano la realtà, soprattutto ai meno attenti: “Questo è quello che dovremmo far capire, ma forse altri sono distratti. E allora è giusto che noi li riportiamo a concretezza e li portiamo in manifestazioni come queste perché è da qui che parte il riscatto del lavoro e dei lavoratori. Oggi penso che iniziative come questa avremmo bisogno di farne tante altre e solo se saremo uniti potremo vincere la battaglia“.

Ma il rappresentante della Uil non è l’unico a tirare le orecchie all’attuale amministrazione. Lo fa anche Maritria Coi, segretaria regionale della Filctem-Cgil. “Chiediamoci dove sono le istituzioni locali, chiediamoci dov’è il vostro sindaco che si vanta di essere un chimico e non dimentichiamocelo” afferma, prima di lasciare la parola a Samuele Lodi, segretario generale della Fiom-Cgil Emilia-Romagna, e a Veronica Tagliati, segretaria generale della Cgil di Ferrara.

“Questa – esordisce Tagliati – è una battaglia che non può fermarsi a Ferrara. Bisogna sollecitare il governo a discutere di politiche industriali e non attraverso i tavoli tecnici. Non può essere che la decisione di fare o meno la chimica di base in Italia sia presa da una società, finendo per mettere in discussione intere filiere produttive. Per salvaguardare il Polo Chimico serve garantire la continuità della fornitura, ma a oggi gli interventi promessi da Eni a Porto Marghera non sono stati effettuati. Nonostante ciò si decide di iniziare la procedura di spegnimento del cracking. Vogliamo che vengano fatti gli investimenti promessi“.

Transizione ecologica e sostenibilità ambientale al centro dell’intervento: “Attualmente sui tavoli tecnici non c’è un progetto serio e credibile per la transizione del Polo chimico di ferrara e per questo motivo rivendichiamo una discussione che sia seria compatibilmente con la necessità di garantire attività produttiva del sito di Ferrara. Oggi si sta parlando di come dismettere le attività della produzione di risorse e non di come i prodotti vanno su mercato. Così si finisce per mettere in discussione la tenuta di intere filiere nel tempo”.

“Siamo davanti – conclude Tagliati – a un primo passo fondamentale perché si sono mobilitati i lavoratori e sotto la loro spinta le organizzazioni sindacali hanno dichiarato sciopero. Non tutte, vedremo se le altre arriveranno. Oggi di soluzioni per il Petrolchimico non ne abbiamo. Si sono mosse alcune cose, ci saranno alcuni appuntamenti nelle prossime settimane, e quindi credo che ora sia fondamentale costruire tutte le alleanze possibili. Dobbiamo dimostrare all’Italia e alla provincia di Ferrara che attraverso l’unità si vincono le battaglie. E contestualmente penso che l’assenza dell’amministrazione comunale sia un errore gravissimo perchè quando sono in discussione il tessuto produttivo di un territorio già particolarmente fragile e i suoi posti di lavoro, qualsiasi sia il loro colore, le amministrazioni devono essere al fianco dei lavoratori e non da altre parti“.

Preoccupazione è espressa anche dall’Ugl, che non ha partecipato allo sciopero. In una nota della segretaria Tullia Bevilacqua, il sindacato sostiene che “va nella giusta direzione la richiesta di un incontro urgente che la Regione ha avanzato con i vertici Eni-Versalis per verificare gli eventuali riflessi che potrebbero esserci anche in Emilia-Romagna con la chiusura dell’impianto di Porto Marghera. All’Ugl stanno particolarmente a cuore le sorti del petrolchimico di Ferrara e Ravenna”.

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